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-La pianti di ridere? È da sabato che mi rompi.-
-Scusa.- ma si vedeva che non era dispiaciuto, -È solo che mi sembra assurdo che tu le abbia prese da una femmina.-
-Le ho prese da Quinn, non da una femmina.-
-Ehm, amico? Quinn è una...-
-Lo sai cosa intendo!-
Poggiato con la schiena agli armadietti come Peter, Lukas sghignazzò senza pudore. -E pensare che una volta le ragazze si mettevano a piangere se facevi loro la proposta. Ora va di moda prendere a cazzotti.-
-Non era neanche la proposta, mi era solo caduto l' anello!-
-Certo, certo. Continua a ripetertelo.- gli diede delle pacche sulla spalla e si diressero verso l' aula di Inglese per la prossima ora.
Peter alzò gli occhi al cielo, infastidito. -Perché siete tutti fissati con questa storia? Non provo niente per lei, scopiamo e basta.-
-Se lo dici tu. A proposito di ragazze, che consigli mi dai per tua sorella?-
Eh?!
Parker si fermò sul posto e gli mise una mano sul petto per poterlo guardare in faccia. -Ehi, Lukas, no. Ok? Fidati, Anya non è il tuo tipo.-
Soprattutto per il fatto che è una strega immortale capace di trasformarti in un rapace per divertimento.
Il biondo sul castano topo lo fissò come se fosse matto. -È senz'altro il mio tipo! È simpatica, sarcastica, intelligente... Voglio chiederle di uscire, amico, dammi una dritta.-
-Per quanto mi riguarda, più che una dritta ti darei un rovescio. È pur sempre mia sorella.- finse di minacciarlo e si sedettero a banchi vicini. Ok, forse non proprio totalmente per finta. E poi, anche se adesso c'era suo padre a prendersi cura di lei, sentiva comunque un suo compito da fratello proteggerla dai maschi.
Per quanto riguardava Quinn... sì, aveva predetto giusto e adesso vedeva solo il settanta per cento dal suo occhio destro. A detta di Bruce, sarebbe guarito in poco tempo anche grazie ai suoi poteri, ma gli aveva fatto più male nell' orgoglio.
Parlando del diavolo, la bionda passò proprio in quel momento di fronte alla porta aperta della loro classe. Guardò Peter con freddezza e si incamminò via.
-Dalle tempo, si calmerà.- gli consigliò Lukas, ricevendo in risposta un sospiro e un cenno d' assenso.
La stessa Quinn si diresse al suo armadietto, lo aprì e vi mise dentro i suoi libri dallo zaino. Quella mattina aveva evitato Parker come la peste, aveva addirittura preso la metro pur di non parlargli, e la sera prima era stata dura ignorarlo completamente a cena. Anzi, per tutta la domenica in realtà.
Un brivido le attraversò la schiena e fermò i propri movimenti quando si accorse di una cosa: il vociferare era improvvisamente svanito. Lentamente, andò alla ricerca con gli occhi di qualcuno, ma niente; il corridoio si era svuotato in meno di un secondo. Troppo in fretta e troppo strano. Tornò a voltarsi dall' altra parte e si ritrovò di fronte il viso furioso di Amaranta. -Tu, ragazzina!-
No!
Fece per urlare, sicura che il super udito di Peter l' avrebbe sentita, ma la strega in nero le mise una mano sulla bocca quasi a soffocarla e le mostrò l' altra, creando una sfera viola elettrica. -Emetti un solo fiato e sei morta. Annuisci se hai capito.-
Obbedì.
-Brava, ragazza. Lo sai? Ci ho messo giorni a trovare il mio bel mostriciattolo e puoi solo immaginare la mia rabbia quando ho scoperto che si è impossessato di un' umana mediocre e insignificante come te. Eppure tu riesci a tenerlo a bada... avrebbe già distrutto mezza città senza il mio controllo, devi piacergli parecchio. Talmente tanto che riesce a resistermi. Ora me lo ridarai, perché ne ho bisogno. Sto diventando sempre più debole, non riesco neppure a teletrasportarmi. Per creare Venom, ho dovuto usare un pezzo della mia anima sovrannaturale e adesso ne sto pagando le conseguenze perché è lontano da me. Dammelo, è mio!- sorrise sinistra e illuminò la mano, portandola all' altezza del cuore di lei.
Quinn urlò contro il suo palmo, i piedi bloccati magicamente al suolo e lacrime calde a scorrerle sul viso. Era come se le stesse strappando ogni vena e arteria da qualsiasi organo.
La Magissa grugnì dal dolore e si fece guarire in fretta la mano bruciata. -No... è incompleto. Per questo non ti molla, per quello e per la sua testardaggine.- ringhiò e le tolse la mano dalle labbra per prenderla per il collo, -Dov'è il resto di Venom? Chi ce l' ha?!-
-Crepa, strega...- riuscì a squittire quasi senza voce, col cavolo che le avrebbe detto di Richard.
Amaranta, le ciocche nere e violette a coprirle le spalle nude, le mostrò i denti. -È in questi momenti che vorrei avere la telepatia di mia sorella. Be', se non vuoi parlare, allora ti costringerò a farlo. Tu vieni con me, sono certa che Octavius conserva ancora qualche suo vecchio aggeggio di tortura.-

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