Mamma..

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« Mammaaa »

Urlai entrando in casa guardandomi attorno.. non c'era nessuno, almeno credo.. mi guardai ancora intorno e mi avvicinai al giardino e sospirai appena.. no, non c'era nessuno.

Girai lo sguardo alla piscina e poi camminai con lo zaino sulla spalla destra fino alla cabina dove spesso ci "nascondevamo" io e Gabriel..
Gabriel.. l'avevo lasciato a casa di Matilde senza nemmeno voler una spiegazione delle sue intenzioni, volevo stargli lontano.. era la miglior cosa, sapevo che al mio ritorno a Roma era vicino e dovevo cercare di non pensare ad altro anche se l'unica cosa che volevo era quella.

Poggiai la mano sulla maniglia della cabina e sospirai appena aprendola.

Deglutì subito spaventandomi davvero e appoggiai la mano sul petto restando a guardare la scena, si accorsero di me e infatti lei subito si sistemò il vestito che indossava.

Mia madre e Michael..
Si stavano baciando come non mai, lui aveva i pantaloni slacciati e lei mezza svestita.. indietreggiai appena facendo una smorfia di disgusto e tornai alla realtà soltanto quando sentii la voce di mia madre:

« Nicole, non è come credi.. »

La guardai con una faccia schifata e annuì appena indietreggiando e iniziai a correre fino alla mia camera chiudendo subito la porta a chiave e buttando lo zaino sul pavimento.
Mamma.. col marito della sua migliore amica.. alla fine.. non ero io della quale non ci si poteva fidare.

Mi accorsi soltanto dopo qualche istante che il mio viso era ricoperto di lacrime e quasi mi odiai per questo, sentivo davvero la gola così secca e stretta da non poter respirare.. chiusi gli occhi poggiando la schiena sul letto e asciugai le lacrime che cadevano agli angoli dei miei occhi.

Credo che ci rimasi li chiusa, per qualche oretta, non avevo risposto ai messaggi e alle chiamate, Marcus era tornato e più volte aveva bussato alla mia porta senza avere una risposta.. ma come facevo a dirgli che sapevo qualcosa di così, brutto?
Girai lo sguardo al cellulare che per l'ennesima volta si illuminò e mi alzai dal letto sedendomi sulla finestra aperta come mio solito, chiusi gli occhi aprendo le chat e notai che c'era anche un vocale di mia madre e uno di Gabriel.. sospirai appena sentendo il primo di mia mamma:

« Nicole.. mi dispiace, tanto, te lo giuro sulla tua vita, ci sono cose che devi sapere e non è stato il momento giusto, mi dispiace, so che per te e' difficile quindi c'è ne torniamo a Roma, magari li hai le tue amiche e non pensi a me... »

Sorrisi ironicamente girando la testa al panorama che mi regalava quella camera che era stata mia per ben 40 giorni più o meno.. poi abbassai di nuovo lo sguardo al mio cellulare e ascoltai il vocale di Gabriel;

« Hey.. lo so che sei arrabbiata con me e mi dispiace un sacco.. sai meglio di me cosa provo nei tuoi riguardi e tu nei miei.. so che dovrei anche evitare di parlare con te ma non ci riesco, per favore, fatti sentire. »

Non risposi nemmeno a questo messaggio, chiusi gli occhi poggiando la testa sulla finestra e feci un respiro profondo, ma prima che potessi scendere dalla finestra sentii la porta bussare.

« Hey piccolina.. sono Marlene.. »

Girai subito la testa alla porta e sembrava che era l'unica che volessi vedere in quell'istante.
Mi alzai aprendo la porta dopo aver girato la chiave e la guardai sorridere.. indietreggiai per farla entrare e poi lei chiuse la porta sedendosi sul letto facendomi segno di fare la stessa cosa, e quando lo feci la guardai poggiare la mano sulla mia.

« Nicole.. quando sei nata tu e Gabriel io e la tua mamma eravamo una sola persona.. Marcus era piccolino, aveva tre anni e quando tu sei venuta alla luce Gabriel già aveva tre mesi.. ho sempre pensato che tua mamma fosse l'unica cosa bella della mia vita, poi dopo l'arrivo dei miei figli ho capito di dover vivere solo per loro..
Poi sei nata tu, Nicole Grage.. e hai stravolto la vita di ognuno di noi, eri più la mia bambina che quella di tua madre.. davvero lo dice anche lei. »

Cercai di capire dove volesse arrivare e guardai i suoi occhi chiari, rossi e lucidi.

« Le strade ci hanno così tanto divisi che quasi sembrava di non poterti più toccare e anche solo sentire il profumo che avevi.. i tuoi genitori si sono separati e dallo stesso momento anch'io con Michael fatto la stessa cosa..
Quando ci siamo conosciuti Michael era innamorato di tua madre e lo e' sempre stato, ma abbiamo sbagliato tutto.. io mi sono innamorata di lui in estate e lui già conosceva la tua mamma.. »

Sapeva di mia madre e suo marito.. se almeno potevo ancora definirlo tale.

« Così quando me ne sono accorta, non mi sono nemmeno arrabbiata.. ho lasciato che loro si amassero perché Michael è l'unico uomo che tua madre abbia mai amato dopo tuo papà.. Marcus sa tutto e per un periodo non mi ha rivolto la parola ma tu e Gabriel eravate gli unici a non saper nulla. »
« Ma non è una cosa normale, come puoi voler bene a mia madre che ti ha rubato un marito?? »
« È questo il punto.. se parliamo come parlate voi giovani.. "l'ho rubato" per prima io a lei.. da quando Gabriel stava morendo la mia vita è cambiata radicalmente, tanto da non riuscire nemmeno ad arrabbiarmi perché la vita è troppo breve e io ho bisogno di godermela a pieno e almeno vedere i miei nipoti. »

Questa donna era un angelo, abbassai lo sguardo scuotendo la testa in un no ancora con quell'aria di disgusto sul mio viso.

« Gabriel deve saperlo.. » sussurrai
« Nono, Gabriel non deve sapere niente, lui è diverso.. ucciderebbe suo padre, non sopporterebbe tutto questo... »
« È troppo grande questo segreto, io e lui non abbiamo segreti Marlene.. »

Sussurrai con lo sguardo rivolto verso di lei e gli occhi evidentemente pieni di lacrime.

« Io lo so che lo ami da morire.. ma se lo ami devi pure proteggerlo e questa per lui sarebbe un ennesimo colpo visto che prima che arrivaste voi abbiamo iniziato il divorzio.. »

Ma come potevo?
Come potevo guardarlo negli occhi e mentirgli, come potevo non dirgli che noi ci nascondevamo anche per una piccola carezza e invece suo padre e mia madre avevano una relazione da anni?

« Tu lo ami vero? »

Alzai il viso a lei e poi l'abbassai annuendo appena.

« E allora proteggilo da tutte queste cose.. »

Proteggerlo..
annuì appena sentendo le sue labbra toccare la mia fronte e poi lasciare la mia camera.

Solo un'estate. Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu