Marcus, davvero?

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« È meglio se apriamo.. »

Lo sentii sbuffare e mi staccai dalle sue labbra alzando le spalle come per dirgli "scusa", mi spostai dal suo corpo lasciandogli un bacio a stampo e mi precipitai alla porta alzando leggermente lo sguardo guardando il lo sguardo di Marcus quando notò la mia presenza;

« Hey.. sapevo che eri qui.. sei sola? »

Entro quando mi spostai dalla porta e sistemai appena la minigonna notando che era leggermente alzata e infatti i suoi occhi caddero sulle mie mani che tentavano di mettere apposto ciò che indossavo.

« Oh.. okay non sei sola.. diciamo che avevo bisogno un po' della mia migliore amica ma è occupata come sempre col mio fratellino.. »
« Marcus.. stai bene? »

Faceva delle mosse strane e infatti lo guardai avvicinarsi verso di me e fare per abbracciarmi ma sentii un leggero dolore di alcool evidente, oddio davvero? Alle 12 di mattina?

« Okay Marcus.. Gabri.. »

Alzai appena la voce per farmi sentire e infatti lui uscii dalla cucina, abbastanza sopraffatto dal momento in cui eravamo prima e alzò un sopracciglio guardando Marcus abbracciarmi.

« Molli un po' la mia ragazza o.. »
« fratellino, guarda che io la amo più di te! »
« Si come no.. »
« Tu non capisci nient.. »
« Okay, credo che adesso possiamo smetterla no? Gabriel devi aiutarmi.. »

Mi intromisi tra entrambi facendo per spostarmi ma Marcus fece per cadere e cercai di tenerlo subito anche se mi era impossibile visto che entrambi i fratelli Guevara erano il triplo di me.

« Ma davvero Marcus..? Sei ubriaco?? »

Mormorò Gabriel avvicinandosi subito prendendo suo fratello, che come risposta gli sorrise e Gabriel fece in modo che si stendesse sul divano e io andai in cucina per prendergli qualcosa.

• POV GABRIEL •

Era sempre così sul più bello c'era sempre qualcosa a disturbarci, con questo non intendo che tra me e Nicole mancasse il sesso anzi, ma mi piaceva così tanto stare con lei che ci sarei rimasto da solo ogni istante.

Ma tornando a noi:
Adesso mi ritrovavo un fratello maggiore alle 12 del mattino tutto ubriaco e non sapevo nemmeno il motivo.

Aiutai Nicole a metterlo sul divano e girai la testa guardandola entrare in cucina, abbassai gli occhi a lui sedendomi affianco e poggiai la mano sul suo braccio mormorando:

« Fratè, ma che stai combinando? »
« Io niente, mi andava così tanto di bere.. »
« Ma tu odi l'alcol.. »
« Sembra così tanto che il mondo corri velocemente e io resti sempre allo stesso posto, e sembra che tutti si aspettano qualcosa da me.. »

Marcus era sempre stato il fratello maggiore d'esempio, c'era stato quando papà ci ha lasciato decidendo la sua sporca vita alla sua famiglia, c'era stato quando la mamma aveva attacchi di panico e c'era sempre stato quando io combinano guai tanto da aiutarmi ad uscire dal baratro.
Adesso dovevo aiutare io lui.

« Marcus tu sei un fratello spettacolare.. »
« Non parlo di questo Gabriel.. »
« E cosa c'è che non va? »
« Nicole.. »
« Nicole?? »

Fece per parlare ma lei proprio uscii dalla cucina avvicinandosi a noi e si abbassò piano alla mia altezza porgendomi il bicchiere con del latte.. restai a guardare Marcus, cosa centrava Nicole? Sospirai appena facendogli segno di bere il latte e lui lo fece subito quasi come se avesse sete..
Girai gli occhi alla più piccola e la guardai:

« Lo lasciamo dormire qui? » sussurrò
« Va bene.. » sussurrai

Marcus mostrò un enorme sorriso alla mia ragazza e poi torno' a stendersi chiudendo gli occhi, li riapri e poi mi guardò accigliandosi come suo solito:

« Sei fortunato. Tanto. »

Capii che si riferiva ancora a lei e scossi leggermente la testa guardandolo voltarci le spalle e addormentarsi senza nemmeno un sospiro.

Guardai Nicole alzarsi e feci la stessa cosa seguendola fino alla cucina dov'eravamo prima e mi appoggiai alla penisola guardandola mentre apriva il frigo e prendeva le cose per pranzare.

« Quindi..? Secondo te che ha? »
« Mh?.. non ne ho idea.. »

Non gli dissi nulla, volevo saperlo prima io e forse l'avrei detto a lei. La guardai annuire e sospirare appena mentre si mise a tagliare le carote.. mi avvicinai piano baciandole la tempia accarezzandole con la mano la pancia piatta da dietro e allungai la mano a prendere il bicchiere ancora intatto col succo che avevo messo mentre lei era andata ad aprire la porta.

Mi allontanai andando a sedermi sullo sgabello cercando in qualche modo di non pensare a ciò che intendeva Marcus, e tornai a cercare di concentrarmi su un lavoro che stavo svolgendo per l'azienda.

Ma avevo così tanti pensieri, eppure:
I gesti e le parole degli altri possono ferirci. Così come i nostri gesti e le nostre parole possono ferire qualcuno. Non sempre lo si fa in modo intenzionale ma succede più di quanto pensiamo. E allora, in questo caso il cuore della questione è
gin valentina
chiederci DA DOVE ARRIVA questo malessere.
Com'è che ci sentiamo così, cosa risuona, cosa ci torna in mente. È tutto collegato: siamo le stesse persone di cinque anni fa, di dieci anni fa, di trenta anni fa e via dicendo. Siamo gli stessi, col cuore che ha fatto più esperienza ma gli stessi per cui è certo che qualcosa ritorni, che si faccia largo, che bussi sui nostri ricordi per fare rumore. Da dove arriva, cosa va ancora riguardato, quale finestra emotiva non ho chiuso. Forse non sarà risolutivo ma è un punto di partenza. Guarda dentro di te. È il posto dove ci sono le risposte.

« Gabri.. »

Mi girai subito con la testa chiudendo il pc con la mano destra e la guardai pulirsi le mani.

« Dobbiamo fare qualcosa.. parlagli.. »
« Quando si sveglierà lo farò, te lo prometto.. »

Solo un'estate. حيث تعيش القصص. اكتشف الآن