Nota

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Ciao, ci sono di nuovo.

Volevo avvisarvi prima di lasciarvi alla lettura del prossimo capitolo, per me, più importante. Perché volevo sottolineare quanto è stato difficile scriverlo. Perché sarebbe dovuto succedere prima, e sarebbe stato più facile. Perché ho fatto passare troppo tempo, e sono cambiate un sacco di cose. 

E' stato un anno complicato, e questo 2022, calcisticamente parlando, è forse stato peggiore della stagione vissuta un anno fa. 

A quest'ora dovevamo essere così sereni, e così fottutamente felici perché doveva essere il suo momento. Un rinnovo che avrebbe offuscato un po' la stagione deludente e fallimentare, senza mai un momento di gioia. Un rinnovo che avrebbe significato tante, troppe cose. Un'importanza che diventava ancora più grande. Un ruolo in campo e fuori che diventava ancora più grande. 

Mi piacerà vedere la Juve tornare a vincere, alzare un trofeo, perché succederà, ma mi sarebbe piaciuto mille volte di più vederlo fare con lui, con la fascia al braccio pronto ad alzare il trofeo da primo Capitano. 

Per il modo in cui, però tutti questi mesi mi hanno colpita emotivamente, non so quanto, con il tempo, mi permetterò di emozionarmi allo stesso modo. Forse sono cambiate davvero troppe cose, e anche il calcio difficilmente continuerà a essere per me l'emozione di una volta, la passione di una volta. 

E questo non riguarda soltanto tutto ciò che è successo. 

E non riguarda soltanto lui che è stato, e spero possa essere ancora, quell'eccezione che mi permetteva di credere ancora in un calcio fatto di amore, rispetto, emozione e sentimento. 

Vorrei vivere più 16 maggio 2022 negli stadi e meno 21 marzo 2022, vorrei vedere più società e calciatori legati da anni, stringersi nuovamente la mano e giurarsi legame eterno e meno procuratori prendere contatti con dirette rivali. 

Mi sembra surreale scrivere queste parole, e vedere ciò che stiamo vedendo. 

E, a volte, rileggere questa storia e le situazioni descritte e passate, mi portano un sacco di nostalgia. 

Per questo è stato difficilissimo, scrivere questo capitolo di gioia, che era quella che meritavamo, quella che doveva esserci. 

Il prossimo capitolo sarà il numero 34, l'epilogo sarà il capitolo 35. 

Spero di regalarvi almeno un minimo della serenità che ho descritto, seppur non rispecchiata al momento attuale, ma che i protagonisti meritavano. 

Auguro a Paulo una Beatrice che non ha ancora trovato, e persone migliori a circondarlo e rappresentarlo.

E un sacco di altre belle cose, se non sceglie di fare ciò che sta valutando e pensando di fare.

Buona lettura, vostra M. 


P.S. Perdonate il capitolo lunghissimo, ma nella mia testa non riuscivo a dividerlo, separando diversi momenti. 



Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora