Sempre la prima volta.

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« Dove vai? »
« A fare una doccia e poi a letto.. »
« No. Ovvio che non ti muovi da qui. »
« il tuo essere prepotente non ti porterà da ne.. »
« Per il momento il prepotente ti piace tantissimo, anzi, ami questo prepotente.. »
« Guevara, la tua convinzione.. »
« Piccola Nicole, non dirmi queste cose.. »

Lo guardai trattenendo il sorriso mentre la sua mano stringeva il mio braccio esile per non farmi andare via come stavo facendo dopo che i due ragazzi erano scomparsi dal giardino e girai leggermente la testa verso il vuoto in qualche modo.
Sentii le sue dita sotto al mio mento e girare leggermente la mia testa facendo in modo che i nostri visi fossero vicinissimi, baciarlo per me era sempre come se fosse la prima volta.
La punta del suo naso perfetto toccò la mia leggermente più piccolo del suo e abbassai gli occhi guardando le sue labbra socchiudersi e fare per baciarmi ma mi schivai il bacio.

« Nicole.. smettila.. »

Quasi mi supplicò mentre cercò in tutti i modi di baciarmi senza aver alcun risultato.

« Perché devi farmi sempre dannare? »
« Pensavo non ti piacessero le cose facili.. »
« Tu non sei mai stata qualcosa di facile.. »

Poggiai la mano sul suo petto sentendo i suoi pettorali ben evidenti e lasciai scendere piano le dita lungo la sua V spostando lo sguardo dietro al suo collo, lo stesso posto in cui entrambi avevamo quel tatuaggio in comune senza saperlo.
Socchiusi le labbra lasciandogli un leggero bacio sulla spalla e lo sentii sussultare quando la mia gamba finì tra la sua e lo sentii:

« Sei cresciuta abbastanza eh..? »
« Tutti tuoi insegnamenti.. »
« Con la risposta pronta.. »
« Sei tu che mi hai detto di non farmi mettere i piedi in testa da nessuno o sbaglio? »
« Ti odio.. Santos.. »
« È amore.. »

Infilai le dita nei suoi pantaloncini del costume e nell'elastico dei suoi boxer guardandolo socchiudere le labbra e alzare leggermente il collo. Sorrisi guardando il suo viso e le sue mani finire dietro di me sul bordo della piscina.
Allungai il viso al suo collo e iniziai a lasciargli baci sulla clavicola per poi tornare al collo e mordergli leggermente un lembo di pelle tra i denti sentendo il suo ennesimo sospiro quando la mia mano inizio' a muoversi nei suoi boxer.
Credo durò per almeno cinque minuti, finché la sua mano finii nei miei pantaloncini di jeans inzuppi che indossavo e che aiutai a sfilarmi sotto acqua.

Non gli avevo ancora dato modo di toccare le mie labbra e sapere che gli dava fastidio mi piaceva. Queste cose non le avevo mai fatte con nessuno se non con lui, era stato il mio primo e continuava ad esserlo.

« Nicole.. »

Quasi imprecò sentendo la sua bocca vicino al mio orecchio e sorrisi leggermente girando la testa a lui quando la sua mano destra finii sotto al mio seno e in meno di due minuti entrambi eravamo nudi sotto il cielo scuro di San Lorenzo, erano più o meno le 4:35 o forse più tardi.
L'acqua della piscina riusciva a coprirci fino al collo e quando le sue mani finirono dietro la mia schiena e le mie gambe attorno al suo bacino alzai leggermente la testa verso di lui.

Notai le sue labbra socchiuse e stavolta non esitai a baciarlo, riuscii ad arrivare alla sua bocca e allo stesso tempo sentii l'enorme pressione alla mia intimità. Alzai subito la testa sentendo l'enorme piacere e infatti non riuscii a trattenere l'ansimo mentre aprii gli occhi e guardai il suo sorriso soddisfatto, e una volta che entrambi ci abituammo alla cosa riprese a baciarmi mentre le sue spinte aumentavano così tanto.

Sembrava non averne mai abbastanza, le sue mani conoscevano a memoria il mio corpo che quasi non aveva bisogno nemmeno di un mio consenso, aveva così tanto comando e non mi dispiaceva.
Le spinte erano quasi perfette e sembrava di provare ancora più piacere.

Soltanto dopo entrambi ci accorgemmo che non era così presto come credevamo, sentii un leggero calore e capii di essere all'estremità insieme a lui.
Rimase in me mentre le sue labbra baciarono piano il mio viso e girai d'istinto gli occhi verso il cielo guardando l'alba.

« Amore.. »

Sussurrai a bassa voce guardandolo mentre mi rivolse lo sguardo e poi guardò il cielo come me, girai la testa verso di lui e lo guardai sorridere.
Capii di essere innamorata di lui dal momento in cui invece di guardare l'alba più bella.. guardavo lui.

« Nicole.. »
« Mh? »
« Promettimi che non ci saranno più segreti tra di noi, e che qualsiasi problema abbiamo saremo i primi a saperlo.. qualsiasi.. »

Lo guardai per qualche istante e poi annuì subito accarezzandogli piano la nuca con le dita sussurrando a bassa voce.

« Te lo prometto. »
« Anch'io.. »

Lo guardai sorridere e feci la stessa cosa ricambiando il bacio che era appena intento a darmi.

« Oh cazzo.. »

Girammo entrambi la testa di scatto alla porta di vetro aperta mentre la voce finii alle nostre orecchie, mia madre e Marlene..
Mi sentii così tanto in imbarazzo da voler sprofondare.

« qui? In piscina... Dio! »
« ma che ci fate voi qui?.. »
« dovevamo pur ritornare.. »
« Si ma non così presto.. »
« Gabriel è casa mia, devo dar conto?? »

Guardai il siparietto che si era appena aperto tra madre e figlio sotto lo sguardo severo di mia madre. Dio mio.

« Se voi andate noi usciamo.. »
« Voi davvero.. io non so più che fare con voi. »

Guardai il sorriso di Gabriel che rivolse a sua madre e cercai di non guardare la mia vedendo Marlene lanciarci a bordo piscina le asciugamani che erano sui lettini e ritirarsi all'interno con mia madre.

« Che figura di merda.. » sussurrai
« Davvero? Ma cosa t'importa? Hanno fatto di peggio stai tranquilla. »

Cercai di non sorridere guardandolo ridere e afferrai subito il telo alzandomi velocemente coprendomi con quest'ultimo e presi i vestiti inzuppi da terra guardando più lui fare la stessa cosa.

« Ci vediamo tra un po' okay? » sussurrò
« Gabri.. ho un po' sonno.. »
« Ah okay, allora più tardi.. »
« Ti aspetto in camera? »
« Mi stai invitando in camera? »
« Come se non la conoscessi. »

Lo guardai abbassarsi alla mia altezza e lasciare un bacio alle mie labbra prima di salire in camera mentre senti le urla di Marlene dire che gli stava bagnando tutta casa.
Che stupido!

Solo un'estate. Where stories live. Discover now