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Peter finì a terra per l' ennesima volta, sanguinante e colmo di lividi. La bestia gli ruggì contro e con la coda colpì un palazzo. Stava per alzarsi e agire, quando comparve Hulk a tenere su l' edificio, seguito da Iron Man, War Machine e Falcon, i quali portarono fuori tutte le persone che vi abitavano. Thor attaccò l' animale, Snake, venendo aiutato dal resto della squadra.
Il tempo di rimettersi in piedi che Tony lo prese per le braccia. -Cosa cazzo pensavi di fare, eh?! Volevi affrontarlo da solo?! Sei in una squadra adesso, devi cominciare a collaborare, e la prossima volta mi ascolti quando ti dico di metterti la tuta nuova.-
-Per favore, risparmiati la ramanzina a più tardi.- lo richiamò all' ordine Clint, raggiungendoli con gli altri e indicando poi l' immenso serpente. -Adesso pensiamo a quello.-
-Ha ragione.- concordò Steve, tenendo stretto a sé il proprio scudo. -Dividiamoci: Tony, Rhodey e Sam in cielo, attaccatelo dall' alto; Hulk, Thor e Bucky, storditelo da terra; Clint, ti voglio su un tetto a sua altezza, mira agli occhi; io, Natasha e Spidey porteremo in salvo gli indifesi. Se qualcosa va storto, vi darò nuove istruzioni. Spider-Man?- lanciò una cuffia con marca Stark al ragazzo, -Indossala e potrai comunicare con tutti noi. Dobbiamo agire in fretta, forza!-
Si allontanarono l' un l' altro cercando il miglior punto d' attacco per loro. Prima che Steve potesse fare due passi di troppo, Tony lo prese per una spalla e la sua maschera si abbassò, mostrando il viso e la testa per intero. -Aspetta... Promettimi che lo proteggerai.-
Il biondo boccheggiò, non sapendo cosa dire. -Tony, devo pensare alle persone che non possono difendere loro stesse, quelle che non hanno le stesse capacità del ragazzo.-
-Lo so, me ne rendo conto e so anche che ti sto chiedendo molto, però ti prego... dagli un' occhiata per me.- lo pregò, preoccupato e per niente fiducioso di quello che sarebbe successo.
Captain America sospirò e annuì, sapendo bene che dire di no non sarebbe servito comunque. -D'accordo, lo farò.-
-Avete smesso di dirvi cose sconce? C'è un mostro qui.- li interruppe la voce di Sam dai loro auricolari.
Sorrisero leggermente, si scambiarono un bacio veloce e si divisero. Steve raggiunse Natasha e Peter dietro a un chiosco, dove questi due avevano fatto rifugiare verie persone. -Natasha, pensa a fermare tutti i treni della metro; Spider-Man, fai uscire più indifesi possibili dai palazzi. Io aiuterò la gente per strada e darò ordini alle forze dell' ordine, dando una mano anche al resto della squadra. Pete, dato che conosci il Queens meglio di tutti noi, dovrai essere tu a dirigere i nostri movimenti. Ogni scorciatoia, strada, può tornarci utile.-
-Va bene, Capitano. Solo... si prenda cura di questo quartiere come se fosse il suo.-
-Hai la mia parola. Scattare!- corse via, sapendo che i suoi ordini sarebbero stati eseguiti per il bene comune.
Falcon, Iron Man e War Machine attaccarono con esplosioni, propulsori e armi la testa di Snake, il quale aprì le fauci affilate più volte, infastidito da loro e dalle frecce di Occhio di Falco. Il dolore aumentò con le scosse di Thor, i suoi colpi col martello, gli spari di Bucky e le auto lanciate addosso da Hulk.
-Spero che le persone abbiano pagato il parcheggio.- commentò Peter nell' auricolare, prendendo al volo le macchine che rischiavano di sfracellarsi al suolo. In risposta udì solo il ruggito di Hulk. -Come non detto.-
-Domanda: qualcuno di voi si intende di rettili?- domandò Bucky, nascondendosi dietro a un muro e ricaricando il fucile.
Tony puntò la mano verso un dente e sparò dal propulsore. Il muso prese fuoco, rendendolo solo più arrabbiato. -A giudicare dalla sua luna storta, deve essere dell' anno del serpente.-
-Giuro che un giorno di questi ti strozzo.- provò a non ridere Rhodey, andando ad aumentare le fiamme dando del suo.
Il Dio del tuono si fece di pietra quando notò le squame del mostro; erano a forma di rombo, brillavano e parevano passare dal rosso scarlatto al verde marino. -Ehm... penso di sapere che tipo di serpente è, ma non vi piacerà affatto.-
-Bene, informaci.- Natasha fece uscire svariate famiglie da un vagone della metro che era riuscita a bloccare, dando poi l' allarme al macchinista.
-È un Dakaîrüs, su Asgard si sono estinti quasi un centennio fa. Sono furbi, forti, il loro veleno è letale, possono rendersi invisibili e strozzare la loro preda.- spiegò e saltò, dando un colpo di martello e tuono su Snake, provocando un' onda d'urto che infastidì tutti. Il mostro si agitò, provocando altri danni, ma si bloccò sentendo un odore che lo attirò.
-Eccellente, altre belle notizie?- fece sarcastico Clint, beccando con una freccia un cavo elettrico sospeso che fece impazzire l' abominio.
Thor lanciò uno sguardo prima a Tony e poi a Peter. -Si ciba essenzialmente di ragni.-
Spider-Man trasalì e si voltò per guardare meglio il serpente. -Scusa, hai forse detto... ragni?!-
Snake proruppe in un ruggito che fece vibrare le finestre, il suo lungo corpo circondò due palazzi e li strinse, fino a ridurli in macerie. Peter fu veloce e volò con le sue ragnatele per salvare le povere anime a rischio.
-È una trappola! Peter, vattene!- ordinò Tony, quasi in pieno attacco di panico. Non poteva perderlo, no... Si avvicinò direttamente all' orribile faccia e agli occhi dorati, attaccandolo lì per distrarlo.
-Non può andarsene, Tony, ci serve qui.- Steve temeva anche lui per la vita del ragazzo, però non poteva fare preferenze; gli Avengers erano lì per un motivo, insieme. E sì, se fosse accaduto qualcosa al giovane tutti quanti lo avrebbero ucciso, lo sapeva bene. Si sarebbe fatto del male lui stesso.
-Cap, giuro su quel Dio che speri sempre benedica il nostro paese...-
-Dagli un po' di fiducia, Tony.- scosse il capo Falcon, colpendo alla gola.
Spider-Man venne soccorso da Hulk nel liberare e salvare le persone, finirono quasi tutte nelle sue ragnatele e aiutate dai poliziotti. Per Tony fu una volta di troppo quando si ferì ancora. -Ok, ora basta: Parker, metti questa.- pretese e gli lanciò un piccolo drone-ragno. Peter sapeva cosa racchiudeva. -Niente scuse, fallo, non abbiamo tempo.-
Il sedicenne, affranto, si arrampicò fino a un edificio che era stato abbandonato e si chiuse all' interno per cambiarsi il costume. Ne uscì totalmente diverso, rinnovato, nuovo.
Spider-Man.
-Che mi venga un colpo...- sussurrò Bucky, vedendo il ragazzo per intero in quel costume che aveva pensato sin dall' inizio fosse una cosa da niente.
Steve sorrise e si portò una mano all'orecchio, -Tony, lo vedi anche tu?-
Stark annuì, le sue labbra avevano i lati all' insù dopo molto tempo. -Sì. Il mio ragazzo...-
Tony si risvegliò bruscamente quando Rhodey venne scaraventato a terra e per poco Barnes non finì mangiato. Snake si stava infuriando. -Thor? Tu che hai i capelli lunghi, biondi e gli occhi cerulei, non puoi fare come Alice e tagliare la testa del Ciciarampa qui presente?-
-Qualcuno traduca, vi supplico.- alzò gli occhi al cielo Steve, lanciando il suo scudo e facendo cadere una decina di lampioni: il serpente ebbe le convulsioni per la nuova scossa. -Io ho già dato.-
-Preferisco farlo cotto a puntino, Stark!- lo ignorò Thor, andando sulla groppa dell' animale e facendogli partire da lì un' altra scarica elettrica.
-No, fermi!-
Il grido di Peter fece fermare ogni loro mossa. -Più scosse gli diamo, più lo facciamo arrabbiare, più distrugge ciò che ha intorno.-
-Di questo ce ne siamo accorti, tu hai per caso un altro piano?- parlò Rhodey che faticava ad alzarsi. Tony lo aiutò a rimettere apposto qualche pezzo di armatura.
Peter si allontanò in fretta prima di venir azzannato. -È grande! Troppo grande.- ragionò ad alta voce e saltò da tetto a tetto, -Se fosse più piccolo, magari...-
-Stai suggerendo un sushi di serpente, ragazzino?- corrugò la fronte Steve.
-Non è esattamente la dieta che mi ha consigliato il dottore, ma non farà male strafare per una volta.- concordò Tony, -Qualcuno lo distragga, miro alla coda.- prese il volo e stette sopra al lungo corpo rosso e viscido, percorrendolo tutto.
-Ci penso io!- lo aiutò Peter, sparando una ragnatela sulle narici di Snake e tirandolo, fino a farlo piegare. -Ehi, bestione! Si può dire che ti ho preso per il naso, eh?- scherzò, ma la sua felicità fu breve: il nemico tirò su e per un soffio il giovane Avenger non gli finì dritto tra i denti. Gli diede fastidio e lo provocò, tentando di farlo rimanere lo stesso immobile.
La creatura, affamata, sentiva fortemente l' odore del suo sangue. "Vedi di riuscire nell' impresa, Westcott", sentì nella sua mente. "Portaci il ragazzo, ci serve vivo!".
-Tony, a che punto del serpente sei?-
-Spero sinceramente non il sedere, Capitano.- disse dall' interno dell'armatura, mentre Jarvis faceva l'analisi di ogni elemento che componeva Snake. La maggior parte non li conosceva; forse il miliardario doveva parlare con Thor. Ed ecco la coda. -"Questa è la danza del serpente, vien fuori dalle fogne, per ritrovare la sua coda, che Stark tagliò un bel dì!".- canticchiò sovrappensiero e colpì con ogni mezzo a sua disposizione quel pezzo del mostro, fino a riuscire nell'impresa di staccarlo. -Toh, ma guarda un po'! Ce l' ho io quel pezzettin' del tuo codin'!-
-Ditemi, è sempre così molesto o lo diventa solo in situazioni di vita o di morte?- la domanda di Peter non si sapeva se fosse sincera o no, troppo occupato a svolazzare pur di evitare di diventare il pranzo di quella cosa spaventosa.
-Vorrei poterti rispondere la seconda, ragazzo.- sospirò Barton e mirò finalmente a una delle orbite, facendo nuovamente urlare Snake. -Ma sono un pessimo bugiardo.-
Di colpo, accadde qualcosa: il loro bersaglio e obbiettivo prese come a rimpicciolirsi, non senza evitando di beccare altri edifici. Si ridusse a un misero serpente e se ne andò, così com' era apparso, dentro a una fognatura a griglia.
Nella sua mente, la stessa voce lo rimproverò di essere un buonannulla; Octavius capì che per la prossima volta doveva pensarci da solo...
Il pericolo parve scampato, fino a che uno dei palazzi beccati a fine lotta da Snake, quello vicino a Black Widow, non le crollò addosso... o almeno stava per farlo: Spider-Man le corse incontro, -Natasha!- l' avvertì e con due ragnatele la prese e la salvò, prendendo il suo posto.
La nebbia creata dal cumulo di mattoni cessò in breve, la donna riuscì a liberarsi dalla ragnatela su cui era atterrata e fissò scioccata il casino avvenuto. -Oh, mio Dio...-
-Spider-Man!- strepitò Tony, tornando coi piedi a terra e correndo verso tutte quelle macerie. In poco, i suoi amici furono lì; Hulk era tornato Bruce Banner. -Peter!- tentò Stark col suo nome, tanto non c'era pubblico visto che si erano allontanati saggiamente tutti per salvarsi. -Peter, riesci a sentirmi?-
-Ti prego, fa' che stia bene.- borbottò Natasha, spostando qualche trave. -Ragnetto!- lo chiamò, venendo seguita dagli altri: -Spidey!-
-Spider-Man!-
-Andiamo, dacci un segno!-
-Stai bene?-
-Ragazzo!-
-Aiuto!- sentirono ad un certo punto. Smisero di scavare e il primo a vederlo in mezzo a tutti quei resti di cemento fu Tony. -Pete! Peter, stai bene?- chiese timoroso, il ragazzino era lontano e a terra, pancia in giù. Era incastrato e, con la maschera tolta, vide che sanguinava dalla fronte. -Sono quaggiù! Non... non respiro...!- tossicchiò, debole e tremante di tono. -Tiratemi fuori... vi prego! La spalla! Non la sento, io... non sento più la spalla!-
-Resisti, Pete, arrivo.- Iron Man non esitò un istante nel farsi avanti per liberarlo e riprese a scavare.
Bruce sgranò gli occhi, -Tony, no!- lo trascinò all' indietro e lo fece voltare. -Non farlo, smettila!-
-Cosa fai? L' hai sentito o no?!-
-Certo che l' ho sentito, l' abbiamo sentito tutti, però ti sei accorto che hai smosso ogni cosa provando a intervenire?- indicò affranto quel che restava del palazzo, -Se proviamo a muovere anche solo una singola pietra, rischiamo di schiacciarlo ancora di più, di soffocarlo, di rompergli un osso o peggio.-
-È vero...- mormorò Thor, analizzando con lo sguardo il caos generale sotto cui era schiacciato Peter.
Gli Avengers si guardarono tra loro, smarriti. -Che possiamo fare, allora?- Clint sentiva la paura montargli nel cuore.
-Noi niente, ma lui sì: deve tirarsi fuori da solo.-
-Cosa?!- sobbalzò Stark e folgorò con gli occhi Banner, -Sei completamente impazzito, Bruce?! È stanco, è troppo debole, non ne è capace! Sei matto, non può farcela da solo!-
-Invece sì, deve e può. Tu lo sottovaluti troppo. Se interveniamo, peggioriamo solo le cose, te compreso.-
-Ma io... lui non...-
-È più forte di quel che credi.- diede man forte al proprio compagno la russa, doveva un favore a quel ragazzo tanto temerario quanto stupido per essersi sacrificato per lei.
Tony tremava da capo a piedi, voleva tirare fuori il suo bambino da lì e basta, e non poteva. Non poteva fare niente di niente, dannazione!
-Aiuto... vi supplico!-
L' uomo abbassò le palpebre, quelle parole e quella voce erano una pugnalata al cuore per lui. Annuì, -E sia, facciamolo.- e si inginocchiò con Bruce. -Peter? Riesci a sentirmi?-
-S... sì...-
-Bene, Pete, ora ascolta: noi non possiamo tirarti fuori, rischiamo di peggiorare soltanto la tua posizione. Devi trovare la forza per tirarti fuori da solo.- gli comunicò lo scienziato, -Fa' con calma, fa' attenzione e concentrati.-
-Non posso... non sono abbastanza forte... sono incastrato!-
-Petey-pie, guardami.- ordinò dolcemente Tony ed eccoli di nuovo, quei meravigliosi occhi castano scuro che amava tanto. -Non buttarti giù, intesi? Te l' ho detto, sei in grado di fare grandi cose. Tu sei forte dentro, nel cuore e nello spirito, quella è la vera forza che conta. Puoi farcela, lo so.- gli comunicò nel suo semplice quanto ci teneva a lui: -Io credo in te.-
Peter prese dei respiri profondi, calmandosi e focalizzò tutte le sue energie. Con le mani e con la schiena, tirò poco a poco su le macerie.
-Forza, Peter.- pregò suo padre, gli occhi umidi. -Forza, Spider-Man.-
Dopo gemiti di dolore e molto sforzo, il più piccolo degli Avengers tornò libero e venne subito preso quando fu sul punto di svenire. Prima di perdere i sensi tra le braccia di qualcuno, poté sentire il lieve bisbiglio di Tony: -Sono fiero di te, piccolo.-

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-Kitta♡

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