Capitolo 38

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A volte la fortuna è dalla tua parte, e oggi è come se il tempo sapesse che avevamo chiesto il sole e ci ha accontentati alla grande, nonostante il giorno prima avesse quasi nevicato.

Casa di Claudio e Roby è qualcosa di indescrivibile, ma baciata da un caldo sole primaverile di metà marzo, che risalta il verde perfetto dell'erba del giardino, il colore acceso dei gonfiabili e gli addobbi di compleanno sparsi per tutta casa, è ancora più bella.

I bambini sono tutti seduti a mangiare panini e patatine intorno a un tavolo basso, in una stanza enorme che loro chiamano cantina, ma che a me sembra una ludoteca, con centinaia di giocattoli sparsi a terra, musica da festa per bambini e animatori giovani che intrattengono tutti.

Leo è meraviglioso, sorridente ed euforico, mentre parlotta con i suoi amici e compagni d'asilo, con addosso l'intero completino bianconero che, stranamente, porta sulle spalle il numero dieci e la scritta Dybala, il che mi fa sorridere, pensando ad un papà Claudio offeso per essere stato barattato per un suo compagno di squadra quasi dieci anni più giovane.

Osservo ammaliata tutti i bimbi che, euforici e divertiti, seguono l'animatrice con una maglia della Juve che li invita a raggiungere i gonfiabili in giardino per un nuovo gioco di squadra, e una volta tutti fuori aiuto Roby a liberare il tavolo dai piatti e bicchieri consumati dalle piccole pesti.

"Ma come siamo belle, questo pomeriggio... non te l'avevo detto?" mi dice Roby, squadrandomi dalla testa ai piedi e sorridendomi sincera.

Le sorrido di rimando, felice che abbia apprezzato il mio ultimo acquisto fatto proprio quella mattina.
Io e Simona eravamo in giro per la città, già pronte per la festa del pomeriggio, per poi renderci conto di essere vestite troppo pesanti, per la bella giornata che era venuta fuori.
Così avevo trovato questo vestitino leggero, chiaro e con dei disegni che ancora dovevo capire, stretto in vita subito sotto il seno con una cintura nera larga, così da cadere sulle gambe svasato, come piacciono a me.
Una collana lunga che accompagna il piccolo scollo sul seno, capelli sciolti che ricadono sulle spalle, converse nere alte ai piedi.
Solito trucco semplice sul viso, rossetto chiaro sulle labbra, voglia di essere trasparente, completamente trasparente e lontana da occhi indiscreti.

"Grazie, anche tu sei bellissima" le dico, ed è vero.
Indossa un semplice top bianco su un paio di pantaloncini di jeans chiari, e degli anfibi neri ed è così bella, con i capelli che le ricadono leggeri sulle spalle, arricciati leggermente sulle punte.

"Grazie, però sei dimagrita" mi dice poi, prendendomi dalle mani i piatti che avevo raccolto dal tavolo.

"Glielo abbiamo detto anche noi!" sentiamo dirci alle spalle, vedendo arrivare Simona, Maddalena e Federica, quest'ultima sempre con Mia tra le braccia, che le rubo immediatamente.

Mi era mancata così tanto, questa palla di pelo morbidissimo e bellissimo.

E no, non mi fa pensare per niente al fatto che proprio lei sia stata il primo argomento di conversazione tra me e Paulo, il giorno del compleanno di Roberta, sempre in questa casa.

"Ragazze, sto bene! - dico loro in un rumoroso sospiro.

"L'ho voluto io... e poi tra le lezioni, il lavoro, lo studio... a volte non ne ho nemmeno il tempo!" continuo, cercando di giustificarmi.

In realtà, non mi ero nemmeno accorta di aver perso chili, non guardandomi allo specchio da tanto e soprattutto non rendendomi conto di dimenticarmi a volte di mangiare.

O forse, semplicemente non ne avevo voglia.

"Però sei sempre bella" mi sussurra Maddi, accarezzandomi dolce il viso.

Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora