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Peter fu costretto a fermarsi dietro a un palazzo e sotto a una tettoia. Il fattore "pioggia" non l' aveva minimamente calcolato.
Acqua. È solo acqua.
Poggiò la testa contro il muro e chiuse gli occhi, bloccando l' attacco di panico con dei respiri profondi.
Non puoi aver paura di ciò che conosci.
Alzò di poco la maschera per liberare bocca e naso, le mani si strinsero in pugni e le vertigini si placarono.
Vai, combatti. Aiutali.
Un nuovo colpo e altre urla, le persone stavano scappando in giro per la città. Il gigantesco serpente scarlatto quasi addentò Falcon e un razzo di Iron Man lo colpì vicino all' occhio.
-Tentiamo la tattica dell' ultima volta?- domandò quest' ultimo, girando intorno alla gola dell' essere per dirigersi al corpo.
-Non aveva funzionato questo granché.- ricordò Steve, lo scudo a tagliare le squame del rettile. Il sangue che ne uscì era sul viola scuro.
-Almeno l' aveva messo in fuga.-
-Non possiamo rischiare che appaia una terza volta. Dobbiamo farlo fuori qui e adesso!- comunicò Natasha, i capelli bagnati e la pistola in mano. Sparò da un tetto, mirando ai denti, come stava facendo Clint.
Al Capitano venne un' idea: -Ehi, Tony! Mi sono documentato, la volta scorsa hai nominato un certo Ciciarampa?-
-Parli del film "Alice in Wonderland"? Sì, l' ho fatto. Stai pensando di...?-
Il biondo fece un cenno d' intesa a Bucky, -Tagliamogli la testa.-
-Evvai!-
Snake, quasi avesse percepito le loro parole, si accavacciò tutto al suolo. Le squame cambiarono colore e in un attimo scomparve.
-Che?!- sgranò gli occhi Rhodey.
Thor si guardò in giro. -State attenti! La mimetizzazzione è uno dei suoi poteri, è ancora qui!-
-Stai dicendo che è invisibile?- Bruce, rimasto in disparte rispetto agli altri, comunicava con loro e teneva sotto controllo la situazione da un appartamento vuoto. -È il segnale per il codice verde?-
-No! No, no, resta dove sei, Banner. Abbiamo più bisogno di cervello che di muscoli.- Tony continuava a perlustrare il perimetro assieme al migliore amico, quando questi finì improvvisamente a terra.
-È in movimento, è in movimento!- avvertì Steve, correndo a soccorrere il colonnello.
Natasha, la quale aveva sfondato una porta ed era entrata in un alloggio per sparare più in basso, si voltò alla sua sinistra; un baccano proveniva da dietro il muro, lo stesso che poi venne abbattuto selvaggiamente assieme al resto del luogo. La donna capì: la coda di Snake stava dimezzando il palazzo. Corse nella direzione opposta pur di non essere investita da ciò che non vedeva e fu costretta a rompere il vetro di una finestra per saltare.
Quello fece reagire Bruce, il quale si lanciò a sua volta dal palazzo opposto. Divenne Hulk e la prese al volo.
-Banner, no!- gridò Tony, ma era troppo tardi.
Rhodey si mise in piedi, aiutato da Rogers, e la maschera gli si alzò. -Fantastico.-
-Ragazzi, sono appena diventato inutile. Dove diavolo miro?- la voce sarcastica di Clint nei loro auricolari trasudava timore.
Nel frattempo, Peter tremava di eccitazione. Riusciva a vederlo. Vedeva la forma di Snake, i suoi occhi, i suoi denti... sapeva dove fosse. -Fichissimo!- sorrise sotto la maschera, un sorriso che si spense non appena la bestia morse di striscio Iron Man e i propulsori andarono in malora. Stark si schiantò a terra, sbattendo col corpo e distruggendo la maschera. Il serpente si mosse e annientò tutto ciò che aveva attorno. Gli Avengers finirono al tappeto, svenuti.
No!
Il miliardario tossì, le orecchie fischiarono e provò paura quando il minaccioso, squamoso, grande muso di Snake gli si parò davanti. Gli occhi furiosi non lo mollarono un secondo mentre lo circondava, il rosso tornò ad essere visibile, e lo strozzò come aveva fatto poco prima. Urlò dal dolore, l' armatura non migliorava di certo la situazione e Friday, l' A.I. che usava principalmente per gli scontri, lo avvertì di "rischio di costole rotte".
Tony!
La mente di Peter partì a razzo con un piano di salvataggio. Aveva sentito tutta la loro conversazione e tagliare la gola sembrava veramente l' unica scelta. Però era troppo grande, constatò, sarebbero riusciti a colpire solo un punto. No, il taglio doveva essere inflitto almeno dall' interno per essere efficace. E più che un taglio... una bomba.
Ci sono!
Sparando un paio di ragnatele raggiunse il tetto dove si era rifugiato Occhio di Falco e prese una delle frecce esplosive. -Che ci fai qui?- provò a chiedere l' eroe, troppo preso a riprendersi. Spider-Man non rispose e si lanciò di sotto.
Iron Man aveva tirato fuori dalla spalla robotica uno dei suoi razzi più potenti, ma la vista sfocata e il continuo muoversi del serpente gli impedirono di colpirlo. Peter glielo prese, -Grazie mille!- e ignorò lo strillo adirato del suo mentore. Con una ragnatela, legò razzo e freccia e non esitò un solo instante ad entrare nell bocca di Snake, lasciandosi ingoiare.
-Peter!- la faccia di Tony divenne una maschera di orrore e sofferenza. Che diavolo aveva fatto? Perché?! Che ci faceva lì?
Ti prego, no. Dio, per favore, no...
La stretta su di lui si ammorbidì e riuscì a liberarsi, quando l' animale emise un ruggito di male assoluto. Dalla bocca uscì fuoco e fumo, assieme al sangue, e una luce lo circondò. A partire dalla gola, tutto di quell' abomio esplose.
Peter fece un colpo di tosse per liberare i polmoni ancora prima di aprire gli occhi. Attorno a sé non vide nessuno, la strada ridotta in cenere era desolata. Si alzò, aveva le ginocchia sbucciate ed era coperto di saliva. Tanto meglio che quel coso fosse... Smise di pensare quando, da dietro un alone di nebbia, vide un ansimante figura; un uomo di circa trent'anni, biondo, e Peter non l' avrebbe mai riconosciuto se non avesse detto quel soprannome con quel ghigno sinistro: -Ciao, Einstein.-
Skip Westcott, il suo ultimo babysitter a cinque anni. Il ragazzo che l' aveva toccato quand' era solo un bambino.
No... no, stammi lontano!
Traballò all' indietro, improvvisamente sentiva di dover vomitare. -S... Skip...- balbettò e cadde col sedere sul cemento, indietreggiando tremante. Non poteva essere lui, no, come l' aveva trovato? E che stava facendo? Comprese tutto vedendo la sua pelle cosparsa di squame. -Eri tu... sei tu...-
Skip camminò senza fretta nella sua direzione, sorridendo in un modo malato. -Esatto. Snake, in persona. Erano anni che aspettavo questo giorno. E ora, tu, schifoso piccolo...!- si interruppe e gemette di dolore, inarcandosi. Da dietro di lui, sbucò Amaranta e gli conficcò ancora di più in profondità il pugnale nella schiena. Sputò sangue, cadde in ginocchio e gli occhi lucidi puntarono la ragazza. -Per... ché...?-
-Hai osato disobbedirmi, hai agito senza il mio permesso. Questo è ciò che accade a chi mi sfida. I piani sono cambiati.- la voce era graffiante e non esitò nell' estrarre l' arma. L' ex Snake vomitò altro sangue, gli occhi andarono dietro le orbite e morì, il corpo steso e bianco.
Peter, ansimando, guardò entrambi e finì a scrutare lei per capire se l' avrebbe attaccato o meno. La Magisse finse un sorriso tenero. -Lo so, non è un bel modo per incontrarsi, vero? Non ringraziarmi, a proposito, non mi era mai piaciuto. L' ho sempre trovato viscido, come il serpente che era.-
-Ama... Amaranta?-
-In carne e ossa. Suppongo tu abbia già conosciuto mia sorella.-
-Dov' è Anya?-
-Anya? È così che si fa chiamare adesso?- ridacchiò, -Tranquillo, sta bene. A quest'ora starà già tornando alla vostra torre oppure è in giro a fare chissà cosa. Dunque, dimmi un po', ti senti più vicino ai tuoi genitori adesso che vivi con Stark?-
Il ragazzo si paralizzò, che voleva dire? -Cosa?-
Amaranta corrugò le sopracciglia. -Non lo sai?-
Peter si leccò le labbra secche, disidratato e privo di forze. A lei scappò un lieve sorriso, -Cos' altro non sai?- giocò con lui e si irrigidì al suono del vento che veniva tagliato. -È stato un piacere parlare con te, Peter.- e sparì, prima che lo scudo di Cap la colpisse.
Peter respirò malamente e decise di lasciarsi andare al buio quando vide gli Avengers raggiungerlo. Di cosa stava parlando quella strega? Mentiva? Lo stava prendendo per i fondelli? Decise di pensarci più tardi, ora voleva solo riposare.
Ci impiegò ore a svegliarsi ed era totalmente guarito. Si trovava nella sua stanza, con addosso una tuta comoda e, nonostante il corpo ancora indolenzito, scese al piano di sotto. Erano tutti lì, eccetto il padrone di casa, e l' osservarono non appena li raggiunse. Quella parte del suo cervello concentrata sugli studi si risvegliò: -Sapete che ore sono?-
-Le sette meno un quarto. Non pensarci più di tanto, oggi resti a casa, devi riprenderti.- gli comunicò Steve, bevendo dalla sua tazza il proprio caffè.
Sospirò, doveva avvertire Michelle. -Sono tutti salvi?-
-Alcuni feriti, niente di serio. È stato un miracolo.- rispose Sam, massaggiandosi il collo e poggiandosi allo schienale del divano. -Senza di te non ce l' avremmo fatta, probabilmente. Come sei riuscito a...?-
-Oh, potevo vederlo.- si ricordò della sua ultima nuova abilità e fu fiero di spiegarla: -Ho scoperto che posso vedere le cose invisibili a un comune occhio umano, deve essere uno dei miei poteri sviluppati da poco.-
-Ah, diventi ogni giorno più interessante...-
-Banner, stagli lontano e non guardarlo in quel modo, non è un esperimento.- lo rabbonì Bucky, lo sguardo gelido e un lieve graffio sulla guancia.
-Per chi mi hai preso? Ero solo curioso.-
-Mr. Stark dov' è?- chiuse la parentesi di quel breve litigio Peter, guardando Natasha.
-Nel suo laboratorio, dove sennò? Sta modificando e aggiustando il tuo costume, l' hai quasi ridotto a brandelli con quell' esplosione.-
-A proposito, bella pensata. Stupida, ma bella.- si complimentò Clint, porgendogli il pugno. Parker ricambiò e li fece scontrare amichevolmente. -Ci hai salvati tutti. Grazie a te, non appena guarirò, potrò andare ad abbracciare di nuovo i miei figli. Hai la pellaccia dura, ragazzo. Sono colpito.-
-Prega di averla anche quando arriverà Tony, siamo sicuri che dopo stanotte ti farà una bella lavata di capo.- Thor lo disse come se stesse dicendo le ultime previsioni del tempo e mangiò una ciambella al tavolo.
-Peter?- attirò la sua attenzione Captain America, -Era Amaranta la ragazza con cui parlavi, dico bene? Ma prima chiacchieravi anche col tipo che lei ha ucciso. Chi era? E che cosa ti hanno detto?-
Parker deglutì, ecco la nota dolente... -Nessuno dei due mi ha detto qualcosa di veramente importante, Amaranta si è solamente presentata.- decise di mentire, questa storia puzzava troppo e se qualcuno in quella casa gli aveva mentito allora doveva cavarsela da solo. -E lui era il serpente, Snake. Ovvero, Skip Westcott.-
-Ok, uno; che originalità per lo pseudonimo!-
-Ha parlato Falcon...-
-Taci, Barnes. Due; Skip Westcott? Chi diamine è?-
Peter prese a diventare più pallido e a rabbrividire. -Era... era un mio babysitter. Avevo cinque anni quando mi ha... quando mi ha messo le mani addosso.-
La squadra si lanciò a vicenda degli sguardi, capirono che era il motivo per cui il loro amico aveva messo il chip al figlio. Natasha si alzò in piedi dalla poltrona e strinse il ragazzo per confortarlo.
-I serpenti come fanno a fare sesso?-
La domanda di Sam posta così, a caso, e per smorzare la tensione, mise tutti a disagio, prima che scoppiassero a ridere, compreso l' adolescente.
I sensi di ragno suonarono peggio della sera prima, quando aveva percepito la presenza di Snake in città, e gli occhi fissarono le scale dalle quali salì Tony Stark vestito in modo casual. Gli andò incontro e la russa si allontanò, l' uomo tenne le braccia incrociate e gli occhi infiammati di rabbia.
Mi vuole strangolare o tirarmi l'orecchio finché non si stacca? Non riesco a capirlo.

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Commentate, grazie! :)

-Kitta♡

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