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Tony, poggiato sulla penisola con entrambe le braccia, non distoglieva gli occhi dalla figura di Peter, fuori dal balcone e dietro il vetro, che parlava e rideva con Anya. Dopo che lei gli aveva confessato di conoscere i genitori di lui, non avevano perso tempo e si erano messi a chiacchierare.
-Non mi piace affatto il modo in cui i tuoi occhi vogliono far fuori Anya.- lo risvegliò Bruce, superandolo. Passò del caffè a Natasha e si sedette vicino a lei sul divano.
Tony voltò il capo e si rimise dritto. -I miei occhi non vogliono far fuori nessuno.- borbottò, raggiungendo gli altri.
-Vuole solo aiutare.- gli ricordò Bucky, alzando il capo e guardandolo sincero.
-Chi l' ha invitato?-
-Tony...- dissero insieme Steve e Rhodey, come a dirgli di darci un taglio.
-Chiaro, ok, la smetto. Però sul serio, lei non mi piace.-
-Fino a stamattina l' adoravi.- sorrise di poco Sam sorseggiando dalla tazza il liquido scuro, lui e Barnes erano tornati dalla loro missione solo quel giorno stesso. Era da un po' che lo S.H.I.E.L.D. li metteva in squadra insieme.
-Non l' ho mai detto. Certo, la trovo in gamba e i suoi poteri sono parecchio interessanti, ma mi crea ansia starle vicino da quando mi ha detto quella previsione del cavolo della sorella. "Quando l'orologio a mezzanotte scoccherà, l' incantesimo si compirà. Lui morirà". Che roba è?! A malapena ho chiuso occhio, sono dovuto andare a dormire nel letto di Peter per stare più tranquillo e dormire qualche oretta. Non ho idea nemmeno a chi si stesse riferendo. Chi morirà? Io? Peter? Oh, no, al diavolo, non lascerò che avvenga. La magia è stupida se pensa che permetterò a mio figlio di morire. Perciò no, diamine, non mi piace.-
-Non ti piace come non ti piace Michelle?- fermò la sua protesta Clint, una gamba poggiata sull'altra e seduto su una delle poltrone.
-O quell' altra tipa, Quinn?- aggiunse Rogers, sedendosi sul bracciolo del divano dove stavano Bruce e Natasha.
-Ah, lei non le piace per motivi più profondi...- lo provocò quest'ultima, ghignando.
Tony si irrigidì e si ricordò che la rossa poteva fargli molto male se tantava di aggredirla. -Un ragazzino non dovrebbe avere una vita sessuale già a quindici anni, quella drogata l'ha persuaso un anno fa e lo sta facendo tutt'ora.-
-Tu hai iniziato a quattordici.-
-Rhodey, non facciamo scaricabarile.-
-Oh, qualcuno qui ha un mostriciattolo verde... senza offesa, Bruce.- si scusò Thor, facendo sparire il lieve sorriso divertito che gli era apparso. Banner fece un cenno con la mano, come a scacciare una mosca.
Stark osservò il Dio asgardiano, sentendosi provocato. -Che intendi dire, Brad Pitt?-
-Vuoi proprio la traduzione? Sei geloso.- disse lentamente l'arciere piegandosi verso di lui e mettendo giù la gamba, neanche stesse parlando a uno duro di comprendonio.
Tony corrugò il viso, si mise una mano sul reattore e rimase a bocca aperta. -Geloso? Moi? Non credo proprio, ho già avuto i miei anni di gloria con le ragazze e ora mi sto divertendo da tutt'altra parte. Diglielo, Cap.-
-Non in quel senso.- chiuse gli occhi Steve, sapendo che il suo compagno aveva capito cosa intendessero e semplicemente non voleva accettare la realtà. -Tu temi che qualche ragazza attiri troppo la sua attenzione e che poi te lo porti via. Dico bene?-
Tony boccheggiò e sbattè le ciglia in direzione del capitano. La sua testa si girò in direzione di tutti i presenti, magari non credeva alle proprie orecchie. Stette in silenzio per un po', alla fine si rivolse a Clint: -Barton, ti prego, dimmi che anche tu sei così con i tuoi figli.-
-Mmh... con Lila sì, con Cooper no; non si sente ancora pronto per gli appuntamenti e tutta quella roba lì.-
-E allora perché Peter ha un appuntamento fisso a settimana per fare sesso con una sua coetanea?!-
-Cooper e Peter sono ben diversi tra loro.- gli fece notare la russa, -Osservandolo da più di dieci anni, tu lo sai perché lo fanno: non c'entrano nulla i sentimenti, entrambi vogliono solo scaricarsi. Chi siamo noi per giudicarli? E Stark, ringrazio il Dio onnipotente che almeno lì dimentichi completamente il chip.-
-"Protocollo Cose Da Non Vedere", Agente Romanoff.-
-Ti impicci anche tu, adesso?- Tony sgridò Jarvis e poi parlò in generale: -Sentite, capisco che ha la sua vita e tutto il resto, ma... è mio figlio, va bene? Ho passato gli ultimi sedici anni a pensare solo a lui. Ho perso tante cose, non gli ho mai detto molte parole giuste e non so come approcciarmi con lui, adesso che è qui. Io vi ringrazio per non dirgli niente, sul serio, e so che è compito mio farlo prima che sia troppo tardi. Ma sappiamo bene tutti perché ci siamo riuniti, ossia Toomes. E già che ci sono, voglio confessarvi una cosa: non lavora da solo.-
Le facce dei presenti si rabbuiarono e si lanciarono sguardi di intesa tra di loro. -Cosa intendi con "non lavora da solo"? Chi c'è con lui?- diede voce ai pensieri di tutti Steve, mettendosi in piedi.
Tony deglutì, -Otto Octavius.-
-Cosa?!- sbottò Bruce, balzando in piedi. -Quel figlio di una salamandra è ancora vivo?!-
-Mi ha chiamato al telefono ieri mattina, mi ha minacciato di prendersi Peter.- comunicò.
-Oh, ma non è possibile... non... non può essere ancora in vita, lo hai visto tu stesso che si schiantava nell' aereo in fiamme! Parole tue, diavolo, lo stesso Richard Parker in quell'incidente ci ha lasciato le penne! E adesso tu mi vieni a dire che è vivo e che lavora di nuovo con Toomes per rovinarti?!-
-Scusate?- Sam alzò una mano e rubò il posto a sedere di Banner, -Qualcuno può spiegarmi meglio? Chi è questo Otto di cui state parlando?-
Bruce attese una risposta di Tony, poco indulgente. -Glielo dici tu o lo faccio io?-
Tony sospirò e si fece scrocchiare il collo per rilassarsi, -D'accordo, togliamoci questo peso... Voi sapete che il "Progetto Avengers" è cominciato prima che la squadra si formasse totalmente, no? Verso la fine degli anni novanta, Bruce venne a lavorare temporaneamente alla Stark Industries per curare sé stesso da Hulk e per darmi una mano. Questa torre esisteva già e lui entrò subito come membro della squadra, unendosi a Clint, Natasha e Steve. All'epoca io lavoravo a questo progetto dello S.H.I.E.L.D da lontano e non in campo, le mie invenzioni erano molto utili. Ho conosciuto la mamma di Peter nel Dicembre del 2000 e potete solo immaginare cosa sia successo quell' unica notte con lei. Qualche mese dopo, suo marito Richard cominciò a lavorare con me come mio nuovo assistente scientifico.- la voce gli si fermò un secondo nel confessare, -Il "Progetto Iron Man" inizialmente era una sua idea. Le armature, le modifiche, tutta farina del suo sacco. Io l' ho solo aiutato a renderlo reale, come la papabile scoperta del veleno dei ragni come cura medica. Ma non potevamo fare tutto da soli, ci serviva una squadra. Meccanici, ingegneri, scienziati, medici... fra questi, Toomes e Octavius.-
-Fammi indovinare: Toomes rimase incantato dalle "armature Iron Man" e ne creò una a sua volta.- suppose Sam.
-Bingo.-
-A forma di uccello del malaugurio.- constatò Bucky.
-Esatto. A differenza sua, Otto divenne man mano ossessionato dagli esperimenti sui ragni di Richard e gli propose di aiutarlo nel suo progetto; il "Progetto Venom".-
-No, aspetta, scusa, woh... il "progetto che"?- lo interruppe Clint, arcuando un sopracciglio.
-Non ne sapevo niente di questo.- negò Natasha.
-Neanche io, però il nome Venom mi è familiare...-
-È la creatura aliena creata da Amaranta, la sorella di Anya.- rispose alla domanda sottintesa di Thor il miliardario. Il biondo in questione sbiancò, -Per la grazia di Odino, come ci è riuscito quell'essere a finire sul vostro pianeta?-
-Deve averlo portato qui Amaranta quando lei e Anya sono finite sulla Terra.- capì Steve.
-Comunque... Richard accettò. Pensava che Venom fosse una cosa, non un "chi". Non sapeva che Octavius avesse in mente di usarla in modo ben peggiore rispetto a un' arma di distruzione di massa. I mesi passarono, io aiutai ingenuamente Toomes con la sua arma e Parker lo stesso con Otto. Scoprii di Peter, Adrian Toomes rubò "l'armatura Avvoltoio" e Otto sparì con Venom. Però non poteva migliorarlo, non poteva renderlo al cento per cento indistruttibile. Gli mancava una cosa: il siero di ragno.-
-Per questo era così preso dal progetto di Richard.- annuì Bruce, le braccia incrociate e la montatura degli occhiali sul naso.
-Richard si fece furbo alla sua scomparsa, distrusse tutto quanto quando comprese le vere intenzioni di Otto. Ogni cosa andò in frantumi, spezzato, rotto, il laboratorio che gli avevo prestato divenne un ammasso di vetro e cocci rotti, tutti i ragni geneticamente modificati erano stati uccisi. L'unica cosa rimasta era...-
-Una provetta con l' ultimo siero. Quello che tu hai dato a Peter per salvarlo.- ricordò e comprese Natasha, -Ciò che l' ha reso Spider-Man.-
-Ciò che gli ha impedito di avere la vita normale che voleva.- si appesantì di corpo e di voce e dovette sedersi a una poltrona, -Se non l' avessi fatto, Octavius non avrebbe collaborato con Toomes per cercarlo e Richard non sarebbe morto.-
-Ok, fermi, facciamo un passo indietro... cosa c'entra la morte di Richard? E l' aereo in fiamme?- si insospettì Bucky, sporgendosi di più dal divano su cui era.
Tony si morse l' interno di una guancia. -Toomes rapì Peter, poche settimane dopo la sua nascita. Non c'era nessuno di voi in quel periodo, ero da solo e ho fatto quello che dovevo: li ho cercati e li ho trovati, Adrian e Otto avevano rubato uno dei miei aerei con parecchie mie attrezzature e invenzioni sopra, più Peter. Richard è venuto con me per salvarlo, aveva insistito. Abbiamo preso due delle armature, abbiamo combattuto. Toomes è volato via grazie alle ali dell' Avvoltoio, io sono riuscito a prendere il bambino e...- serrò le palpebre e inghiottì di nuovo l'amaro sapore del senso di colpa, -... e Richard ha continuato a lottare contro Otto per permettermi di scappare, sacrificandosi.-
-Gesù Cristo misericordioso...- sussurrò Rhodey, sconvolto. -Sapevo che era morto sull'aereo, ma... Dio, Thones, non mi avevi mai detto tutto il resto.-
Tony fece cenno di "no" col capo. -Non è una storia facile da raccontare.-
-Per questo temi di dire tutto a Peter? Hai paura che ti incolpi per avergli dato i poteri e per aver lasciato morire suo padre? O almeno... quello che lui considera e pensa che sia suo padre?- chiese conferma Sam, uno dei pochi Avengers a non conoscere questa storia.
Stark annuì, sapendo di star ancora mentendo per metà.
Di' loro tutto, cazzo. Fidati, digli la verità!
-Mi dispiace, Tony. Posso solo immaginare cosa provi.- fece sincera Natasha.
Il bruno stava per ringraziarla, quando vennero raggiunti dalle risate di Peter e Anya. -Stai scherzando?-
-Te lo giuro! Non eravamo mai salite sulle montagne russe, io e mia sorella, e la faccia che ha fatto tuo padre quando siamo scesi...!- sorrise Anya e simulò un rigurgito.
I due ragazzi risero insieme e sembrarono accorgersi solo dopo pochi secondi di non essere soli. -Oh! Scusate, ragazzi, mi sono lasciata prendere. Stavo raccontando a Peter le mie classiche vacanze estive con mia sorella, Mary e il professore.-
-Il "professore"?- domandò Tony, guardando prima l'uno e poi l'altro.
-Considerato quel lieve accenno dei nostri poteri, i Parker hanno pensato bene che fosse più sicuro insegnarci da casa. Richard fu il nostro insegnante, all' epoca era professore di scienze in un università.-
-Sapevo di aver preso il mio genio da qualche ramo della famiglia.- le diede una spintarella amichevole al fianco Peter, facendola ridacchiare.
Steve tossì e diede una gomitata a Tony, che nella sua lingua lo interpretò come un "digli la verità il prima possibile". -Ehm, Anya? Dobbiamo parlare con Peter, quindi...-
-Tranquillo, Cap, nessun problema! Piuttosto, volevo appunto avvisarvi che per qualche giorno, forse anche una settimana o di più, non ci sarò. Darò tutta me stessa per trovare Amaranta e forse posso avere un po' di aiuto anche fuori da questo pianeta, quindi... vi saluto.-
-Posso rivederti? Voglio sapere altro sui miei genitori.- la pregò Peter, tenendola per un braccio.
Lei gli sorrise dolcemente, -Te lo garantisco, quando torno riprendiamo il nostro discorso.- detto questo fece un saluto generale e sparì, così come era apparsa.
Peter rilasciò un sospiro e si avvicinò agli Avengers, -Passerete qui il weekend quindi, eh? Allora... di cosa volevate parlarmi?-
Tutti, nessuno escluso, guardarono Tony. Lui sapeva esattamente cosa doveva fare e, anche se non ne aveva alcuna voglia, cedette: -Qualcuno vada a prendere quella valigetta del piffero dal mio laboratorio.-
Clint fu il più veloce e tornò subito, poggiando sul tavolino di vetro al centro del salone e delle poltrone varie una piccola valigia d'argento. Tony l' aprì e portò alla luce una tuta nera, rossa e blu, con disegnate ragnatele e un piccolo ragnetto-drone al centro del petto.
-Ti presento il tuo nuovo costume. È stato creato apposta per te, è nuovo di zecca e colmo di vari generi di ragnatela che potrai usare.- gli spiegò Iron Man e non poté evitare di osservarlo lievemente fiero, -Benvenuto in squadra, Spider-Man.-
Il ragazzo rimase totalmente stupito, non credeva ai propri occhi. Quella era... sua? Quella tuta di ultima generazione e bellissima gli apparteneva?!
Oh mio Dio...
Una sensazione cupa gli attaccò la mente e, come lui non si era aspettato quella sorpresa, di certo la squadra non si aspettò la sua espressione negativa: -No...-

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-Kitta♡

The Hero's SecretWhere stories live. Discover now