20 giorni dopo

350 6 0
                                    

• POV NICOLE •

30 Agosto.

L'estate per me era sempre stato il mio periodo preferito, anche se da quando avevo compiuto i miei 18 anni stavo andando più per l'inverno: coperte, cose calde, schifezze, film, camino.
Sapete no? Tutte queste cose che lasciavano che potessi starmene in casa abbastanza tempo.

Anche perché non pensavo che quest'estate che era quasi giunta al termine potesse essere così.
Così come? Così tanto da odiarla.
Mi aveva dato molto ma tolto anche, per questo la mia vita era cambiata radicalmente.

Sono passati 20 giorni da quando le cose erano cambiate, da quando io e Gabriel non stavamo più insieme, da quando io ero la prima ad essere cambiata, da quando non ero più la stessa e soprattutto da quando preferivo bere e fumare come un qualcosa che non oso nemmeno immaginare.

L'estate era al termine, e fra meno di un giorno sarebbe stato settembre. Aver rinunciato ad ogni cosa, ad ogni sogno, ad ogni aspettativa per qualcuno, e poi non avete più quel qualcuno non era una delle miglior cose nel mondo.
Però l'avrei rifatto altre mille volte.
Adesso mi ritrovavo trasferita a Madrid e ci sarei rimasta per sempre o finché avrei dovuto, con degli amici più pazzi dei me, con un ragazzo che nemmeno più guardavo di striscio e con la mia vita cambiata totalmente.

Non nego che i miei sentimenti in 20 giorni non potevano cambiare, che Gabriel anche solo a sentire la sua voce lasciava che i battiti del mio cuore aumentavano e quel qualcosa al mio stomaco quasi l'accarezzava come il vento con i capelli. Ma le cose davvero non erano più le stesse dal momento in cui l'avevo visto più volte con Noah, e soprattutto l'avevo visto dispiacersi quando quest'ultima doveva tornare in Francia a casa sua, tanto che le nostre mamme chiesero alla madre di restare tutto il mese.

Non nego che il mio rapporto con Hero era aumentato, spesso uscivamo da soli. Perché negare l'evidenza? Hero era uno spettacolo, era bellissimo e sembrasse quasi che era l'unico a capire i miei sentimenti.. spesso dividevamo birre e persino sigarette, più che sigarette mi aveva lasciato provare anche la sensazione di fumare erba o fumo, ed era una sensazione spettacolare.
Marcus spesso mi diceva di smetterla di passare del tempo con lui, che per quanto fosse un bravo ragazzo aveva sempre avuto un problema con l'alcol e le droghe ma non m'importava, non ero mai stata la ragazza da giudicare qualcuno.

« Buongiorno eh.. »

Girai la testa verso la voce di mia madre che entrava in cucina mentre avevo gli occhi chiusi con la testa sul tavolo e la tazza di caffè e latte freddo sul tavolo.
Annuì appena come se avessi ricambiato e la sentii:

« Sei tornata stamattina alle 6:00 sei seria? »
« Ero con Hero.. e poi c'era anche Mati e Robert »
« Non mi piace ciò che stai combinando, non so cosa fai quando esci e per di più hai rinunciato anche al college, non studierai e non sai nemmeno cosa vuoi fare.. sta iniziando un'altro anno Nicole.. »
« Per favore.. possiamo riparlarne? »

Sbuffai appena allungando la mano alla tazza portandola alle labbra e bevetti un scorso di latte poggiando poi entrambe le mani attorno alla tazza con gli occhi chiusi sentendo lo sbuffo di mia madre e poi un "buongiorno".
Aprii gli occhi notando che era Gabriel e mi alzai subito da tavola finendo il latte e mettendo la tazza nel lavabo della cucina.

Non ci parlavamo, se lo facevano era semplicemente per dirci qualcosa di importante ma più che altro ero io a non rivolgerli la parola, non perché mi aveva lasciata ma perché era giusto, se dovevo dimenticarlo doveva essere così, già era difficile stare nella stessa casa, infatti mia madre stava cercando con Marlene una casa qui intorno.

« Mà, vedi che stasera mangio fuori.. »
« Tu non sei mai a casa. »
« Vado con Hero al cinema e poi con i ragazzi in giro, domani è l'ultimo giorno che resta qui. »

La guardai annuire e sospirai appena girando la testa notando Gabriel guardarmi mentre si versava il succo alla pesca quasi da riempire il bicchiere fino e sopra e quando se ne rese conto chiuse subito il succo cercando di bere.
Che stupido.

« Hey! Attenzione... »

Alzai subito la testa sbattendo contro Marcus che stava entrando in cucina e io stavo uscendo e alzai le spalle facendo segno di passare, gli mostrai un sorriso salii in camera.
Feci una doccia veloce e dopo poco infilai un maglione con un pantaloncino, afferrai un libro che stavo leggendo dal giorno prima e andai giù in giardino sedendomi su uno dei lettini cercando la pagina che avevo letto per ultima perché come mio solito non avevo un segno.

"Avevo sempre creduto nelle favole. Avevo sempre sperato di viverne una. E ora... c'ero dentro. Camminavo tra le pagine, percorrevo sentieri di carta. Ma l'inchiostro grondava. Ero finita nella, favola sbagliata.
E sull'orlo della nostra ultima pagina io capii che Peternità esiste, per chi ama senza misura anche solo un singolo istante.
Perché ogni fine non è mai una fine.
Ogni fine è soltanto..
Un nuovo inizio, ti amo come solo le stelle sanno amare: lontano in silenzio senza spegnersi
mai.

Erano le ultime frasi che avevo letto del Fabbricante di lacrime. Amavo quel libro, e l'avevo letto così in poco tempo, Dio.
Nica restava la cosa più bella che gli occhi di rigel avessero mai toccato.

« È bellissimo quel libro.. »

Mi girai di scatto sentendo una voce maschile.. lo guardai per qualche istante e poi Gabriel continuo' a sussurrare avvicinandosi alla piscina:

« Non tutti i veleni hanno un antidoto. Alcuni si infilano nella tua anima, ti stordiscono con il loro odore e hanno gli occhi più belli che tu abbia mai visto. E a loro non esiste cura.
Nessuna. »

Erano le parole del libro.

Solo un'estate. Where stories live. Discover now