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-Cosa sono quelle occhiaie?- Tony mise il piatto con uova strapazzate e pancetta davanti al figlio mezzo addormentato, -Stanotte tu e Kenny avete per caso fatto la maratona di film che avevo proibito di fare?-
Peter, una guancia poggiata sul palmo destro, infilzò stanco le uova. -Mmh, no.- borbottò con veramente poca convinzione nella voce roca.
L' uomo incrociò le braccia al petto e lo guardò severo. -Peter, che cosa ti ho detto riguardo alle bugie?-
L' adolescente alzò di poco la testa e rimase in silenzio. Rinunciò su due piedi dopo pochi secondi e fissò di nuovo il piatto. -Funzionano solo con Steve.-
Tony annuì e si sedette sullo sgabello di fronte al suo, poggiandosi sul piano della penisola. -L' abbiamo appena accompagnata e già ti manca?-
-Guardare tutti i film di Ritorno al Futuro, Star Wars e Indiana Jones insieme non ha bloccato il senso di solitudine che sapevo avrei sentito una volta che lei se ne fosse andata.- il tono che usò era sconfitto e mangiucchiò lentamente la carne.
Quella mattina si erano alzati presto per accompagnare Quinn a prendere il jet guidato da Maria Hill, messo a disposizione per prendere la ragazza. Lei e Peter si erano abbracciati e baciati, entrambi con un forte desiderio nel cuore di rivedersi il prima possibile, e poi la biondina aveva salutato tutti gli Avengers. La squadra poi si era divisa, chi tornando a casa come Barton, chi in missione come Romanoff e Banner, che erano andati a cercare una qualsiasi traccia di Hulk, e chi per passare del tempo insieme ai propri cari, come Rhodes.
Costui, assieme alla sua compagna, stavano organizzando tutto il necessario per iscrivere Joen alla Midtown High con Peter, così da farle avere vicino un amico in una scuola a lei sconosciuta.
Adesso nella torre c' erano il ragazzo, Stark e Rogers. Il capitano si stava facendo una doccia e stava lasciando un po' di privacy a padre e figlio. Quest' ultimo era leggermente abbattuto per la lontananza dalla sua ragazza, anche se avevano messo in chiaro di videochiamarsi tutti i giorni per soffrire di meno.
-Ah, le pene d' amore... dicono siano i dolori più dolci.- sospirò Tony, fissando un punto nel vuoto. -Che gran stronzata.-
Questo fece scappare una risata al giovane.
-Dio, da quanto tempo non sentivo questo dolce suono.- sorrise malinconico il miliardario e accarezzò il viso del figlio. Un' ombra gli attraversò l' espressione allo stremo, ne erano usciti tutti stremati con Mysterio, Amaranta e i loro scagnozzi. -Mi è andato in tilt il Reattore Arc quando ti ho visto saltare dal tetto, sai? Come sapevi di avere ancora i tuoi poteri?-
Peter prese a mangiare con più voglia e fece spallucce. -Credo di averlo sempre saputo. Non mi sono mai sentito veramente diverso.- semplificò il concetto e smise di masticare quando si ricordò cosa fosse accaduto davvero. -Oh.-
-Cosa?-
Ingoiò la colazione e cercò di sembrare tranquillo nel dire quello che doveva dire. -In effetti, mi è successo qualcosa. Ricorda che prima di saltare sono svenuto?-
-E chi se lo scorda? Io e gli altri pensavamo avessi avuto un trauma cerebrale, non ti muovevi di un millimetro.-
-E che cazzo, dai, non sono così sfigato!- si lamentò e si udì il suono di un trillo nella sala. Peter assottigliò gli occhi. -Quando Anya ha detto di aver riparato la torre, intendeva proprio tutta la torre, vero?-
-Se parli del "Protocollo lingua lunga", sì, ha rimesso in sesto pure quello.-
-Ma lei ha detto una parolaccia giusto due minuti fa!-
-Io sono Tony Stark, faccio e dico quello che voglio.- sorrise furbo.
Questo fece gli fece guadagnare gli occhi al cielo dall' altro. -Stavo dicendo... ho fatto un sogno in quel lasso di tempo. O almeno, penso fosse un sogno. Ho visto suo padre.-
Tony raddrizzò la schiena e si tenne con le mani alla penisola. -Mio padre?- chiese conferma, perché non era possibile.
Il fantasma di Howard Stark che faceva visita al nipote proprio nel momento del bisogno. Pareva una barzelletta. Una di quelle brutte che causavano un gelo generale e a cui nessuno rideva mai.
-Sì, è lui che mi ha consigliato in cosa dovevo credere. Mi ha aiutato dicendomi di alzarmi, di lottare e non arrendermi, che proprio quando si è arrivati in fondo al tunnel bisogna continuare a muoversi persino con il buio. Ha detto che non dovevo darmi per vinto proprio quando tutto sembrava perduto, come ha fatto lei.-
Il racconto del diciassettenne rapì l' attenzione di Stark, tanto che si era allungato di nuovo verso di lui. Suo padre, il severo e senza sentimenti Howard, lo considerava un combattente. Non sapeva se Peter stesse dicendo qualcosa di vero o se fosse stato tutto solo frutto della sua immaginazione, ma in entrambi i casi era una storia meravigliosa.
-Lei lo ha mai sognato? O visto quando era privo di sensi?- Peter bevve un sorso d' acqua e si pulii con un tovagliolo.
Il sorriso che gli mostrò non era triste, abbattuto dai brutti ricordi di un passato difficile o sconsolato. Era sincero e profondo. -No, mai. Si vede che è apparso quando c'è stato maggior bisogno che si mostrasse.-
-E perché con me? Insomma... è lei suo figlio.-
Tony allungò una mano e mosse dolcemente il pollice all' angolo del suo labbro per pulirlo. -Forse, ovunque lui e mia madre si trovino, ha capito quanto tengo a te e ti ha salvato per me.-
-Può darsi.- un leggiadro sospiro si liberò dalle sue labbra intanto che si crogiolava in quelle attenzioni, gli erano quasi mancate, poi si accigliò: -Posso farle una domanda?-
-Certo.-
-Se mio padre è stato prigioniero tutti questi anni, come faceva zia May a sapere che fosse ancora vivo? Prima di morire mi ha detto di cercarlo, che era ancora vivo. Come lo sapeva?-
L' uomo deglutì. May Parker sapeva la verità e doveva aver confessato al nipote che suo padre fosse ancora in vita perché non voleva che rimanesse da solo. Per quanto fosse stato un gesto altruista, le si era rivoltato contro; Peter pensava parlasse di Richard. -Lui e Ben erano fratelli, deve essere una cosa di famiglia sentire quando un parente è morto o vivo. Lei ci ha semplicemente preso.-
Ti prego, abbocca e basta, non farmi altre domande.
Dentro di sé si chiese quando sarebbe stato pronto per raccontargli tutto quanto, ma era una storia lunga, complicata e soprattutto dolorosa.
-Sul serio? Secondo lei possiamo avere questo tipo di telepatia?-
-Io l' ho sentito quando i miei genitori sono morti. Una specie di scossa al cervello che per poco non mi ha fatto cedere le ginocchia.- aiutò così la balla che si era inventato, però era vero che aveva sentito la morte dei suoi. Era stato un sesto senso, una parte profonda di lui lo sapeva già prima che gli dessero la brutta notizia.
Peter mise da parte il piatto vuoto. -Se ne avesse l' occasione... tornerebbe indietro? Dico, cambierebbe qualcosa del suo passato oltre i suoi genitori?-
Tony restò a guardare suo figlio con intensità, esaminandolo e ricordando ogni passaggio che aveva subito il suo viso durante la crescita, dalle guance paffuto a una mandibola definita. -Se potessi tornare indietro, se potessi rivivere ogni cosa della mia vita da capo, cambierei tutto. Tranne te.-
Non sapendo come rispondere, il ragazzino optò per il sarcasmo. -Oh, scommetto che lo dice a tutti quelli che tenta di rimorchiarsi.- ridacchiò e rise più forte quando lui gli scompigliò i ricci.
