Lo stesso sguardo.

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Nessuno dei due apri bocca per un bel po, e sapevo che Marcus ci stava mettendo così tempo soltanto perché voleva che parlassimo, sospirai appena guardandolo e socchiusi le labbra ma entrambi parlammo contemporaneamente:

« Gabriel.. »
« Nicole.. »
« Dimmi.. » sussurrai
« No, prima tu.. »

Restai a guardarlo ancora e guardai i suoi passi avvicinarsi leggermente verso di me e feci la stessa cosa alzando gli occhi a lui.

« Mi dispiace.. per tutto, davvero.. » sussurrai
« Non è colpa tua, non potevi farci niente.. »
« Avrei dovuto dirtelo.. »
« Non era compito tuo ma dei miei.. »

Annuì appena guardandolo e sospirai leggermente sentendo così tanto il cuore in gola.

« È lui che ti aspettava qui a Roma..? »

Mi sussurrò quasi come se stesse aspettando la risposta del secolo, scossi la testa in un no e restai a guardarlo negli occhi sussurrando ancora:

« Non avevo nessuno che mi aspettava.. ma dopo un anno ho pensato che tu non saresti più tornato o almeno tu mi avresti mai mandato un messaggio e quindi ho deciso di.. »
« Accontentarti.. »
« Cosa? »
« Ti accontenti, fai quello che faccio io. »
« Non è bello da dire Gabri.. »
« Lo so, ma Denise non e te e quello lì non sono io. »

Abbassai lo sguardo sentendo quando avesse ragione e morsi il labbro inferiore togliendo subito quel po di distanza che c'era tra di noi e mi allontanai leggermente sussurrando:

« Tu.. non hai sete? »
« No, sto bene. »
« Non vuoi mangiare niente?.. »
« Non ho fame. »
« Okay.. io.. »
« Nicole, fermati un attimo. »

La sua mano afferrò la mia facendo in modo che mi fermassi e l'altra sua mano finii sotto al mio mento, restai a guardarlo per qualche secondo e socchiusi le labbra sussurrando a bassa voce:

« Hai una bella ragazza.. »
« Non sono fidanzato.. non più.. »
« Ma io si.. »
« Da quando? 24h? »
« Una settimana.. »
« Oddio, è passato tanto tempo.. »
« Smettila Gabriel.. »

Scosse la testa in un no e la mia schiena toccò la parete del corridoio di casa e chiusi leggermente gli occhi riaprendoli quando sentii quel profumo, quell'immenso profumo che mi mancava da almeno un anno, che mi ricordava l'estate, Madrid, che mi ricordava lui, Guevara.

Il suo naso accarezzò leggermente il mio e sentii il suo respiro sulle mie labbra, fece per baciarmi ma spostai lo sguardo poggiando la mano che mi feci lasciare sul muro e mi allontanai schivando il bacio.
Lo guardai sorridere quasi ironicamente e sospirai appena guardando il mio cellulare che prese a squillare.

« arrivo.. fate come se fosse a casa vostra.. ci sono due camere vuote, una e' la stanza degli ospiti e l'altra era la camera da letto dei miei. Fate come volete. »
« Posso restare in camera tua io? »
« Sta zitto Gabriel. »

Lo sentii sorridere, quella risata che non sentivo da 12 mesi.. mi voltai di spalle uscendo in veranda e portai il cellulare all'orecchio:

« Pronto? »
« Amore, come stai? »
« Mamma.. tutto bene.. »
« Senti, io credo di tornare per giovedì, c'è la fai da sola? »
« C'è la faccio. »
« Mi raccomando non combinare nessun danno. »
« Va bene mamma. »
« Ti voglio bene. »

Non le risposi, non come facevo sempre prima che sapessi dell'accaduto, staccai la chiamata e notai un messaggio di Rodrigo dove mi chiedeva se andava tutto bene e gli mandai un messaggio con scritto di stare tranquillo e' che erano come se fossero fratelli, almeno uno..

« hey! Ma come ci lasci da soli? »

Guardai Marcus deglutendo e serrai la mascella avvicinandomi a lui sussurrando:

« Di chi è quest'idea Marcus? »
« Gabriel stava malissimo, ha cercato in tutti i modi di dimenticarti ma ogni volta che ci provava aveva sempre lo stesso sguardo.. lo stesso sguardo che hai tu.. »

Abbassai lo sguardo cercando di evitare quello sguardo che diceva lui e girai la testa guardando fuori alla veranda dov'eravamo e socchiusi le labbra scuotendo la testa in un no.

« Cosa vuoi davvero Nicole..? »
« Non lo so, farò del male lo stesso qualcuno.. » 
« E quindi? Ogni tanto non fa male essere egoista eh, e poi.. quello dentro è pazzo di te. Credo sia il momento di smetterla di stare lontani. »
« Si.. e come faremo? Lui Madrid io Roma.. »
« 1.950,4 km che vuoi che siano? »
« Niente di che.. »

Mormorai col suo stesso tono ironico e lo guardai sorridere, feci la stessa cosa e poi smisi di farlo sentendolo:

« Vieni con noi a Madrid.. »
« Marcus.. qui ho tutto.. scuola, amici.. mamma, la danza.. »
« La scuola puoi finirla lì, e poi ci sono scuole di danza stupende e noi siamo i tuoi amici, che Matilde e Robert che ti aspettano.. mamma.. e poi la tua potrebbe venire con noi.. »
« Non verrebbe mai.. »
« Pensaci.. hai finito a mercoledì di tempo, noi andiamo via Giovedì mattina. »

Lo guardai per qualche istante e sospirai appena guardando l'ora mormorando a bassa voce:

« Stiamo insieme domani quando torno da scuola magari.. è tardi, andiamo a letto? »

Lo guardai annuire, sorridere e feci la stessa cosa entrando dopo di lui chiudendo la veranda, Marcus andò nella camera dove mia mamma una volta dormiva e sospirai appena entrando in camera mia capendo che Gabriel si era sistemato in quella singola accanto alla mia.

Sospirai appena prendendo un pigiama a caso rosa e poi dei slip. Entrai in bagno chiudendo la porta alle spalle e mi girai di spalle alla porta sfilandomi i vestiti di dosso e pochi istanti dopo fui sotto la doccia tiepida.

Era strano, sapere che un pezzo di me.. ormai, era nella stanza affianco, che era nella mia stessa casa dopo un anno..
se c'è una cosa che dovremmo fare tutti
è imparare ad aspettare, perché le cose belle non vanno rincorse ma arrivano nel momento giusto e se arrivassero nel momento sbagliato
riuscirebbero a rendere quel momento più giusto che mai dovremmo imparare ad aspettare
io tipo ti aspetterei.

Passai le mani nei capelli sentendo il suono dell'acqua ma mi girai subito quando sentii un rumore, cazzo, mi voltai subito e prima che potessi parlare la sua mano tappò la mia bocca e l'altra sua mano finì sul mio fianco nudo.

Alzai lo sguardo a lui, era nudo.. scossi leggermente la testa, era un pazzo questo ragazzo, poggiai piano le dita sul suo petto guardandolo mentre si bagnava con l'acqua e mentre la sua mano liberò le mie labbra quando si accorse che non lo respinsi.

Solo un'estate. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora