Accontentarsi.

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• POV; GABRIEL •

Non mi piace dire che l'ho lasciata andare, io ho dovuto lasciarla andare.. perché alla fine tra tante cose lei è stata anche un obbligo.
Io non volevo vederla andar via, io non volevo che lei non mi amasse più, e ha fatto male.
Ma ho dovuto smettere anche io..
ho dovuto smettere di provarci, anche se so di amarla ancora.

« Hey, sto parlando con te.. mi ascolti? »

Girai lo sguardo verso Marcus mentre guidava, alzai le spalle annuendo leggermente fingendo davvero di ascoltare ciò che stava dicendo, ma non lo facevo apposta.
Diciamo che, ero sempre perso tra i miei pensieri e per di più ero un po' più tranquillo da quando le cose a casa erano cambiate, mia mamma era tranquilla, e anche mio fratello.
Lui era andato via e avevano divorziato quindi potevo notare la naturalezza di mia madre anche solo nel sorridermi la mattina.

Stavo iniziando da poco a parlare con loro visto che non gli rivolvevo la parola da molto, qualche mese credo, ero venuto a sapere che della relazione di Michael e Rosita ne erano a conoscenza tutti.. tranne io, persino lei.. mi aveva guardato diritto negli occhi quella sera, e mi aveva spudoratamente riempito di bugie.
Ma continuava ad essere il mio punto fisso anche se le strade si erano divise, anche se adesso stavo provando ad essere felice con un'altra persona.
Denise, era comparsa nella mia vita proprio nel momento in cui lei era andata via, non era lei.. ma dovevo dirle grazie.

Girai la testa guardando mio fratello parcheggiare avanti casa nostra e socchiusi le labbra sentendolo parlare, chi più di lui mi conosceva.

« Hey.. »

Deglutì appena sentendo la gola secca e serrai la mascella sentendo gli occhi lucidi, sbuffai appena e girai la testa verso il finestrino e poi guardai di nuovo lui:

« Hai mai amato qualcuno di impossibile? »
« Gabriel.. è la vita.. certo che so cosa vuol dire. Perdere quella persona è un po come perdere se stessi.. come se non ci fosse nessun altro nel mondo. Ma sai che è impossibile anche che io riesca a provare il tuo dolore.. »
« Mi dimenticherò di lei.. vero? »

« Non la dimenticherai mai Gabriel

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« Non la dimenticherai mai Gabriel.. »

Era l'unico che non riusciva a mentirmi.
Chiusi gli occhi poggiando la testa al sedile e poi aprii la portiera lasciando l'auto entrando in casa sentendo la voce di mia madre:

« Hey Gabri, hai mangiato? »

La guardai per qualche istante e poi salii in camera mia chiudendo la porta alle spalle stendendomi sul letto.

Allungai la mano al mio cellulare e sospirai appena guardando le notifiche di Denise, non risposi neanche ad un messaggio, Mi alzai dal busto cercando il suo numero e dopo averci inserito lo sconosciuto poggiai il cellulare all'orecchio.
Non porse tempo nemmeno a rispondere.

« Pronto?? »

Sorrisi leggermente sentendo la sua voce e alzai la testa al mio letto guardando il maglione che lei indossava sempre quando era qui le sere che faceva freschetto.

« Pronto?? » continuò

« Gabrii muoviti che ceniamo. »

Serrai la mascella sentendo la voce di mia madre urlare e deglutì facendo per staccare ma la sentii.

« Gabriel.. sei tu?.. Hey.. »

Scossi la testa sospirando appena e serrai la mascella sentendola ancora parlare.

« Gabri.. mi dispiace.. se vuoi richiamami.. »

Socchiusi le labbra per parlare ma sentii una voce maschile sotto:
« Amo, dai ci stanno aspettando. »
Staccai subito la chiamata poggiando il cellulare sul letto e cercai di capire chi fosse.
Mi alzai subito prendendo il computer e entrai su Instagram cercando il suo nome, non c'era un cazzo, lei non era mai stata social.. sospirai appena sentendo la voglia di fare qualcosa ma poi chiusi il pc e chiusi gli occhi cercando di calamari.

Uscii dalla stanza arrivando in cucina e guardai mamma e Marcus a tavola, mi sedetti al solito posto e sentii mia madre:

« Ma con chi eri al telefono? »
« Con.. Denise! »
« Magari puoi farla venire qui qualche volta.. »
« Non lo so, vediamo un po'.. »
« Perché non la fai venire qui in estate? Magari riusciamo a convincere anche Rosita.. »

La guardai subito alzando un sopracciglio, come voleva ancora bene a quella persona se le aveva fatto del male. Scossi la testa girando lo sguardo alla voce di Marcus:

« No. In realtà lunedì partiamo e andiamo a Roma da lei, ho già i biglietti. Magari riusciamo a convincerla per qualche viaggio diverso. »

Alzai un sopracciglio guardandolo, che intenzione aveva? Mia madre sorrise appena annuendo e sospirai prendendo a mangiare.

Per tutto il tempo rimasi in silenzio, finché mia madre non andò in giardino a fare una relazione per il suo lavoro e io rimasi ancora al tavolo con Marcus, lo guardai subito e mormorai:

« Si e' fidanzata? »
« Si.. da una settimana, con De Paul.. »
« Chi sarebbe? »
« Rodrigo.. De Paul.. »
« Cosa?? Sei serio? Il centrocampista?? »

Lo guardai annuire e sospirai appena girando lo sguardo serrando la mascella. Non era da lei, lei non amava queste cose, lei preferiva starsene in casa tutta la giornata piuttosto che andare in giro con un certino che si sentiva Dio scendo in terra soltanto perché era un calciatore.

Abbassai lo sguardo sentendolo ancora parlare.

« Prenditi una pausa con Denise, mercoledì arriviamo a Roma, ci informiamo un po' con la scusa dell'estate, e poi se hai intenzioni serie allora cerchiamo di convincerla a tornare a Madrid. »
« Oh.. ma tu sei pazzo.. »
« No. Sto solo vedendo mio fratello soffrire come un cane e allo stesso tempo accontentarti di un amore che non è il suo, sono abituato a Gabriel, a mio fratello che fa di tutto per ottenere ciò che vuole, a Gabriel.. mio fratello che non si ferma ad un no e a due paia di bugie.. non puoi perderla per una stronzata, hai aspettato già troppo tempo. »

Lo guardai deglutendo appena e sentii quasi come se qualcuno capisse ciò che stavo pensando, non ero nato per accontentarmi.
Ero convinto di doverla lasciare andare, era ciò che mi avevano sempre detto tutti, ma non era la cosa giusta, perché dovevo lasciare qualcosa che amavo più della mia stessa vita.. da forse non so quanto tempo.

Solo un'estate. Where stories live. Discover now