1 anno dopo.

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Il problema del non sapere come agire e proseguire, fermandosi e rimanendo perennemente all'interno di un loop masochista, nel quale non vuoi, non puoi, abbandonare il passato ma non puoi vivere con esso per il dolore a te recato.
Essere incapace nel vivere una nuova vita, lasciando il passato li, indietro.
Essere incapace nel fermarsi;
girarsi; respirare; guardare avanti e vivere.
Vivere ciò che per te è destinato.
Ma non è forse destino pure questo?
Rimanere bloccata in questo loop? Non sarà mica destino?
No. Scusa banale per non proseguire nel tuo cammino, ed aspettare che il dolore di ciò che è meglio non avere più sopraggiunga.

« Dovresti svegliarti sai.. sono le 12.. »
« Oh cazzo, la scuola.. »
« Nicole, è sabato.. »

Sospirai appena restando seduta in mezzo al letto sentendo la testa scoppiare guardando mia madre porgermi un bicchiere con l'aspirina all'interno.

Il giorno prima era stato il mio compleanno e avevo preso una stupenda sbronza, da quando le cose erano cambiate l'estate scorsa, io ero cambiata, forse più cresciuta.
La scuola, il lavoro che svolgevo ogni fine settimana al club 68 a Roma, volevo essere abbastanza indipendente.

Il rapporto con mia madre non era come una volta, parlavamo si ma non gli dicevo più le mie cose e soprattutto non mi fidavo più di lei, però c'era la giusta sistematizza se si poteva definire così, per vivere ancora un'altro po' con lei.

La scuola, lo studio, mi stava massacrando, ma avevo sempre tempo per divertirmi con le mie amiche. Il giorno prima siccome era stato il mio 19esimo compleanno avevo organizzato una piccola festa e finimmo per ubriacarci.
Non ricordo assolutamente niente.

Guardai mia madre uscire dalla camera e sentii il mio computer illuminarsi, allungai la mano aprendolo e accettai la videochiamata guardando Marcus fissarmi con un aria divertita:

« Ma guarda come ti sei ridotta.. »
« Marcus Guevara non rompermi le palle. »

Già, io e Marcus ci sentivamo quasi ogni giorno, facevano web, videochiamate ecc. c'era sempre stato, spesso lui si confidava con me e io con lui, era l'unico a sapere quanto ancora soffrire per la mancanza di Gabriel, che non avevo più visto né sentito, se non mezza volta mentre ero in web con Marcus l'avevo sentito parlare con quest'ultimo.
Marcus mi aveva detto che era a conoscenza della verità, che sapeva che dei nostri genitori e anche che io e Marcus lo sapevamo, quindi decuocevo che c'è l'avesse anche con me per questo.

Mi guardai attorno stropicciando gli occhi e lo guardai poi ridere:

« Come hai passato il compleanno? »
« Alcool.. tanto alcool.. »
« Ma che stupida che sei.. »
« Un po'.. » sorrisi
« Ci mancano esattamente 10 giorni all'estate.. verrà qui o no? »
« Non lo so, anche perché non ho più mia madre che mi martella quindi magari potrei venirci ma non ne sono ancora convinta.. »

Loro a Natale erano venuti a Roma, ma soltanto Marcus e Marlene.. Gabriel era rimasto a Madrid con la famiglia della fidanzata, già, era fidanzato con una ragazza dai capelli rossi, davvero carina.
L'avevo saputo tramite una storia IG e poi Marcus me ne aveva dato conferma.
Evidentemente era riuscito ad andare avanti.

« Cerca di venire, possiamo divertirci di più dai. »
« Ne riparliamo va bene? »
« Va bene capo.. »
« Stupido vado a prepararmi che ho lavoro stasera. Ma dove sei? »
« Uhm, al chiosco in spiaggia. »

Annuì appena e staccai la chiamata dopo poco chiudendo il pc. Mi guardai attorno per qualche istante e cercai di tornare in me andando a farmi una doccia velocemente e mezz'ora dopo ero nella mia auto guidando per Roma aspettando che Charlotte fosse pronta siccome lavorava con me.

🎶 Deja de mentirte..  La foto que subiste con él diciendo que era tu cielo
Bebé, yo te conozco tan bien, sé que fue pa' darme celos. No te diré quién, pero llorando por mí te vieron. Por mí te vieron.
// Smettila di mentire a te stessa
La foto con lui che hai postato
Dicendo che era il tuo cielo
Piccola io ti conosco troppo bene
So che l'hai fatto per farmi diventare geloso
Però non ti dirò chi
Mi ha visto mentre piangevo per te
Mi hanno visto per te. // 🎶

Mi fermai sotto casa di Charlotte alzando appena la voce sentendo la canzone di Maluma, Hawái.
Sospirai appena canticchiandola e ascoltando le parole mordendomi leggermente il labbro inferiore.

🎶 Déjame decirte
Se ve que él te trata bien, que es todo un caballero
Pero eso no cambiará que yo llegué primero
Sé que te va ir bien pero no te quiere como yo te quiero.
// Lascia che ti dica
Che si vede che lui ti tratta bene
Che è un cavaliere
Però questo non cambierà il fatto
Che io sono arrivato per primo
So che ti troverai bene però
Non ti ama come ti amo io.
🎶 Puede que no te haga falta na',
aparentemente na'
Hawái de vacaciones, mis felicitaciones
Muy lindo en Instagram lo que posteas
Pa' que yo vea como te va de bien,
pero te haces mal
Porque el amor no se compra na'.
// Può essere che non ti manchi niente
Apparentemente niente
Vacanza alle Hawaii
Le mie congratulazioni
Molto bello quello che posti su Instagram
Perché io veda
Come te la passi bene, però ti fai del male
Perché l'amore non si compra con niente.  🎶

Tornai subito alla realtà quando smisi di cantare sentendo la voce di Charlotte, nemmeno mi ero accorta che era entrata in auto. Deglutì leggermente e la guardai.

« Hey! Ma sei qui o no? »
« Eh? Scusami.. ho ancora la testa.. »
« Alla festa mentre limonavi Rodrigo? »

Alzai subito lo sguardo a lei abbassando la voce di Maluma e girai il viso spegnendo l'auto girandomi col busto verso di lei.

« Cosa cazzo è successo? »
« Ma dai.. stavi quasi per scoparlo avanti a tutti, e Rodrigo non ha fatto di meno.. »

Rodrigo De Paul.. avevo davvero limonato con lui? Il bastardo del nostro gruppo? O cazzo.
Sbuffai appena scuotendo la testa e presi a guidare restando in silenzio per tutto il tempo.

Solo un'estate. Where stories live. Discover now