Nato per emergere.

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L'errore sai qual è?
È che sovrainvesti il futuro.
O permetti al passato di frenarti.
Ma il passato non è più, e il futuro è solo un'idea, che si costruisce sul presente.
Un presente al quale continui a dire ostinatamente
"no", perché non lo vivi, perché hai paura, perchè ti aspetti un'ipoteca sul futuro ("andrà bene? Ne varrà la pena? Potrò pentirmene? È la scelta giusta?") che, in fondo lo sai bene, niente e nessuno potrà darti.
Nella vita sai quanto me che garanzie non ce ne sono.
Quello che può esserci è invece la capacità di viversi davvero l'oggi.
Pienamente.
E sono tanti oggi vissuti davvero che creano la propria storia e il proprio domani.

« Ma saranno qui nei ritorni tranquilla. » sussurrai
« Lo so ma ogni volta che si allontanano combinano guai peggio di te, quindi.. »
« Simpatica come sempre Matilde Torres.. »

Sentii la sua risata e sorrisi leggermente guardandomi attorno, era un enorme posto, c'eravamo tutti e con tutti intendo proprio tutti, sarebbe stata la prima sfilata in assoluto di Gabriel e l'avevo visto prima a casa, non era nella pelle e tramava come un bambino al suo primo calcio di rigore alla scuola calcio.

« Ah.. eccoli.. »

Mormorò Matilde indicando Marcus e Robert avvicinarsi a noi mentre ci mostravano quei sorrisi stupidi che avevano, le nostre madri erano sedute più in là mentre noi eravamo alla seconda fila.

« Dov'eravate? » mormorai
« Mio fratello aveva bisogno di noi.. » Marcus
« Tipo? Guardate le donne in camerino? »
« No macchè, ti sembro il tipo? »

Lo guardai cercando di non ridere e guardai il suo sorriso, scossi leggermente la testa e poi lo sentii ancora parlare:

« Gabriel ha avuto un attacco di panico, non lo vedevo così dai tempi delle medie.. continuava a dirmi che non doveva farlo, che come hai rinunciato tu al tuo sogno dovrebbe farlo anche lui.. »
« Perché non me l'hai detto..? »
« Perché mi ha detto di non farl.. Nicole non fare cazzate okay? »

Mi alzai subito tenendomi il vestito rosso semplice che indossavo a bratelline lungo e facendo attenzione a dove mettessi i piedi camminai fino al retro dell'edificio.
Ci mancavano 10 minuti all'inizio e io dovevo trovare Gabriel.

« Ciao scusami, sai dov'è Guevara.. ha dimenticato.. il cellulare e.. »
« Hey, vedi dovrebbe essere il camerino 35.. »

Sorrisi alla ragazza che da quello che avevo notato era l'hairstylist e camminai a passo veloce cercando con lo sguardo la stanza, dopo pochi istanti ci riuscì e infatti c'era un foglio A4 con scritto "Gabriel Guevara, Armani." Mi avvicinai piano poggiando la mano sulla maniglia e aprii leggermente sentendolo parlare:

« No.. lo so che andrà tutto bene.. va bene, okay.. ti richiamo va bene? »

Aprii piano la porta alzando un sopracciglio cercando di capire con chi parlasse e lui si voltò di scatto mostrandomi un sorriso subito:

« Hey.. che ci fai qui..? »
« Con chi parlavi? »
« E.. con.. »
« Non sono qui per questo okay? »

Notai il suo sguardo cambiare e mi avvicinai a lui dopo aver chiuso la porta, avevo meno di 10 minuti per parlargli, dovevo farlo.
Infatti socchiusi le labbra e sussurrai a bassa voce:

« Devi farlo, devi sfilare per te, per i tuoi sogni, per tua mamma che ha sempre creduto che tu non sia nato invano e che non vivessi nell'olio totale, sei nato per emergere, per portare qualcosa nel mondo e so oltre la passione che hai delle moto e delle auto ma.. so anche quanto ti piace fare tutto questo.. Fallo per Marcus che è sempre al tuo fianco o per il tuo migliore amico Robert.. per Mati.. per me.. »

Mi avvicinai ancora di più guardandolo e alzai leggermente le spalle guardando i suoi occhi nei miei:

« Abbiamo sbagliato tutto. Dall'inizio alla fine, ma non me ne pento di niente.. abbiamo due scelte, migliorare il nostro futuro o dannarci per il resto dei nostri giorni.. e siccome io non ho intenzione di dannarmi.. lasciamelo dire ma voglio vederci diversi, forse più adulti e con responsabilità più decenti. E non sono qui per farti la morale ma per vederti sfilare su quella cazzo di passerella e vederti mostrare a tutti la tua autostima, il tuo sapere che sei Guevara e non un ragazzo come gli altri. Quindi lascia ogni senso di colpa e spacca li sopra, per favore.. »

Guardai le sue labbra sorridere leggermene e feci la stessa cosa lasciando il vestito che avevo nella mano destra, sentii la sua mano calda sulla mia guancia e sussurrò a bassa voce:

« Nicole.. voglio sapere una cosa.. »

Annuì subito guardandolo e gli sorrisi:

« Tu mi am.. »
« Guevara, devi venire tra 5 minuti sei sulla passerella. »

Si intromise una voce maschile che entrò senza nemmeno bussare. Deglutì appena guardandolo e poggiai la mano sulla sua sussurrando subito:

« Vai.. »

Lo sentì sospirare ed annuire, mi allungai a baciargli la guancia ma lui spostò il viso facendo in modo che diventasse un bacio a mezza luna..
sorrisi leggermente guardandolo uscire dal camerino e rimasi li, fino a tornare dagli altri e sedermi accanto a Marcus.

« Che hai combinato stavolta? » chiese
« Tranquillo, credo di esser stata tranquilla.. »

Gli mostrai un sorriso e lui scosse la testa sorridendo leggermente.

La sfilata iniziò, come spiegarvi che ogni stoffa di Armani era spettacolare? Lo sapete no? Seppur fossero abiti da uomini erano così belli.
Sfilavano sotto la musica di Rihanna che in quel momento non ricordavo il nome della canzone è il mio sguardo cadde subito su Gabriel che iniziò a sfilare come se era la cosa che faceva ogni giorno:

Sfilavano sotto la musica di Rihanna che in quel momento non ricordavo il nome della canzone è il mio sguardo cadde subito su Gabriel che iniziò a sfilare come se era la cosa che faceva ogni giorno:

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Ecco cosa intendo quando dico che Gabriel Guevara era nato per emergere.

Forse lo guardai come se fosse la cosa più bella mia vista prima d'ora, essere lì soltanto per sostenerlo e non per guardare tutto il resto perché poco m'importava.. ma mostrargli che ero lì per lui, soltanto per lui.

Solo un'estate. Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu