Accettarsi.

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10 Giorni.

E comunque, posso dirvi il mio pensiero?

Non esiste una persona giusta per noi. Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata.
Perché la persona giusta fa tutto giusto, arriva puntuale, dice le cose giuste, fa le cose giuste, ma non abbiamo sempre bisogno delle cose giuste. La persona sbagliata ti fa perdere la testa, fare pazzie, scappare il tempo, morire d'amore. Verrà il giorno in cui la persona sbagliata non ti cercherà e sarà proprio in quel momento in cui vi incontrerete che il vostro donarsi l'un l'altra sarà più vero. La persona sbagliata è, in realtà, quello che la gente definisce una persona giusta. Quella persona ti farà piangere, ma un'ora dopo ti asciugherà le lacrime. Quella persona ti farà perdere il sonno, ma ti darà in cambio una notte d'amore indimenticabile. Quella persona forse ti ferisce e dopo ti riempie di gentilezze chiedendo il tuo perdono. Quella persona potrà anche non essere sempre al tuo fianco ma ti penserà in continuazione. E' bene che ci sia una persona sbagliata per ognuno di noi perché la vita non è sicura, niente qui è sicuro, quello che è proprio sicuro è che dobbiamo vivere, ogni momento, ogni secondo, amando, sorridendo, piangendo, emozionando, pensando, agendo, desiderando, ottenendo.

« Buongiorno signorina, come stai? »
« Sto bene Marcus, e tu? »
« Sto bene. Tua madre è in spiaggia con mia madre, papà tornerà stasera e Gabriel non lo so.. ed io vado in spiaggia.. se vuoi venire.. »

Lo guardai sorridere e feci la stessa cosa smettendo di sorridere quando pronuncio' "Gabriel" guardandolo uscire.
Io e quest'ultimo non ci parlavamo da ben 10 giorni o meglio più del buongiorno niente, non tanto perché avevamo capito entrambi di stare lontano, ma tanto perché sapevamo che eravamo troppo diversi in tutto, e poi dopo quella giornata al mare preferivo spesso starmene a casa.

Posai la tazza vuota che avevo bevuto il latte nel lavabo della cucina e uscii da quest'ultima guardandomi attorno girandomi di scatto sentendo una voce femminile, Marlene:

« Hey piccolina.. sto andando in spiaggia da tua mamma, vieni? »
« Marlene.. non mi va.. »
« Stai bene? Marcus mi ha detto che non stai uscendo molto con loro.. »

La guardai per qualche istante e annuì leggermente guardandola sedersi sul divano e farmi segno di fare la stessa cosa.. restai a guardarla e mi sedetti al suo fianco guardandola.

« Che sta succedendo tra te e Gabriel? »
« Eh..? Niente.. »
« Hey.. ti conosco da quando tua mamma ti aveva in grembo, non mentire a me.. »

Sospirai appena incrociando le gambe sul divano e alzai leggermente la testa verso di lei muovendo le dita sentendola ancora.

« C'è sempre stata questa cosa tra di voi, un giorno vi volete un bene dell'anima l'altro a stento vi guardate.. ieri ho sentito che avete litigato e se non era per tua madre finivate anche alle mani.. che sta succedendo? »
« Niente Marlene.. non andiamo d'accordo, tutto qui. »

In realtà davvero litigammo il giorno prima ma per motivi futili riguardo al fatto che entrò in camera mentre mi stavo vestendo senza bussare e ci urlammo di tutto, come due bambini inutili.

« Ho sempre pensato che tu sia destinata ad uno dei miei figli.. forse mi sbaglio ma sei la figlia femmina che non ho mai avuto.. »

Alzai lo sguardo verso di lei restando a guardarla per qualche istante e poi sorrisi leggermente annuendo girando lo sguardo alla finestra socchiusa.

« Nicole.. so di ciò che è accaduto alla fine del quadrimestre.. »

Alzai subito lo sguardo e sospirai appena serrando la mascella.

« Lo so che è difficile, ma devi farlo per te stessa, quindi.. prima lo fai.. prima e meglio per te, e poi guardati.. sei bellissima, hai degli occhi verdi spettacolari, le ragazze sognano una bellezza come la tua.. torna la Nicole sorridente e pazza che conosciamo noi.. »

Annuì guardandola mentre le sue dita accarezzarono le mie guancia e quasi mi ricordava Gabriel.. restai a guardarla sussurrando a bassa voce.

« Grazie.. »
« non ringraziarmi, riguardo tua mamma.. ci parlo io con lei, dovrà pur farti un po' respirare.. adesso alzati e scendi in spiaggia che ci sono gli altri ad aspettarti. »

La guardai baciarmi la testa, alzarsi dal divano e andare via prendendo la sua borsa del mare.

Spesso siamo i nemici di noi stessi e non esiste giudizio più spietato.
Ho 18 anni, non posso privarmi di tutto in bello che poteva donarmi la vita soltanto per qualcosa che non riuscivo a superare e che avrei portato per sempre con me.
Era giusto ciò che mi diceva Marlene: o adesso o mai più.

Ringraziai di aver già il costume come ogni giorno anche se non andavo in spiaggia e quando andai in camera mi infilai soltanto una maglietta con dei birkenstock e afferrai il cellulare uscendo di casa.

La casa non era per niente lontana dal mare infatti dopo cinque minuti giusti mi guardai attorno scendendo i gradini della spiaggia, non c'era troppo gente, la solita, i ragazzi che si divertivano, e più in là potevo notare mamma e Marlene.
Mi avvicinai a loro due e guardai la faccia sorprese di entrambe, forse più convinta quella di Marlene che mi sorrise con un sorriso soddisfatto, che ricambiai.

« E tu che ci fai qui? »
« A casa fa troppo caldo.. »

Sussurrai guardando mia madre infilando il mio cellulare nella borsa di lei e poggiai le dita sui lembi della maglia, chiusi gli occhi facendo un enorme sospiro e sfilai la maglia restando in costume, un costume nero a due pezzi guardando lo sguardo di mia madre indecifrabile in quel momento, quasi come se non credesse a ciò che stava vedendo.

Girai lo sguardo dietro e notai che i ragazzi stavano venendo verso di noi, c'era Matilde, Marcus.. Robert e.. Gabriel.. rimasero a guardarmi per qualche istante e soltanto dopo sentii la voce di Marcus;

« Oh cazzo.. l'orsetto è uscito dal letargo!! »

Lo guardai sentendo gli altri ridere e infatti per togliere il mio imbarazzo mi afferrò dalle gambe facendo in modo che la mia pancia finisse sulla sua spalla a sacco di patate e iniziò a correre verso il mare.

« Marcus nooo!! »

Nemmeno finii la frase che ci ritrovammo tutti in acqua.

Solo un'estate. Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang