Non aver fretta.

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« Di che?? » chiesi guardandolo
« La prossima volta ti farò un video. »
« Vaffanculo Guevara.. »

Lo guardai sorridere e feci per uscire dalla cabina ma la sua mano afferrò ancora il mio braccio attirandomi a se e alzai subito il viso a lui a causa della notevole differenza di altezza.
Socchiusi le labbra per parlare ma la sua mano finì dietro la mia testa e la sua bocca sulla mia..
Inizialmente non ricambiai, ma mi accorsi di essere la più stupida del mondo se l'avessi mandato via..
Mi allungai sulle punte continuando a ricambiare quel bacio e allungai la mano destra sulla sua guancia ruvida a causa della barba che stava crescendo, lo sentii sorridere e riprendere a baciarmi.. alzai la testa per facilitargli la cosa e sospirai appena sentendo le sue dita sulle mie cosce e le sue labbra socchiudersi.

« Ti dona un sacco la mia maglia.. »

Cercai di non sorridere mentre le sue dita arrivarono nel mio interno coscia e lui afferrò il mio corpo facendomi sedere su un tavolo che c'era in quella cabina, dove c'erano diversi attrezzi e infatti andai a sbattere con la spalla sotto ad uno dei mobili.

« Ahia.. »
« Shh.. »

Lo guardai ridere e zittirmi mentre la mia mano tocco' leggermente la mia spalla, ma quel fastidio finì nel momento in cui le nostre bocche si unirono e le sue mani tornano nel mio interno coscia facendo in modo che aprissi le gambe e il suo bacino arrivasse tra quest'ultime..
Mi alzo' piano la maglia e le sue mani finirono nei miei slip nel momento in cui i miei piedi arrivarono al pavimento a legno della cabina..
Mi staccai dalle sue labbra sospirando appena di piacere sentendo le sue dita muoversi e poggiai le dita sul suo addome ben evidente e senza giri infilai le dita nei suoi boxer che fuoruscivamo dal suo pantaloncino di jeans.

Lo sentii socchiudere le labbra contro le mie e lasciare un piccolo ansimo quando le mie dita arrivarono alla sua intimità.. sorrisi in modo soddisfatto ma trattenni il mio ansimo quando prese a muovere le dita ancora più veloce..
c'era quasi un astio di vendetta ma era così bello.. entrambe le nostre mani si muovevano e ad un certo punto in contemporanea lasciammo uscire le mani mentre le mie dita slacciarono il suo pantaloncino e lui abbasso leggermente i miei slip facendomi ritornare di nuovo col sedere sul tavolo e alzai subito il collo lasciando le sue labbra quando sentii la forte pressione in me.

Sembrava sempre la prima volta con lui, poggiai la mano libera dietro la sua schiena che strinsi forte per tenermi con le unghia senza fargli male e l'altra sul tavolo cercando di nascondere gli ansimi tra un bacio e l'altro.

Duró un bel po, avevo perso il conto delle sue spinte, il piacere.. il godere con lui, lo era sempre stato e avevo perso persino il conto di quante volte siamo finiti per fare sesso.
Sentii il bisogno di farlo fermare e infatti quando lui si fermò uscii arrivando al culmine e io poggiai la testa sul suo petto sentendo le gambe leggermente vibrare..
Alzai il viso quando la sua mano accarezzò la mia guancia e fece in modo che lo guardassi, mi sorrise leggermente e feci la stessa cosa mentre ricambiai il suo ennesimo bacio.

Pochi istanti dopo entrambi ci sistemammo e girai il viso a lui quando mi fece segno di uscire per prima, scossi la testa in un no mostrandogli con la mano di uscire per primo e lui infatti fece per uscire ma lo bloccai subito e passai per prima sentendolo sussurrare;

Pochi istanti dopo entrambi ci sistemammo e girai il viso a lui quando mi fece segno di uscire per prima, scossi la testa in un no mostrandogli con la mano di uscire per primo e lui infatti fece per uscire ma lo bloccai subito e passai per prima s...

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« Che stronza.. »

Sorrisi mordendomi la labbra e uscii guardandomi attorno notando che c'era soltanto Marcus a bordo piscina.

Non aver fretta, e non aver paura.
Scegli quello che ti sembra giusto, ma, ogni tanto, quando puoi, anche quello che ti fa felice.
Se non ti vengono le parole, lascia che siano i tuoi occhi a parlare.
E impara a leggere gli occhi degli altri, impara a capire quel che non ti dicono.
Ascolta il silenzio, fagli tutte le domande più scomode che ti vengono in mente.
Non lasciarti fermare dalla paura per fare le cose che devono essere fatte.
Scappa quando devi, fermati quando puoi: c'è un momento per seminare e un momento per raccogliere - impara a distinguerli, impara ad assaporare entrambi.
Ascolta il tuo corpo e rispettalo: riposati quando te lo chiede, mangia quando hai fame e ogni tanto ubriacati - di vino, di amore o di qualche sogno.
Cammina da sola su una spiaggia o in mezzo ad un bosco, piangi se ne hai voglia - ma cerca sempre di ridere di più.
Lascia correre ma non dimenticare: pretendi rispetto ma domandati se anche tu lo porti. Impara ciò che ogni botta ha da insegnarti ma non accettare le ingiustizie.
E ricorda sempre che ciò che ti rende strana o diversa non è necessariamente una debolezza.

Non avere fretta, se quello è il tuo amore, se quello è destinato a te, quello sarà.

Solo un'estate. Where stories live. Discover now