-Rhodey ti ha contagiato con le mie vecchie storie da playboy? Devo seriamente capire chi sono i miei veri "amici".- scherzò, -Ma so che tu sei dalla mia parte, giusto?-
Ripensò a tutto quello che avevano passato insieme e non poté non concordare. -Sì, mi sa che lo sono.-
-Bene. Allora... già che ci sono... hai ancora la fede che ti avevo chiesto di proteggere?-
Le sopracciglia di lui si alzarono, non aspettandosi una richiesta del genere, tuttavia tirò fuori il portafogli e prese la fedina dorata col nome di Steve. -Pensavo volesse aspettare Gennaio.-
-Ragazzo, ultimamente ho rischiato di morire troppe volte. Che dico? Ho rischiato di morire per tutta la vita! Non voglio più perder tempo. Glielo chiederò questo venerdì, facciamo tre anni e dieci mesi insieme.- esultò e prese l' anello, -Forza, va' a prepararti per la scuola.-
Peter scese dallo sgabello e stava per andarsene, ma non riuscì a trattenersi. -Mr. Stark? Un' ultima cosa. Perché vuole sposarsi? Non ho niente contro i matrimoni gay, sinceramente, è il concetto stesso del matrimonio che non comprendo. Sia onesta con me, vuole davvero passare il resto della sua vita con la stessa persona? Non si sente soffocare già al pensiero?-
Tony prese un respiro lungo, cercando di capire come spiegargli una cosa del genere. -Piccolo, tu sai che prima di Cap l' unico vero amore che io abbia mai avuto era Pepper Potts, no? Quando l' ho persa è stato come se le porte su quel campo amoroso si fossero definitivamente chiuse, stop, game over. Io e Steve abbiamo sempre avuto uno strano rapporto, poi c'è stato Loki, Sokovia, Ultron... e Bucky. Ho odiato Steve per lui, l' ho odiato così tanto che un odio del genere poteva essere nato solo da un amore distrutto. La verità è che ci siamo sempre voluti a vicenda, ma eravamo troppo orgogliosi per ammetterlo. Ci ho messo anni per trovarlo e ci ho messo il doppio per capire che lo volevo con tutto me stesso. Quindi sì, Petey-pie, passerò il resto della mia vita con Mr. Stelle e Strisce perché l' idea di non farlo... mi uccide dentro lentamente. Quando è successo il casino con Barnes dove l' ho perso per la prima volta, mi ero reso conto di star soffrendo. Di sentire un dolore paragonabile alla morte di Pepper, alla morte dei miei genitori... a quando ho dovuto dire addio a te dandoti ai tuoi zii per proteggerti. Fu lì, solo grazie a quel dolore e a quell' agonia, che capii di amarlo. Ho dovuto perderlo per capire di amarlo.-
Peter ebbe l' impressione di aver appena imparato il significato della parola "amore". Sorrise commosso e lo salutò un' ultima volta, prima di correre per le scale verso la sua stanza. Per strada, incrociò uno Steve coi capelli bagnati. -Pete, ehi, aspetta. Posso rubarti un attimo? Devo chiederti una cosa prima che tu te ne vada.-
-Dimmi.-
-Hai ancora la fede che ti ho dato?-
Oh oh.
Dire di averla persa non gli sembrò affatto una buona idea, per tanto prese fuori il gioiello.
-Immagino sia palese per che cosa ti serva, quindi non te lo chiederò.- sorrise amaro perché, cavolo, la situazione stava diventando sia esilarante che catastrofica.
-No, infatti. Grazie. Sai, ho deciso di prendere il toro per le corna. Glielo chiedo, questo venerdì stesso.-
-Ma non mi dire, che romantico...- disse a denti stretti, non poteva rovinare la sorpresa a nessuno dei due e non sapeva che cosa fare a riguardo. Come poteva intervenire su una cosa così?
-Mi raccomando, ragazzo, acqua in bocca. Per stavolta sarà il grande Tony Stark a rimanere senza parole.- ghignò giocoso e gli fece l' occhiolino, prima di dirigersi nella sua stanza.
Lo sarà di certo.
Cos'è che aveva detto, poco fa? Che non poteva essere così sfigato? Sì, certo, le ultime parole famose.

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-Kitta♡

The Hero's SecretWhere stories live. Discover now