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Inspirò ed espirò nel sacchetto marrone. Ancora, ancora e ancora, tenendo sotto controllo il respiro.
Dietro di lui, Quinn gli accarezzava la schiena. -Calma. Con calma, Happy.-
-Un altro... ragazzino.- espirò con poca aria e in modo acuto il capo della sicurezza, -Sono quasi morto ad uno... e adesso... ce n'è un altro! Ci sei tu!- la voce gli venne raschiata e indicò la biondina.
-Siamo sicuri che dentro quel sacchetto non ci sia dell' elio?- chiese sarcastico Clint, prendendo in giro il modo in cui Happy stava parlando.
-A dirla tutta, stavi per morire con due Stark, se adesso sono tre ci sarà da divertirsi.- precisò Natasha, bevendo un sorso di acqua.
-Io non sono una Stark, sono una Kenny! Sono Quinn Gwen Stacy Kenny.- insistette la ragazza, non volendo credere a quell' assurdità.
Dopo aver colto per sbaglio la notizia di Stark, Peter aveva deciso di lasciare alla sua ragazza e al suo mentore un po' di privacy ed era corso in uno dei laboratori al piano di sotto. Successivamente era salito Happy, il quale aveva accettato la cosa perfettamente.
-Come cazzo è successo?!- tossì e accartocciò la carta, aveva evitato per un soffio l' attacco di panico.
Tony si schiarì la gola e si alzò dallo sgabello della penisola. -Vedi, Happy, quando un uomo e una donna si attraggono sessualmente...-
Hailey coprì svelta le orecchie alla figlia. -Non penso sia il momento giusto per il sarcasmo, Stark, di sicuro Hogan non vuole sapere la tua storiella delle api e dei fiori. Anche perché tu saresti in grado di trasformarla in una fiaba per adulti.-
-Mamma! E lasciami, so già tutto.- Joen si liberò dalle sue mani e si sistemò i capelli. Suo padre la fissò e poi fissò l' ex moglie. -Perché sa già tutto?-
-Non adesso!- Happy si alzò e fronteggiò il suo capo, facendo un cenno alla ragazzina dietro di lui. -Com' è possibile che anche questo uragano sia tua figlia?-
-Glielo stavo per chiedere anch'io.- Quinn si sistemò sul divano e scrutò a fondo il miliardario, -È sicuro di quello che dice? Se è così, conosce mia madre e lei dovrebbe avermi mentito per tutta la vita. Come se non bastasse, potrei aver fatto sesso con mio fratello!-
Hailey sgranò gli occhi. -Perché ne parlate così, senza preoccupazioni? Peter non ha il super udito? Può sentirci.-
-Ogni laboratorio è insonorizzato, abbiamo modificato le mura apposta per Peter prima che si trasferisse qui.- la tranquillizzò Steve. Captain America si mise di fronte al suo compagno e attese che dicesse qualcosa. -Risolviamo la faccenda, ora. Perché pensi che Quinn sia tua figlia? Hai fatto l' esame del DNA?-
-Non ancora, ho scoperto solo da poco che circa diciassette anni fa sono andato a letto con sua madre. Era cameriera in un bar in cui sono andato ogni mattina per una settimana, il periodo in cui ho dovuto concludere quell' affare importante con i tizi della Corea, e tra noi c'è stata attrazione. Era luglio e ho trovato che nove mesi dopo ha partorito una bambina.-
Bucky, poggiato sul piano della penisola con le braccia, mostrò il profilo a Quinn. -Quand' è il tuo compleanno, piccola?-
-Il ventisei Maggio.-
Cadde un silenzio imbarazzante su tutti. Fu Bruce a prendere in mano la situazione o meglio, a prendere in mano i capelli.
-Ahi!- si lagnò Tony, massaggiandosi la cute. Banner andò poi da Quinn e prese anche da lei un capello. -Ahio!-
-Non so voi, ma io non ho alcuna voglia di stare in ansia anche per questa storia.- Bruce andò al tavolo olografico e mise al centro i lievi fili di capelli, -Jarvis, analizzali e scopri se fra Quinn e Tony c'è un legame di parentela.-
Apparirono nell' aria vari ologrammi, tra cui immagini di DNA e le foto dell' uomo e della ragazzina. L' A.I. ci mise un po' a dare loro una risposta. -Negativo, dottor Banner, compatibilità allo zero per cento.-
-Sia lodato il Signore.- grugnì la biondina, lasciandosi andare sul divano e chiudendo gli occhi. La mano accarezzò con protezione l' addome; per grazia divina non era incesto.
-Che questo ti sia da lezione, Tony.- sbottò amaro Happy.
-Ehi! Non dire così, mio caro amico, ho smesso con la vita da puttaniere anni fa. Sono passato ai maschietti ora e prevedo di restarci. Soprattutto con questo qui.- pronunciò con nonchalance e strinse a sé Steve, il quale fece ruotare le pupille azzurre.
-Fai poco il leccapiedi. Penso intendesse che il tuo passato può ancora presentarti il conto.-
-Tradotto, è il momento di dire la verità a Peter e di confessare l' ennesimo segreto che non ci hai detto.- Sam passò una tazza di the a Joen nel parlare.
-Io non ho nessun segreto!-
-Se così fosse, io non me ne sarei andata.- fece dura Hailey, guardandolo male.
-Guardiamo in faccia la realtà, Stark rimarrà muto come una tomba su qualsiasi cosa non ci voglia dire.- Natasha mise via il bicchiere e si rivolse alla squadra, -Dobbiamo parlare di altro in questo momento.-
-Che succede?- chiese Bucky.
Nat si scambiò uno sguardo di intesa con un sorridente Clint e abbracciò lateralmente suo marito. -Aspettiamo un bambino.-
-Cosa?!- Tony sgranò gli occhi scuri, incredulo come tutti le altre persone nella stanza. -Aspettate... che?! Ma Bruce, tu... e Romanoff, non...?-
-Senza Hulk, tutto ciò che c'è nel mio sangue si è ristabilito normalmente e Anya ha usato la magia su Nat. Non c'è nessun pericolo, nessun inganno, stiamo realmente per diventare genitori.-
-Dio, ragazzi, congratulazioni.- Steve strinse i suoi amici e in poco tempo ci fu un abbraccio di gruppo.
-E c'è un' altra cosa che devo dirvi.- la russa fu costretta e rompere quel momento tanto dolce, -Mi ha chiamata Fury poco fa. Lui... vuole prendersi Quinn.-
Gli Avengers rimasero di ghiaccio e si voltarono verso la ragazzina interessata, la quale aveva perso il colorito in faccia. -Lui... che cosa?-
-Dato che Bruce e Helen non riescono a capire come liberarti dai resti di Venom e non possiamo chiedere aiuto neanche a Strange perché non si trova, lo S.H.I.E.L.D. si è offerto di curarti e ospitarti. Analizzeranno ogni cosa per cercare un modo per farti tornare te stessa. Avranno cura di te, ti faranno fare scuola da loro e ti lasceranno ogni mezzo di comunicazione possibile. Non ti faranno del male, hai la parola mia e di tutta la squadra. Sarà come essere ricoverata in ospedale. E non sarà per sempre, il tempo che ci vorrà per capire come aiutarti. Hanno già chiesto a tua madre e ha dato il consenso dopo che le hanno spiegato la faccenda per intero. Manca solo il tuo consenso.-
Quinn corrugò la fronte e ragionò su questa nuova occasione. Non conosceva bene lo S.H.I.E.L.D., ma sapeva che proteggere il mondo era il loro scopo. -Dopo tornerò qui?-
-Una volta trovata la soluzione a Venom potrai decidere se tornare alla Stark Tower, sì.-
Si morse un labbro e prese un respiro profondo, non avrebbe più rischiato di uccidere qualcuno quando si arrabbiava troppo. Peter non sarebbe più stato in pericolo intorno a lei, neanche i suoi fratelli o, peggio ancora, il suo futuro figlio. Poteva tornare a casa e rivedere i suoi amici.
Una vita senza Venom.
-Sono disposta a tentare.-
-Ok, lo dirò a Fury, così facendo possono venire a prenderti domattina.-
Clint le mise una mano sulla spalla. -Non temere, fai parte della famiglia adesso e sappi che sappiamo essere molto appiccicosi. Potrai chiamarci sempre, ogni volta che vorrai o ne avrai bisogno.- le scompigliò i capelli, facendola ridere.
-Grazie. Allora vado a dirlo a Peter.- li salutò e scese le scale per raggiungere il suo ragazzo.
Il capitano sospirò. -Povera ragazzina. Per quanto quel quinjet sia ben equipaggiato, non sarà bello rimanere prigioniera lì dentro.-
-Non sarà una prigioniera.- lo contraddì Natasha, -Avrà un telefono, il computer, potrà fare quello che vuole...-
-Tranne uscire.- la interruppe Rhodey, sedendosi vicino a Joen.
-Lei questo lo sa. Avete visto anche voi che cosa è riuscita a fare contro i Sinistri Sei, contro Toxin. Se non riuscisse a controllarlo, saremmo tutti nei guai. Più il tempo passa, più diventa forte, più quella parte di Venom si affezziona a lei. Dobbiamo levargliela e subito.-
-Sicura fosse Fury? Poteva anche essere Beck che ti ingannava al telefono con Amaranta.- suppose Tony, più che altro perché non si fidava a non avere vicino la madre di suo nipote. Voleva tenerli accanto sé con suo figlio per proteggerli meglio.
L' agente lo guardò con biasimo. -Per favore, è Nick. Quest' estate Mysterio ha provato a raggirare persino lui e non so voi, però io mi ricordo com' è andata a finire.-
Alcuni risero al ricordo. -Fu la prova che la madre dei cretini è sempre incinta.- rise Falcon.
-Colpa di Stark.- Clint batté il pugno con Rhodey.
-Non mi fido di lui.- non demorse Iron Man.
-Allora fidati di Hill, sarà lei a badare principalmente alla ragazza e ad aiutarla tutti i giorni.-
Bruce versò il the caldo appena preparato in due tazze per sé e sua moglie. -Spero solo che Peter prenda bene la notizia. Quei due sono così legati.-
Un urlo interruppe la loro conversazione e videro il ragazzo in questione salire di corsa le scale dal piano di sotto, dal quale provenne del fuoco. -Quinn ha trovato il lanciafiammeeeee!- strillò e corse via velocemente, sbattendosi dietro la porta che conduceva alle stanze di quel piano.
Quinn comparve alla svelta, ruggendo con la faccia metà umana metà She-Venom. Quando si accorse di essere fissata, tornò normale e abbassò l' arma. -Che c'è?! Mi ha detto che sono ingrassata!- si giustificò, aggiungendo mentalmente un "sono solo incinta!", e buttò a terra il lanciafiamme. Dopo di che, corse dietro a quell' imbecille del suo ragazzo.
Steve socchiuse le palpebre. -Già, si mancheranno da morire.- emise beffardo e fece scontrare la tazza con quella di Sam.

Tony, dentro la sua armatura volante, osserva da fuori dalla finestra il piccolo che gioca nella sua cameretta. Fa volare così adorabilmente la sua giraffa, facendola scontrare contro un elefante, e poi cade di schiena sul pavimento. Si sfrega gli occhi e sbadiglia, strusciandosi sul tappeto come un micino.
-Ora della nanna, cucciolo.- sussurra ed entra non appena vede che è mezzo addormentato. Con le braccia robotiche lo solleva delicatamente e lo prende in braccio. Sistema le coperte e lo copre, accarezzandogli la testolina coi boccoli color cioccolato.
-Stark.-
Arresta i suoi movimenti per un po'. Girando piano il capo vede Ben Parker sulla soglia, ha ancora addosso la divisa da poliziotto. Deve essere tornato dal suo turno pomeridiano. -Può bastare.-
-Non puoi dirmi cosa fare.- parla da dentro il casco, continuando ad accarezzare suo figlio e ad osservarlo con amore.
-Per il suo bene, smettila.-
In un momento, lo fulmina con le fessure luminose dell' armatura. -"Il suo bene"? E dov' eravate voi per il suo bene quando Westcott ha tentato di...-
-Lo abbiamo fermato in tempo.-
-Sbagliato.- mormora e si alza. La maschera si abbassa e raggiunge l' uomo, chiudendosi dietro la porta della camera di Peter. -Io l' ho fermato in tempo, non voi.-
-Non è questo il punto. Non dovresti essere qui. La tua ultima visita è stata un anno e mezzo fa, vuoi forse dirmi che vieni qui tutte le notti e lo guardi dormire?-
-Di nuovo sbagliato, Benjamin. Quella è stata la mia ultima visita ufficiale da padre, ora gli faccio visita come Iron Man.-
Ben sorrise in maniera cattiva. -E Iron Man che fa visita ad un bambino qualunque non ti pare sospetto?-
-Lui non è un bambino qualunque.-
-Non c'è bisogno che anche il resto del mondo lo sappia.-
-Smettila di agitarti, non mi ha visto nessuno.-
-Oh, ne sei così sicuro?-
Tony non distoglie lo sguardo, determinato, poi espira affranto. -Non hai alcuna intenzione di perdonarmi, non è così?-
Le sopracciglia di Ben diventano due linee dritte. -Non si può perdonare quello che hai fatto, Tony. Per un atto del genere esistono solo punizioni. E io spero, anzi no, io prego che un giorno Peter scopra tutto... e che ti punisca lui stesso.-
-Tony?-
I due uomini guardano in fondo al corridoio dove si trova May e lei li raggiunge. -Che ci fai qui? Avevamo un patto.-
-Lo so. Stavo per andarmene.- annuisce e dà un' ultima occhiata truce a Ben. Apre la porta alle sue spalle, ma la donna lo ferma. -Scusa, perché non esci dal portone del palazzo piuttosto che dalla finestra?-
-No, grazie. Preferisco uscire dalla finestra di un bambino che dalla porta di un uomo.- li congeda e ne approfitta per salutare il piccolo. Si inginocchia vicino al lettino e gli scosta i capelli dagli occhietti chiusi. -Buona notte, Petey-pie.- soffia sul nasino, dopo che gli ha baciato la fronte e ha poggiato la propria contro la sua.
Il bambino mormora nel sonno. -Ti amo tre mila...-
Il cuore di Stark perde un battito. Fargli visita di notte costantemente gli sta influenzando la memoria e, per quanto ora sia felice, non è un bene. Deve stare più attento.
Gli lascia un ultimo bacio tenero sulla guancia e poi vola via dalla finestra.

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-Kitta♡

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