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Tony spinse il figlio e gli amici dentro casa. -Tutti via da qui! Fuori, fuori, fuori!-
Corsero velocemente verso l' ascensore, mentre le lampadine sopra le loro teste presero a scoppiare per un eccesso di energia. Natasha tirò via dalla propria cintura un walkie talkie. -A tutti gli agenti dello S.H.I.E.L.D., i Sinistri Cinque sono a piede libero a New York. Dite a Barton di rientrare all' Avengers Tower, subito!-
-Ci servirà l' aiuto di tutti.- Rhodey scavalcò il divano, proprio quando il pavimento sotto di loro si spaccò, creando delle crepe. Quinn perse l' equilibrio e cadde all' indietro, rompendo il vetro della finestra e volando fuori.
-Quinn!- gridò terrorizzato Peter e Tony si buttò subito all' inseguimento della ragazza, coperto dalla sua armatura.
-Kenny, dammi la mano!- Iron Man allungò un braccio robotico, prese al volo la bionda e se la mise sulla schiena, dicendole di tenersi forte.
-Non pensare a me, pensa a tuo figlio!- gli consigliò lei, i capelli a svolazzarle per aria a causa del vento.
-Tu sei importante per lui, per tanto lo sei anche per me.-
-Attento!- Quinn tenne giù la testa quando una specie di lancia venne scagliata contro di loro. Da terra, Kraven il Cacciatore stava preparando un bazooka contenente delle reti.
Tony parlò col microfono nella maschera: -Ragazzi, siete usciti dalla torre?-
-Non sappiamo come fare, l' ascensore è bloccato. Anya sta tenendo su le mura, ma non riuscirà a resistere ancora a lungo.- a rispondere fu Natasha, -Tony, che facciamo? Mysterio sarà qui tra poco, sai bene che dobbiamo nascondergli Peter.-
-Sì, lo so, me ne rendo conto.- grugnì frustrato. Rimase in piedi, sospeso nell' aria, e con le braccia teneva su le gambe della ragazzina intorno alla sua vita.
La città era nel caos e nel terrore più assoluto, le persone urlavano spaventate e si nascondevano, scappavano, salvavano amici e parenti. La Stark Tower si illuminava a intermittenza e sembrava si stesse ripiegando su sé stessa. Amaranta doveva aver scatenato un terremoto.
Quella strega maledetta, era tutta colpa sua.
-Tony, guarda.- Quinn riuscì a vedere in lontananza qualcosa di fin troppo familiare volare verso di loro - Toomes -, mentre Dottor Octopus si faceva avanti a suon di tentacoli. -Che cosa vuoi fare, Iron Man?-
Già, che voglio fare?
Serviva un piano B a quell' evento inaspettato. Tutti i nemici di Spider-Man avevano scoperto la sua vera identità e c'era in palio una grossa somma per chi l' avesse ucciso. Peter era senza poteri e gli spara-ragnatele create da lui non sarebbero tornati molti utili; toccava a loro proteggerlo.
Si liberò dalla maschera, le braccia dell' adolescente erano ancora strette intorno alle sue spalle e al suo collo. -Ok, forse ho un piano. Dove posso lasciarti?-
-Lì è dove abitavo, lasciami sul tetto. Cos' hai in mente?-
Tony aiutò Quinn a scendere dalla sua schiena e si ricoprì il viso. -Sei ancora in contatto con i tuoi amici di strada?-
-Sì, perché?-
-Ci servirà il loro aiuto. Appena puoi, raggiungici.- detto ciò, volò via.
Quinn lo fissò scomparire tra le nuvole scure e l' occhio le cadde sotto, sulla strada. Lizard stava distruggendo ogni cosa e correva a quattro zampe verso la torre. Tirò fuori il cellulare e si diresse verso le scale antincendio. -Owen? Chiama Ray e gli altri. Dobbiamo dare una mano a un ragnetto.-
-Sam, Rhodey, mi ricevete?- Tony parlò attraverso l' auricolare, -Mettetevi le vostre armature, ci vorrà un colpo aereo su questi qui. Jarvis, dovrai mettermi in contatto con un paio di gente.-
-Boss, fossi in lei terrei d'occhio più la torre che gli individui che stanno arrivando.-
-Come?- non capii e acutizzò la vista della maschera, puntandola verso la vetrata del salone.
Anya teneva le braccia alzate con i palmi aperti e luminosi, cercando di tenere su la maggior parte della struttura per mantenerla stabile. Le ginocchia le tremarono e finì su di esse. Gli Avengers stavano tentando di aprire l' ascensore o la porta che portava alle scale d' emergenza, senza alcun successo. Un nuovo tremore della terra causò nuove vittime: Peter, Steve, Bruce e Natasha caddero fuori dalla finestra spaccata e piagata verso il basso.
No!
-Jarvis! Codice Rosso, Quattro-A!-
-Subito, signore.-
Da una vetrata più in basso nella torre, uscirono velocemente degli strani missili che circondarono tutti i suoi amici, il suo compagno e il figlio.
Il miliardario raggiunse i piedi della torre e tornò coi piedi a terra. Si scoprì la faccia per vedere meglio le armature volare lentamente fino a lui, una di fianco all' altra. I caschi si abbassarono, rivelando la sua famiglia.
Quinn, non molto lontana da loro, sbirciò da dietro un muro e sorrise. -Wow...- sussurrò affascinata, quella schiera di diversi Iron Man versione Avengers era fantastica.
Si guardarono tra di loro, esaminarono ciò che avevano addosso e quasi risero per la scelta dei colori. Steve, lo scudo in una mano e dal collo in giù vestito con un armatura azzurra, bianca e rossa, sorrise divertito e osservò sorpreso Stark. -Veramente?-
-Veramente.-
-Da quando progetti armature anche per noi?-
-Da un po' di tempo, in casi di estrema necessità come questa. Allora, che ne pensate?-
-Sembro un Power Rangers.- commentò Peter, facendo ridere tutti.
Anya si scambiò uno sguardo con Tony, sorridendogli e annuendo. Intanto, Rhodey e Sam arrivarono dall' alto. -Stanno arrivando da tutte le direzioni, la gente è nel panico. Nessuna traccia di Amaranta, però penso che i nostri problemi principali siano altri cattivi.- informò Sam, -Chi possiamo chiamare per aiutarci?-
-Ho provato a contattare Strange, ma è irraggiungibile.- disse la Magissa, -Conosciamo altre persone?-
Bucky e Sam si sorrisero complici dopo secondi di silenzio. -Noi conosciamo qualcuno.- comunicò il Soldato d' Inverno.
Tony ci mise un po' a capire e, non appena lo fece, puntò un dito verso di loro come a fermarli. -No! Non se ne parla, non coinvolgeremo Bagheera e Stuart Little in tutto questo.-
-Vuoi che chiamiamo Wanda e Visione?- domandò retorico Rhodey, -A mio parere, ci sono fin troppe streghe in questa storia. Senza offesa, Anya.-
-Scusatemi, chi e chi?- non comprese Peter, venendo ignorato.
-T'Challa mi deve un favore e non possiamo farcela da soli. Un conto è un esercito dell' Hydra, un altro un gruppo di mutanti pronti a uccidere chiunque pur di arrivare a Parker.- Bucky insistè con la sua idea, sapeva che poteva funzionare.
Tony si passò una mano tra i capelli e sulla faccia. Va bene, ok, poteva starci. In fondo, più persone erano più vantaggio avrebbero avuto, giusto? -Ci sto, facciamolo.-
-Andate da qualche parte?-
Tony girò in fretta su sé stesso e alzò la mano, puntando il propulsore verso Amaranta, la quale sorrise. -La festa è appena cominciata.-
-E siete tutti invitati.- mormorò una voce che uscì dall' ombra.
Peter sgranò gli occhi e si avvicinò, -Lukas.- soffiò fuori quasi senza fiato, mettendosi al fianco di Iron Man. -Ma... perché?-
-Erano questi gli amici di mio padre, Peter. Ti avevo avvertito.-
-Vi presento il capo dei nuovi Sinistri Sei: Lukas Harry Wither Osborn. Anche detto... Toxin.-
-Osborn?- Tony guardò il profilo del figlio, esterrefatto. -Il Goblin? Tu lo sapevi?-
-Non prima di qualche giorno fa. Ti sei spinto davvero fino a tanto, Lukas? Stai dalla sua ora?!-
-È mio padre!- gridò furioso, i suoi occhi avevano un colore diverso tra il nero e il rosso. -Lo faccio per lui.-
-Fermati, Lukas.- Anya scosse la testa e la sua pelle prese ad illuminarsi d'oro per la magia. -Non ne vale la pena. Non vogliamo farti del male.-
-Mi dispiace, Anya.- parve sincero per un secondo, prima di sorridere malvagio e puntare a Peter. -Ma io sì.-
La Magissa Nera rise. -Tutti i tuoi poteri, adesso, sono nelle sue mani. Ciò che ha reso te Spider-Man, sta rendendo lui ancora più forte. Sono bastati i tuoi poteri e quello che rimaneva di Venom. Non era quello che volevi, Parker? Essere un ragazzo qualunque? Ora puoi esserlo.-
Tony fece dei passi indietro e portò il figlio con sé. Le cose si stavano mettendo troppo male.
Lukas illuminò gli occhi di rosso e del liquido nero gli circondò le braccia. -Di' le tue preghiere.-
Sentì dietro di sé una pistola che veniva caricata. -Le tue preghiere.- Clint tenne la canna contro la testa del ragazzo e fissò scuro in volto la Magissa Nera.
Amaranta ghignò colpita. -Che coraggio. Padre di famiglia, vero?-
-Clint!- Natasha indicò alle sue spalle e l' Avenger venne preso alla gola. Kraven lo strinse tra le braccia e Barton usò la sua forza contro di lui.
Lukas ne approfittò per allungare le sue braccia melmose contro l' ex supereroe.
-Peter!- Tony non fece in tempo a scattare e tutti chiusero gli occhi per lo spavento.
Peter rialzò lentamente le palpebre e si stupì di non essersi trovato trafitto. Gli si mozzò il fiato da ciò che vide: Quinn era di fronte a lui a fargli da scudo e aveva scatenato dal corpo una specie di muro nero liquido, che aveva arrestato l' attacco di Lukas. Questi desistette e tornò normale. Ringhiò animalesco alla ragazza, a quella nuova minaccia.
Amaranta era deliziosamente stupita. -Oh, questo sì che è interessante. Due ospiti, un solo simbionte diviso in due. Vediamo un po' che cosa ne uscirà fuori. Toxin... contro She-Venom.-
-Quinn, no.- Peter sentì il cuore nelle orecchie dalla paura. La sua ragazza gli sorrise tristemente. -Non permetterò che ti facciano del male.-
-Lukas?- Amaranta richiamò il suo nuovo schiavo, -Distruggila.-
Sia Osborn che Kenny scattarono l' uno verso l' altro e si incontrarono a metà strada, aggredendosi con morsi e artigli nelle loro trasformazioni in simbionti.
Tony parlò velocemente alla squadra: -Le armature sono state create per addattarsi a voi! Come sopportano la potenza di Thor, possono cambiare col mutamento di Banner. In primis servono a proteggervi, ma sfruttatele più che potete. Barnes e Wilson, se dovete chiamare rinforzi fatelo ora!-
-Ehm, ragazzi? Quest' acqua da dove viene?- Bruce alzò uno dei piedi bagnati, cercando la fonte di quella corrente improvvisa.
Steve capì immediatamente. -Prendete il volo, via dall' acqua!-
Tutti si scansarono appena in tempo con le loro armature, tranne Loki, il quale prese la scossa e cadde a terra in preda a tremori. Thor lo raggiunse e lo portò via, unendosi agli altri. -Fratello?-
-Sto bene... guarirò tra poco...- faticò a parlare, la pelle era tra il rosso e il nero.
Una scarica blu si fece avanti su un tetto vicino a loro. Electro puntò le pupille blu contro Parker. -Peter Parker...-
Oh, diavolo.
-Ehi, scintilla!- il Dio asgardiano alzò il martello, richiamando un fulmine e mostrando che anche lui aveva il potere dell' energia elettrica. -Sei roba mia.- lo sfidò apertamente e volò nella sua direzione. Sparirono insieme in una freccia di elettricità.
-Attenti!- Sam spinse via Rhodey dal suo angolo di tetto, da dove comparve Lizard. La creatura metà umana e lucertola mostrò la lunga lingua schifosa, gli artigli affilati e le zanne aguzze. I suoi occhi gialli erano colmi di vendetta.
-Me ne occupo io!- Bruce divenne Hulk e ruggì sul brutto muso del mostro, prima di attaccarlo.
-Clint se la sta ancora vedendo con Kraven, vado a dargli una mano.- Bucky trasformò il proprio braccio meccanico e con armatura in un mitra e saltò giù dal tetto.
-Sam, Rhodey, andate da Toomes. Tony, io e te ce la vedremo con Octavius. Anya, trova tua sorella e cerca un modo per liberare Lukas.- diede istruzioni Captain America, -Peter, trova un posto in cui nasconderti.-
-Cosa? No, posso aiutarvi!-
-Vediamo un po': sei senza poteri, ti vogliono tutti morto...- finse di esaminare il caso Tony, -Ti nascondi, punto!- non volle sentire "no" come risposta e prese il volo con Rogers.
Peter fece un verso frustrato. Non si era mai sentito così inutile in vita sua. Quinn era in pericolo, e così anche Anya e tutti gli altri. Che poteva fare?
-Peter, da questa parte!- Natasha, alle sue spalle, gli fece cenno di saltare su un tetto più in basso rispetto al suo.
Fatto il balzo, si nascosero insieme dietro a un muro e sotto una tromba delle scale. Il ragazzo prese dei respiri profondi. -Grazie, Nat.- sospirò sollevato, tuttavia il panico tornò quando lei lo prese per la gola e lo sbatté in alto contro il muro. Non riusciva neanche a toccare coi piedi per terra.
Ma che?!
-Natasha...- squittì di poco, spaventato dallo sguardo assassino di lei.
Prima che potesse perdere i sensi, qualcuno allontanò la donna da lui. Tossì con le lacrime agli occhi, guardò chi fosse e... -Natasha?-
Due Natasha? Poi si ricordò.
Camaleonte.
La finta Natasha cambiò corpo e faccia, mostrando prima un essere senza volto - molto simile a Slender Man, secondo Peter - e poi le sembianze di Bruce Banner.
-Sbrigati, vai! Mysterio sta per arrivare, scappa!- gli ordinò la rossa, combattendo contro il mutante nelle forme di suo marito.
Peter volle rimanere e fare qualcosa per lei, ma essendo sprovvisto di qualunque cosa se non un' armatura volante decise di volare lontano.
-Jarvis... come funziona questo coso?-
In risposta ottenne solo una voce ovattata e compromessa. Electro doveva aver manomesso l' intero sistema della torre a questo punto.
-Jarvis? Friday? Qualcuno può rispondermi? Mr. Stark?-
Niente.
Prima che potesse accorgersene, finì nello scontro tra Falcon, War Machine e Vulture. Dimenandosi per non perdere l' equilibrio, non ce la fece comunque e precipitò verso il suolo. A prenderlo in tempo fu la melma nera di Quinn, la quale tornò normale e gli si avvicinò. -Stai bene?- chiese preoccupato, era piena di tagli e graffi.
-E tu?-
-Toxin è andato a combattere contro Tony e Steve e mi ha lasciata per strada svenuta. Dov' è Amaranta?-
-Non ne ho idea. Dobbiamo fare qualcosa, prima che...- un ruggito alle loro spalle li fece raggelare.
Oh oh.
Con lentezza, voltarono i capi. Lizard li guardava da non molto lontano con sguardo affamato, aveva del sangue addosso e tra le fauci. Peter si guardò intorno, ma non riuscì a vedere chi fosse ferito. La lucertola prese la rincorsa verso di loro su quattro zampe, poi si mise su due e alzò gli artigli. Quinn strillò e Peter la strinse a sé. Stavano per essere uccisi... quando Lizard finì di colpo a terra. Poi parve sollevarsi su un artiglio e rifinì sbattuto sul cemento.
-Cosa...?- Peter rimase confuso da quella vista.
Dopo la quinta volta che vedeva il terreno, Lizard annusò l' aria e un uomo in tutta rossa crebbe di colpo dalla strada e sotto di lui. Gli diede un cazzotto e lo attaccò. -Caaaaricaaaa!- urlò attraverso il casco, saltandogli addosso. Lo prese a calci, aprì una tubatura e lo fece cadere nelle fogne. Si rivolse ai ragazzi una volta fatto: -Rimanete qui, do una mano a Cap e agli Avengers. Dio, quanto mi piace dirlo!- strinse i pugni contento e da normale divenne un gigante. Con passi veloci che fecero tremare i palazzi, andò in soccorso di Tony e Steve contro Octavius.
-Che cos'è?- Quinn aggrottò la fronte e il suo ragazzo sorrise, -Non è una cosa, è un chi. È Ant-Man!-
-Ah, bene, pensavo fossi l' unico uomo insetto.- fece sarcastica.
-Tra poco ce ne sarà davvero solo uno.-
Quella voce fece raggelare entrambi. Di nuovo dietro loro, il nuovo problema.
Peter si mise in piedi e portò Quinn dietro di sé. Mysterio, senza casco e con la tuta, sorrise divertito. -Sai bene che da me non si scappa, ragazzino.-
-Perché lo fai, Beck? Conosco la tua storia. Tutto quello che hai imparato, tutto quello che sai, lo devi ad Anya. Era la tua maestra quando ancora vivevi nel tuo mondo, perché adesso le cose sono cambiate?-
Un' ombra di tristezza fece sembrare Quentin Beck quasi più vecchio. -Perché il mio mondo è stato cancellato da un mostro che si crede un Dio. Amaranta dice che questo è l' unico modo per fermarlo. E io devo farlo. Per mia moglie e per mio figlio.-
-Non sei tenuto a farlo.- Quinn provò a liberarsi dalla stretta protettiva di Parker, -Ci deve pur essere un altro modo!-
-No, non c'è.- scosse il capo e scatenò una nube verde tra le mani. -Chiudete gli occhi, sarà come vivere un sogno. O un incubo. Dipende da voi.- li avvertì e la loro vista si annebbiò.

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-Kitta♡

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