Lei e i guai.

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Allungai la mano alla mia schiena sentendo un leggero dolore e sbuffai appena aprendo gli occhi del tutto a causa del sole che entrava nella mia camera. Allungai la mano sotto al cuscino prendendo il cellulare 8:30, perché continuavo a svegliarmi così presto?

1 Agosto. Venerdì.
Ancora altri 30 giorni che restavo qui, in questa casa dove di sicuro ci avrei lasciato il cuore e l'anima, ma l'estate stava per finire anche se agosto era appena iniziato e le cose sarebbero tornare a com'erano prima, chissà cosa sarebbe successo, chissà se il cuore davvero sarebbe rimasto qui.

Mi tirai su poggiando i piedi sul pavimento freddo e sbadigliai leggermente poggiando le dita fra i capelli ancora umidi dal non averli asciugati e andai in bagno prendendo lo spazzolino col dentifricio poggiando sul lavandino il cellulare che avevo portato con me.
Aprii l'acqua e iniziai a lavare i denti spostando lo sguardo sul mio cellulare che si illuminò, lo sbloccai appena leggendo il messaggio:
" C'è un piccolo party a casa di Layla, che facciamo andiamo? Stasera venite da me tu e Gabriel, ovviamente anche Robert. "
Già, il goloso weekend stava per arrivare, e chissà come Marlene aveva convinto mia madre, evidentemente si era inventata che ci fosse anche Marcus.
" D'accordo, ci vediamo direttamente lì? "
Non tardò molto la risposta di Matilde:
" No, vicino alla spiaggia tra 10 minuti. "

Gli mandai un semplice pollice e sbadigliai un ennesima volta volta dopo essermi sciacquata la bocca con l'acqua e aver sciacquato la bocca col mio collutorio a menta, non potevo farne a meno.

Tolsi la maglia e infilai velocemente il costume rosso semplice con un pantaloncino e una maglia semplice bianca, infilai le infradito e scesi velocemente giù guardando gli altri a tavola come ogni mattina;

« ma di preciso a che ora vi alzate per essere così pieni di vita..? »

Mormorai istintivamente guardando la risata di Marcus mentre mordeva il suo pane alla nutella sicuramente e guardai Marlene sorridere e mia mamma mormorare;

« Abbastanza presto, mica siamo come te. »

Feci una finta risata prendendo un succo in cartone ad albicocca e mi guardai attorno notando che non c'era Michael come spesso succedeva ormai.

« Tu dove vai già vestita? » mamma
« Ad una festa.. cioè, un bagno con le mie amiche in piscina a casa loro.. »
« E chi è quest'amica? Già stasera vai da Matilde per il weekend no? » chiese
« Rosita.. lasciala stare e l'età giusta dai. »

Mormorò Marlene sorridendo appena e sentii mia madre mentre portai la cannuccia alle labbra bevendo il succo.

« Si ma non con Nicole, lei si mette sempre in guai seri. Vero? »
« Oddio mamma, io vado. »

Sbuffai appena facendo per uscire dalla cucina ma sbattei contro qualcuno più alto di me, alzai subito la testa guardandolo per qualche istante e capii che era lì già da un bel po, Gabriel.

« Chi è quest'amica? » mormorò guardandomi
« Layla. » sospirai appena.
« E da quando è tua amica? » disse serio
« Sta zitto. »

Sbuffai appena lasciandolo sulla soglia della porta sperando con tutta me stessa che mia madre non avesse sentito e uscii di casa camminando fino alla spiaggia dove ci trovai Matilde e poco più di 10 minuti fummo a casa di Layla.

« Ah.. eccovi, quasi pensavo che non sareste venute. »

Layla, che cercava in tutti i costi di fare la "buonista" con me. Sospirai appena guardandola e scossi la testa entrando prima di Matilde guardandomi attorno uscendo in giardino, cazzo, qui avevano tutti le case enormi..
11 del mattino quasi e già tutti fumati o altro, si divertivano, era questa l'estate no?

Sentii la voce di Matilde pronunciare il mio nome e la guardai subito sorridendole leggermente e mormorai;

« Che facciamo? »
« Ci facciamo riconoscere no? »

Soffiai una leggera risata prendendo dalle sue mani uni dei drink che aveva recuperato da un ragazzo che era appena passato e la seguì fino a dove c'era la musica, o meglio dove un tipo era impegnato a fare il finto DJ.

Bad Bunny - Dákiti.

Guardai Matilde scoppiare in una risata guardando dei ragazzi ballare e sorrisi leggermente ballando con lei bevendo ogni tanto quel drink dolce che avevo tra la bocca ballando con lei.

• POV: GABRIEL •

Mettiamola così: ero fuori per quella ragazza.
Nicole mi aveva letteralmente fatto qualcosa perché non potevo spiegarmi il fatto che non riuscivo a toccare nessun'altra ragazza se non lei, a me non me mai fregato un cazzo dell'amore.. e con questo non sto dicendo che sono innamorato di lei ma.. si, forse si.

« A cosa stai pensando Sexy Simbol? »

Girai subito lo sguardo a mio fratello stringendo tra i denti la sigaretta spenta e sospirai appena guardandolo.

« Ma non ti sembra strano che Layla abbia invitato Matilde e Nicole alla festa in piscina? »
« Abbastanza. »
« Preparati, chiamo Robert. »

Lo guardai annuire e salire sopra, ringraziai di esser già pronto e in meno di 20 minuti eravamo in casa Suarez. Non che casa di Layla.
Mi guardai attorno cercando con lo sguardo Matilde o meglio Nicole ma sentii la voce di Robert.

« Non mi piace che facciamo amicizia con questi qui, e poi.. si fanno troppo coinvolgere. »
« Robert non è il momento direi. »

Commento' mio fratello allontanandosi da noi mentre io rimasi in silenzio guardandomi attorno appoggiandomi piano ad un palo che c'era fuori al giardino sui gradini guardando tra la folla:

Commento' mio fratello allontanandosi da noi mentre io rimasi in silenzio guardandomi attorno appoggiandomi piano ad un palo che c'era fuori al giardino sui gradini guardando tra la folla:

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Ed eccola.. contorsi le braccia al petto togliendo gli occhiali da sole restando a guardarla mentre ballava contro Matilde sulle note di Bad Bunny - Dákiti.
Era bellissima, i suoi capelli neri.. potevo sentire ancora quell'odore di menta sotto al mio naso ogni volta che le mie dita sfioravano quei capelli lisci e sciolti, la sua pelle sotto le mie dita.. averla per primo, e non lasciarla più a nessuno quasi gelosamente di ciò che avevo quasi.

Smisi di sorridere mentre mi accorsi che Riccardo, uno della mischia, riconoscibile subito a causa del suo costume di merda verde avvicinarsi e ballare con lei mentre gli porgeva un drink, sospirai appena, speravo avesse imparato la lezione di non dover prendere drink dagli altri ma era proprio vero, lei i guai se li chiamava per nome. 

Solo un'estate. Onde histórias criam vida. Descubra agora