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-Orribile. Orribile, orribile, orribile...- Tony stava borbottando contro la tazza del caffè e se ne stava piegato con i gomiti poggiati sul tavolo.
Non aveva dormito niente, il litigio con Peter lo aveva scombussolato. Come gli era saltato in mente di dargli implicitamente del mostro? Perché gli aveva detto che sarebbe morto se non avesse preso il siero?
Non c'era motivo di stupirsi se quel mercoledì mattina Peter era uscito molto prima pur di andare a scuola da solo ed evitare un altro discorso. Sperò che almeno avesse comprato qualcosa per la colazione.
In casa c'erano solo lui ed Anya, la quale stava ancora dormendo nella sua stanza.
Mise giù ciò che lo aiutava a restare vigile durante la giornata e si massaggiò le tempie. Era un enorme figlio di puttana bugiardo, non ce la faceva proprio a dirgli la verità. Quando si dice a un sedicenne la verità sui suoi e la verità su suo padre? Ossia lui...
La sera prima, il ragazzino era rimasto in camera sua e non era sceso nemmeno a cenare. Verso mezzanotte lo aveva sentito sgrafignare dal frigo e piangere per il resto della notte.
Era solo colpa sua.
Lo aveva ferito. Di nuovo. Lo aveva fatto arrabbiare. Di nuovo.
Avere un figlio è sia un peso che un regalo.
Doveva assolutamente trovare il modo di approcciarsi, dato che chissà come riusciva sempre ad allontanarlo. Voleva dimostrargli che era degno di lui, che era adatto a fare il padre. O meglio, la figura paterna.
-Jarvis, informami su Peter.-
-È a lezione di Biologia, signore. Pare si stia annoiando, gli manca la sua amica.-
La sua testa scattò in aria come quella di un suricata. -Come, prego?-
-La migliore amica di Mr. Parker, Miss Jones, risulta assente.-
Non seppe il perché, ma quella frase gli procurò un' idea. -Sei in grado di procurarmi il numero di Michelle Jones?-
-Un secondo... Numero caricato sulla sua rubrica, signore.-
Afferrò il cellulare e cercò il nome della ragazza. Premette il tasto di chiamata e aspettò pochi secondi.
-Pronto?-
-Tony Stark, sei malata o possiamo vederci?-
Silenzio imbarazzante prima che gli giungesse una risposta. -Si rende conto di avere fin troppo potere per riuscire ad avere senza problemi il numero di una minorenne? Perché sono certa che non gliel' ha dato Peter. Che cosa vuole?-
È sveglia, la ragazza.
-Nessuno conosce Peter meglio di te, giusto?-
-Confermo, ho la media dell' A+ in quella materia.-
-Bene, allora puoi essermi utile. Possiamo vederci da qualche parte e parlare? Annulla tutti i tuoi impegni, non accetto un "no".-
-Prima vuole dirmi che cosa vuole da me?-
Tony sospirò e poggiò con più forza del dovuto i gomiti sul piano, la mano libera scompigliò i capelli e massaggiò la faccia. -Ho fatto un casino col tuo amico, voglio rimediare.-
-Ho un' idea, provi a dirgli chi è lei veramente per lui.-
Fermò ogni movimento e si liberò gli occhi, sgranandoli nonostante vedesse solo chiazze nere che andavano a scomparire. -Cosa stai insinuando?-
-Faccia poco il finto tonto, so tutto. Ne avevo il sospetto e mio fratello ha confermato le mie ipotesi. So ogni cosa da qualche settimana. Di lei, dei Parker e dei miei genitori.-
Nascose nuovamente la faccia contro il palmo. Grandioso... -Senti, Michelle, mi dispiace tanto per i tuoi. Non dev'essere stato facile.-
-Scoprire che i miei genitori erano agenti dello S.H.I.E.L.D che hanno fatto un incidente stradale con me nell' auto perché stavano tentando di salvare le sue chiappe? No, non è stato facile per niente.-
Si strinse il ponte del naso in mezzo agli occhi. Altro macigno da portarsi sulla schiena. -Hai ragione e hai tutto il diritto di essere arrabbiata. Adesso però ti prego, aiutami. Sto incasinando tutto con Peter, voglio renderlo felice ma non ho le basi adatte. Tu sei l' unica che può darmi una mano.-
Sentì un sospiro dall' altra parte. -D'accordo, lo farò. Io farei di tutto pur di avvicinarmi a mio padre se fosse ancora... lo sa. E le ricordo che è lei ad essere in debito con me.-
-Di nuovo, hai ragione. Parliamo adesso, sai già dov' è la Stark Tower.-
-Oh, no. No, no, caro, non se ne parla. Faremo a modo mio. Incontriamoci tra mezz' ora davanti alla scuola, non fare tardi.- e gli riattaccò in faccia.
Il miliardario produsse un verso tra il colpito e il divertito. Quella ragazza era un peperino, nessun dubbio sul perché piacesse a suo figlio.
-Devo avere paura?-
Tony girò lo sguardo alla sua destra, Anya era in piedi con la camicia da notte e lo guardava sospettosa. -Non stavolta, no.-

The Hero's SecretWhere stories live. Discover now