Quando cambieranno..

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Dovrà capitare prima o poi che due anime selvatiche, che non vogliono sentirsi strette da nessuno né chiuse agli angoli del mondo e che si amano abbastanza da non scappare né inseguire, si fermino a comprendere che completarsi è questo. È chiudersi all'aperto sapendo che a nessuno dall'esterno sarà permesso entrare dentro. Si può rischiare di restare insieme tutta la vita così, senza che sia una minaccia ma solo un sublime stato di grazia e di strafottente e imbarazzante felicità.
Innamoratevi, non di chi vorrete raggiungere a ogni costo, ma di chi una volta raggiunto non vi farà più desiderare uscite di sicurezza. Amate la persona che vi farà venire voglia di svegliarvi sempre prima del previsto, per guardarla qualche attimo in più prima di uscire, e dormire sempre un attimo più tardi, per farvi chiudere gli occhi stanchi di sonno ma mai stanchi di lei.
Perché c'è sempre una prima volta, una primavera, una prima vera notte d'insonnia d'amore che ci rimane sotto pelle. Un primo giorno in cui impariamo a riconoscere la direzione del vento. Un primo momento che ci porta in un luogo in cui non sappiamo di andare e poi ci siamo, improvvisamente, senza averlo previsto. La prima volta che abbiamo davvero paura e la prima volta che ridiamo al buio. La prima volta che assaggiamo una vita infilando il dito nei suoi imperfetti particolari. La prima volta che scopriamo il mare dove non c'è perché ce l'abbiamo negli occhi, negli occhi dello stupore.

« Non so se darti il buongiorno o la buonanotte, sono le 23:50.. »

Aprii piano gli occhi toccandoli piano con le dita e sorrisi leggermente guardando Gabriel appoggiato allo stipite della porta chiusa, lo guardai per qualche istante e morsi il labbro inferiore stringendo poi la mano sul cuscino sussurrando a bassa voce:

« Mamma ha detto qualcosa..? »
« No, gli ho detto che stavi poco bene e che avevi dolore alla pancia, ma non si sono accorti di nulla, solo Marcus forse.. »

Mi spiego' avvicinandosi piano al letto.
Diciamo che per entrare in casa avevo cercato in tutti i modi di reggermi in piedi, ero riuscita a prendere una pasticca per il mal di testa e poi mi ero addormentata tutto il pomeriggio svegliandomi soltanto la sera, o la notte nel letto di Gabriel, con ancora quel maglione soltanto e i capelli scombinati ma legati in alto.

« Grazie.. » sussurrai
« Per cosa? » sussurrò
« Dovresti essere arrabbiato con me.. »
« Non ci riesco Nicole.. »

Annuì appena guardandolo sedersi sul letto e sospirai lèggente chiudendo gli occhi umidendo appena le labbra e istintivamente sussurrai:

« Sei andato a letto con Noah? »
« Vuoi una bugia o una verità..? »
« Secondo te? »

Ci fu' un silenzio abbastanza strano, quasi come per dire "si, l'ho fatto", alzai lo sguardo a lui mordendomi il labbro inferiore restando distesa a pancia sotto e morsi il labbro inferiore sentendolo sussurrare:

« Quasi.. cioè.. stava succedendo ma ogni volta che succedeva non c'era il viso di Noah ma il tuo.. e quindi continuavo a farlo e quando le sue labbra toccavano le mie mi rendevo conto che non erano le stesse labbra tue.. e ho odiato questi giorni come non mai.. »

L'ascoltai e per un istante feci un leggero sospiro di piacere, ma non potevo dirgli niente.. anch'io avevo baciato Hero, e quasi andata a letto con Bryan.. Bryan.. lo guardai alzandomi subito dal busto prendendo il mio cellulare;

« Che c'è? » mi chiese
« Bryan come sta? » lo guardai
« Ma davvero t'importa? » sussurrò
« Gabriel l'hai massacrato.. » giustificai
« Sta bene, solo due costole rotte. »

Alzai leggermente lo sguardo a lui e annuì appena posando il cellulare sul letto restando a guardarlo e poi mi legai i capelli in uno chignon scombinato alto e guardai la sua espressione infatti istintivamente mormorai:

« Che c'è? »
« Niente.. ma spesso non ti capisco.. »
« Nemmeno io Gabriel. »

Intrecciai le braccia al petto poggiando la schiena al letto e spostai gli occhi sulla sua mano che era appoggiata alla mia gamba nuda e scoperta dal maglioncino azzurro che indossavo soltanto.

« Che intenzioni hai di fare? » mi chiese
« Oltre a godermi in pieno l'inverno senza se e senza ma? » sussurrai guardandolo annuire

Restai in silenzio per qualche istante e poi spostai gli occhi sulle sue dita nel mio interno coscia, allungai piano la mano alla sua e sussurrai a bassa voce:

« Amarti.. » sussurrai
« Quello tu lo fai sempre, anche senza che io te lo chieda o forse non te l'ho mai chiesto.. »
« Ed è un bene o un male? »
« Metà e metà.. »
« Cioè? »
« È un bene perché è ovvio, ma dall'altra parte voglio che tu non ti assenti, che ti prenderai cura anche di te stessa e sopratutto che sarai sempre la prima priorità in tutto. »

Alzai un sopracciglio notando che era abbastanza cambiato anche nel parlare e tolsi la mano dalla sua cercando di capire meglio, infatti lui continuo':

« Quando ti ho incontrato dopo anni.. ho conosciuto una ragazza che aveva timore anche solo di togliersi la maglietta da dosso, ma che combinava tanti casini.. questa ragazza però ha sempre avuto un talento e non l'ha mai sfruttato.. e adesso non puoi mandare a fanculo tutto soltanto perché non riesci a stare lontana da me. »

Capii che parlava del College. Sbuffai appena scuotendo la testa e mi infilai sotto le coperte tirando piano fino alla testa mormorando con voce ovattata dalle coperte:

« Non m'importa più niente del College, andrò a lavorare. Basta che la smettete con questi studi. »
« Nicole.. spiegami per chi cazzo lo fai? »
« Per me. Per me, io non voglio più andarci e tu non centri niente. »

Mormorai subito togliendo la coperta dal viso guardandolo e annuì appena, giro' lo sguardo e mi alzai piano dal busto guardandolo:

« Domani sera hai la sfilata.. »
« Ci sarai vero? »

Annuì appena guardandolo e guardai il suo piccolo sorriso, feci la stessa cosa guardandolo e lui si alzò dal letto.. si abbassò appena alla mia altezza lasciandomi un bacio sulla testa e uscii dalla stanza chiudendomi la porta dietro.

La verità è che Gabriel non si sarebbe mai perdonato il mio non andare all'accademia, ma ero perfettamente io il problema, non avrei nemmeno dato il massimo e soprattutto non volevo allontanarmi da loro.
Avremmo mai sistemato le cose di nuovo?

Solo un'estate. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora