Sta zitto Bryan.

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« Si, i miei hanno intenzione di tornare a Natale.. » mi guardò
« Non puoi ancora venirci tu? »
« No, dopo la disintossicazione non è passato molto tempo e senza i miei genitori anche se sono maggiorenne non posso lasciare la città, è un po' come.. stare in galera no? »

Restai a guardarlo per qualche istante e poi sorrisi leggermente avvicinandomi più a lui guardandolo lui girare la testa verso me:

« Facciamo così.. non ti prometto niente ma appena posso vengo io da te.. mh? »
« Nicole, tu da sola in aereo, da sola in Francia.. non se ne parla.. »
« E da quando pensi che da sola non posso farcela? Non eri tu quello che mi ha sempre detto di non dover dipendere da nessuno? »

Lo guardai porgermi la canna e l'afferrai subito facendo più di un tiro e poi sentii la sua mano sulla mia guancia destra, accarezzare appena col pollice e sorridermi.

« Sei sempre la solita.. »
« Forse, ma non ci trovo niente di male.. »

Stavolta fu un po' strana come cosa; lui si allungò subito e prima che prendesse la canna che avevo tra le mani la sua bocca finii sulla mia, inizialmente non ricambiai ma poi lo feci nel momento in cui sentì la sua lingua accarezzare la mia mentre le mie labbra socchiuse rimasero ad assaporare il sapore amaro di erba che avevamo entrambi sulle labbra.

Ci staccammo qualche istante dopo..
Lo guardai sorridere e alzai leggermente la testa verso di lui, cosa stava succedendo? Perché cercavo in lui un Gabriel?

« So che non avrei dovuto ma.. »
« È tutt'okay, Hero.. »
« No.. non lo è.. tu non mi guarderai mai con quei occhi.. »
« Di cosa parli? »

Lo guardai sorridere e poggiare la birra sul muretto e poi voltarsi verso di me prendendo le mie mani e unendole piano alle sue.

« In un'altro mondo, in un'altra vita, desidero così tanto una ragazza che mi guardi come tu guardi lui.. tu non riuscirai mai ad essere innamorata di qualcuno come lo sei di lui. »
« Con lui ho chiuso! »
« Nicole.. perché menti a me? »

Abbassai subito lo sguardo e lo rialzai, volevo in qualche modo dimostrargli che avevo ragione io, infatti feci per baciarlo ma lui schivò il bacio e sorrise leggermente scuotendo la testa in un no:

« Ti facevo più intelligente.. »
« Hero.. io voglio andare avanti.. »
« Ma se non chiudi col passato come fai? »
« Io ho chiuso col passato.. »
« Allora dimmi.. domenica in discoteca.. quando ci siamo ubriacati, ho cercato di tirarti quell'ennesima bottiglia dalle mani, Marcus ha fatto lo stesso supplicando, Matilde ti ha detto di smetterla perché non voleva che il giorno dopo non ti svegliassi, Robert ci ha provato con la forza.. non hai ascoltato nessuno Nicole.. »

Non ricordavo questa cosa, eppure avevo delle immagini sfogate di me con l'ennesima bottiglia tra le mani di qualcosa che non riuscivo a comprendere, l'immagine di me sul divanetto a ballare senza un domani..

« Si è avvicinato lui, ti ha chiesto semplicemente di posare la bottiglia e di ascoltarci.. hai posato la bottiglia e sei venuta via con noi.. »

Alzai piano lo sguardo deglutendo e sentii la gola secca infatti mi alzai subito dal muretto prendendo la birra e portandola alle labbra cambiando discorso;

« Ti va di.. farne un'altra? » indicai la canna
« No.. » sussurrò
« Cosa? »
« No. Non ne farò un'altra. »
« Hero.. ma sei scemo? »
« Non lascerò che diventi una dipendenza solo perché Questa roba ti fa scordare ciò che non vuoi ricordare, anzi.. fammi un piacere.. »
« Her.. »
« Fammi un piacere.. tornatene a casa e risolvi le cose che hai da risolvere. »

Quasi mi sentii tradita anche da lui.
Lo guardai per qualche istante e poi feci una smorfia di disgusto annuendo appena.

« Vaffanculo Hero. Siete tutti uguali. »
« No Nicole, sei tu il problema.. »
« Ma fottiti. »

Afferrai la birra dalle sue mani e lo lasciai li iniziando a camminare.

Ero io il problema? Davvero?
Sbuffai appena guardandomi attorno, ero così stanca, non riuscivo mai a chiudere gli occhi di notte in questi 20 giorni e per di più avevo tutti i miei amici contro di me, evidentemente si, ero io il problema, ma stavo bene così.

Mi guardai attorno e continuai a camminare fino al garage dove spesso andavo con i ragazzi e dove c'era Bryan che spesso compravano fumo ecc.
Poggiai la mano sul portone del garage buttando quasi il portone a terra.

« Oohh un minuto, arriv.. Piccola Nicole Santos.. non che prediletta dei Guevara, che ci fai qui.. »
« Non ho bisogno dello stato di famiglia ma della tua cazzo di roba, o fammi entrare. »
« Piccola non lo sei più da come vedo. »

Lo guardai sposarsi e lo spinsi appena entrando nel garage. Bryan aveva comprato quella parte di garage e ci aveva fatto una "casa" facendoci un soppalco che si saliva con la scala dove c'era il bagno e il letto, ma non mangiava li.

« Accomodati pure.. »

Disse in modo ironico e poi si sedette su una delle sedie quelle da scrivania a rotelle.

« Che stai facendo? » chiesi
« Sto lavorando Nicole.. »

Mi sentivo abbastanza rilassata, quella canna che avevo fumato però sembrava non bastarmi.. alzai leggermente lo sguardo a lui sedendomi sulla sedia accanto alla scrivania dove lui stava dividendo del fumo e della droga.
Restai a guardare la polverina bianca e poi alzai lo sguardo sentendo la sua voce:

« Non guardarla nemmeno.. »
« Che c'è..? Ti piace di solito metterla nei bicchieri alle ragazze.. »
« Non voglio problema con i Guevara, Nicole.. »
« Io sono Santos non Guevara. »

Lo spostai appena sedendomi sulle sue gambe e sorrisi leggermente, sembrava che tutto ciò mi piacesse.  Girai la testa poggiando la mano dietro la sua nuca e restai a guardare i suoi occhi azzurri.

« Allora? C'è un foglio per le istruzioni? » sorrisi
« Ti piacciono proprio i casini eh..? »

Non gli diedi nessuna risposta, lo guardai aprire il portafoglio prendere una carta di credito e dividere due strisce, poggiare la carta e afferrare una banconota da 50,arrotolarla e restai a guardarlo mentre l'appoggio sulla striscia e poi al naso tirando tutto.
Erano quelle le istruzioni.
Lo guardai facendo per prendere la banconota ma lui tirò la mano:

« Nicole.. non farlo. »
« Sta zitto, Bryan. »

Solo un'estate. Where stories live. Discover now