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-È solo per precauzione, Stark.- la voce di Nick Fury era, come sempre, priva di emozioni.
Tony sgranò gli occhi, non credendo alle proprie orecchie. -Non... "precauzione"? Non esiste nessuna precauzione, è chiaro? Mio figlio resta con me!-
-Come hai fatto a scoprirlo?- Ross ignorò la sua sfuriata e Natasha si fece avanti: -Ho fatto una foto di nascosto.- fece cenno al tavolo colmo di fogli, -Aveva il diritto di saperlo.-
-Eri già stato ritenuto inadatto per il "Progetto Avengers", pensavi veramente che lo Stato non avesse un piano B per una situazione come questa?- riprese il discorso il direttore dello S.H.I.E.L.D.
-Mi stai dicendo che, se un giorno volessi un altro figlio, sarebbe anche lui sulla lista di adozione?-
-Solo fino a quando sarai Iron Man.- si intromise Clint, le braccia incrociate e una camicia a scacchi per stare comodo. Non si smosse quando Tony lo fulminò con gli occhi, -Adesso sei anche tu contro di me?-
-Anche i miei figli potrebbero essere su quella lista, ma loro hanno Laura. Tu, per la legge, risulti solo.-
Stark assunse una smorfia buffa, le pupille fissarono in alto come a pensare, successivamente si girò verso Steve e aprì bocca, ma venne interrotto dal capitano stesso: -Prova a farmi la proposta adesso e giuro che ti metto il tuo reattore dove non riuscirai a vederlo, solo sentirlo.-
-Ci ho provato, andiamo avanti!- lasciò perdere il miliardario e si concentrò su Ross e Fury, -Non c'è bisogno di quella lista, se mi accadrà qualcosa ci saranno Steve e Natasha per lui. Lo stesso per gli altri Avengers, scommetto che anche loro sono disposti a prendersi il ragazzo. Ma avete la mia parola, Peter è totalmente al sicuro. La mia torre è impenetrabile, da lì non entra né esce niente e nessuno senza che io lo sappia o che Jarvis venga avvertito.-
-Ah, sì?- una giovane voce femminile lo fece voltare. La ragazzina dagli occhi scuri lucenti e i lunghi capelli biondi, quasi di platino, si avvicinò a lui, superando le altre persone e le sedie, e gli tese un tablet. -Sono entrata in essa stamattina, non è scattato nessun allarme.-
Tony, incredulo, guardò le immagini sullo schermo. Rappresentavano un video, dove la ragazza in questione si filmava in tutte le stanze della torre. L'uomo la guardò con interesse. -Devo essermi perso qualcosa, tu sei...?-
-Anyesse. Ma credo che nel vostro mondo e nella vostra lingua si dica "Anya".-
-Il... nostro mondo? Ho sentito bene, ha detto il "nostro mondo"?- si guardò in giro, come per accettarsi che non fosse una burla. -Qualcuno può spiegarmi cosa intende Britney Spears con il "nostro mondo"?-
-Tony, ti presento una delle streghe più dotate mai conosciute ad Asgard.- sorrise Thor, mettendo una mano sulla schiena di Anya.
Iron Man alzò le sopracciglia. -Quindi sei entrata a casa mia usando la magia? Questo spiega tutto direi, totalmente normale.-
-Ti ricordo che stai parlando con un Dio.- Bruce indicò con il pollice l'asgardiano, il quale annuì: -Esatto, Anyesse era un'amica di mia madre. Ha fatto tanto per il mio popolo prima che salissi al trono e le sono grato per questo. L' ho incontrata su Asgard l'altro giorno e mi è sembrato strano perché non la vedevo da secoli. Dice di voler parlare con te.-
Tony, senza troppe scuse, sollevò le braccia. -Be', eccomi, sono qui. Dimmi tutto, "Sabrina Vita da Strega".-
La ragazza guardò confusa prima lui poi Thor, il quale le sussurrò un "te lo spiego dopo". Anya prese un respiro profondo, -Ho già parlato con le persone in questa sala di questa storia, ma tu ne sei il diretto interessato. Per spiegarti tutto, è meglio se parto dall' inizio. Ti prego, siediti.-
Volendo fare una battuta per sdrammatizzare e decidendo che era meglio rimanere zitto, Stark fece come gli venne chiesto.
-Non ho una casa, non ho genitori e non ho origini. Ero cosciente e presente quando è nato l'universo... e non ero da sola. Io e mia sorella, Amaranta, siamo nate dalle gemme dell' Infinito, cristalli che se vengono riuniti possono distruggere tutto quanto. Ci siamo fatte conoscere nel corso dei secoli come le Magisse, streghe con poteri sovrannaturali ma limitati. Ho perso le sue tracce più di venti anni fa e l'ho percepita solo da poco, su questo pianeta e in questa città. Penso voglia farti del male.-
-Per quale motivo?-
-Ci sono tante ragioni per ferirti, Stark, ma non penso che...- Clint venne messo a tacere da una gomitata di Black Widow.
-Prima che le gemme dell' Infinito andassero disperse...- riprese il suo discorso Anya, -... io e mia sorella ne siamo state le custodi per molti anni. Un giorno ci siamo scontrate con un nemico che le voleva a tutti i costi. Lo scontro è stato violento, mia sorella ne è quasi rimasta morta. Sono riuscita a spedire con la mia magia le gemme in luoghi diversi per lo spazio, ma in cambio io e Amaranta ne abbiamo pagato il prezzo: ci siamo ritrovate sulla Terra, al freddo, con corpi da bambine e con i nostri poteri mezzi addormentati.-
-La storia si fa sempre più interessante.- borbottò Rhodey, -Però ho una domanda, la volevo fare già da prima... cosa sono queste "gemme dell'Infinito"?-
Anya lo osservò per dei secondi silenziosi e seri, prima di alzare una mano e creare l'immagine di sei pietre di sei colori diversi.
-Wow...- ammirò estasiato dalla sua magia Banner, sfiorando una delle gemme.
-Ognuna di queste gemme protegge e custodisce un aspetto fondamentale della vita. Spazio...- la gemma blu si illuminò, -... tempo...- lo fece la verde, -... mente...- la gialla, -... realtà...- la rossa, -... potere e anima.- infine la viola e l'arancione. -Le abbiamo protette con la nostra vita e io sono stata debole; ho scelto di abbandonarle pur di salvare mia sorella.-
-Non lo trovo un gesto da vigliacchi.- ammise Tony, dondolando sulla sedia girevole. -Anzi, lo trovo eroico. Sono sincero, hai fatto ciò che ritenevi giusto. Io avrei fatto lo stesso per Peter.-
-Sì, ma adesso le gemme dove sono?- domandò Steve, passando lo sguardo chiaro dal suo compagno alla ragazza.
-Alcune qui sulla Terra, altre in giro per il cosmo.-
-Ed è un problema? Che succede se vengono usate nel modo sbagliato?- lo scienziato Avenger si sistemò gli occhiali sulla testa, una volta che ebbe finito di analizzare la visione delle gemme.
Anya scosse la testa. -Fidatevi, non volete saperlo. So solo che al momento le gemme sono al sicuro, per il futuro non posso garantirvi niente.-
-Ah, grandioso, ora sì che posso andare a dormire sereno stanotte.- fece Tony, portando le mani dietro la testa e poggiando i piedi sul tavolo. Natasha glieli fece cadere giù malamente. -Torniamo al discorso di prima, dopo la perdita delle gemme che fine avete fatto tu e tua sorella?-
-Come ho già detto, eravamo bloccate in corpi più piccoli e quasi completamente senza protezione. Non eravamo mai state sul vostro pianeta e il combattimento ci aveva indebolite molto. Siamo state trovate da un gruppo di uomini con uno strano stemma, sembrava una delle vostre creature acquatiche con tentacoli e teschio.-
Tony e Steve si lanciarono uno sguardo d'intesa. -L' Hydra.- capì il biondo.
-Sì, loro. Hanno sfruttato i nostri poteri, ci hanno fatto perire le pene più indicibili e siamo state con loro per più di un decennio. Tutto cambiò quando lo S.H.I.E.L.D riuscì a salvarci e uno degli agenti ci portò con sé, a casa sua. Ci accudì e si prese cura di noi, stavamo di nuovo bene. Ma mia sorella... qualcosa in lei si era rotto. Aveva smesso di sorridere, non la riconoscevo più.- ad Anya le vennero le lacrime e singhiozzò, -Sembrava che ci fosse ma allo stesso tempo fosse da un'altra parte. Tornava in vita solo con quell' agente, quella donna, ci trattava come se fossimo figlie sue.- un sorriso le nacque spontaneo. Oramai si era persa nei ricordi. -Capimmo per la prima volta che cosa voleva dire avere una madre. E lei, con i suoi sorrisi e il suo amore, ci ha fatte rinascere; siamo cresciute e i poteri sono tornati. A vent'anni l'abbiamo ringraziata e siamo andate via, ognuna per la sua strada. Non sento Amaranta da allora.-
Tony allontanò la mano con cui si era appoggiato dal viso. -E questo che c'entra con me?-
Fury camminò verso di lui con una cartella, -Indovina un po' chi era quest'agente dello S.H.I.E.L.D.?- la sbattè aperta sul tavolo e gli occhi di Stark caddero subito sulla foto di una donna che conosceva bene. -Mary Teresa Fitzpatrick-Parker.- disse lentamente il nome completo della madre di suo figlio.
-Santo Dio...- sussurrò Stark, passandosi le mani sulla faccia. Era uno schifoso e crudele scherzo del destino, quello.
-Ecco perché sono entrata in casa tua.- lo risvegliò dal suo stato confusionario Anya, -Potevo sentire la presenza di Amaranta, la sua traccia. È stata in quella torre senza che tu te ne accorgessi. Ho percepito i suoi sentimenti, era furiosa. Tu conoscevi Mary, vero?-
Le pupille scure si puntarono su quelle della strega e Tony annuì, aveva la gola troppo secca per poter parlare. La ragazza storse un po' il naso e alzò la voce: -Ci lasciate da soli, per favore? E via le telecamere di sicurezza o le disattiverò io stessa con la magia.-
Fury e Ross, riluttanti, decisero di eseguire quell' ordine e in pochi istanti Anya e Tony rimasero da soli. Gli occhi marroni chiari della giovane presero a brillare, diventavano magicamente sempre più dorati. -Lo sai, Stark, che io e mia sorella abbiamo svariati poteri e diversi gli uni dagli altri? Gli unici che abbiamo in comune sono la telecinesi e poter decidere quale età mostrare. Potrei mostrarti una me neonata e in fasce e subito dopo una me vecchia e decrepita. Lei può mostrare soltanto la verità con illusioni ottiche e prevedere il futuro nelle notti di luna piena, mentre io posso levitare... e...- l'oro nelle sue pupille brillò sempre di più man mano che si avvicinava a lui. Tony si alzò e capì che qualcosa non andava. -... posso leggere la mente se mi concentro.- concluse e l'oro esplose, illuminando la stanza e accecando Stark.
Riuscì a vederci ancora solo dopo qualche secondo e la prima cosa che vide fu Anya in lacrime, a terra e piegata in due. Respirava a fatica. -Oddio... che cos'hai fatto? Che hai fatto?- singhiozzò, tremante.
Tony, scosso e in piedi a fatica, le poggiò una mano sulla spalla. -Non toccarmi!- ruggì Anya e si alzò, fronteggiandolo. -Come hai potuto?! Quale uomo... quale uomo può...? Oh, mio Dio, e nessuno lo sa...-
Sentendosi messo all' angolo e scoperto, Iron Man abbassò le palpebre e deglutì la saliva in eccesso. La reazione della ragazza lo aveva sconvolto e sapeva che Peter avrebbe fatto mille volte peggio se avesse scoperto la verità. -Mi pento ogni giorno di quello che ho fatto, credimi.-
-Ora capisco perché mia sorella ti ha cercato. Cielo, non so nemmeno dov'è, con chi è, cosa vuole fare... e tu... tu hai fatto questo a lui! A Peter, a Mary, a quella che poteva essere la loro famiglia! E Richard, Dio Santo, lui è... oh, ecco perché Loki voleva il ragazzo, voleva salvarlo da te!-
-Peter non ha bisogno di essere salvato da me!- tornò alla carica l'uomo, guardandola fissa negli occhi senza timore. -Ci sono dei pazzi là fuori, vogliono il suo sangue per attivare una mostruosa creatura aliena nera, e io sto cercando di proteggerlo da tutto questo!-
Anya sbiancò e un lampo di consapevolezza le attraversò il volto: -Che... che hai detto? "Creatura aliena nera"?-
-Sì, perché?-
-E questa... cosa... ha un nome?-
-Sì, Venom, ma che cos' ha a che fare con...?-
-Tony.- lo interruppe, -Venom è stato creato da Amaranta, tanto tempo fa.-
Dire che quel giorno Stark stesse prendendo troppi colpi al cuore era un eufemismo. Prima il litigio con Peter che non aveva idea di come risolvere, poi la lista dei ragazzi in attesa di essere adottati con il nome del ragazzo su di essa, la scoperta che la madre di suo figlio altri non è che un agente sotto copertura dello S.H.I.E.L.D. e adesso questo.
Pugnalatemi direttamente a questo punto!
-Cos' è, uno scherzo?-
-Niente scherzi qui, non in un contesto come questo.-
Tony sospirò, -Fantastico... e cosa sai dirmi su di esso? L'unica cosa che so è che può essere un'arma mortale con il sangue giusto, in questo caso quello di Peter.-
-Ehm... Amaranta mi parlò di lui per tanto tempo, secoli e secoli fa. Inizialmente doveva essere una creatura vivente per proteggere noi e le gemme, non mi sarei mai immaginata che diventasse questo.- Anya si agitò, -Per essere nel pieno delle sue forze, però, Venom deve avere un ospite; deve impossessarsi di qualcuno. Però non è possibile che sia già arrivata a questo punto da sola, deve aver avuto un qualche aiuto. Sai per caso se...?-
-Ho ricevuto una chiamata particolare stamattina e posso dirti che sì, credo proprio che stia ricevendo aiuto nel migliorarlo.-
-Da chi? Dovrebbe essere qualcuno completamente pazzo, fuori di senno e abbastanza sveglio da capirne di scienza, anche quella extraterrestre. Tipo un professore o... uno scienziato, non lo so.-
Tony Stark le rifilò uno di quei sorrisi che, a parer suo, dovevano indurre calma ma che, in realtà, gridavano solo "panico". -Mia cara Hermione Granger, lascia che ti parli del dottor Otto Octavius...-

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-Kitta♡

The Hero's SecretWhere stories live. Discover now