Rodrigo.

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Musica, festa, alcool, ragazzi stupidi che non vedevano l'ora di rimorchiare.. sospirai appena restando dietro al bancone del club mentre di tanto in tanto davo le Comandi a Charlotte.
Erano ormai l'una e il giorno dopo sarebbe stato domenica, sbuffai appena e girai lo sguardo sentendo Ivan.

«  Nicole, così vanno via non si avvicinano. »
« Meglio, così andiamo via prima. »

Ivan era il proprietario del locale, avevamo una certa confidenza quindi scherzavamo spesso.
Girai lo sguardo guardandolo sorridere e tornai poi a guardare Charlotte sistemando con la mano la gonna fastidiosa nera che indossavo.

« Ti sei ripresa? »
« Abbastanza! Ma devi ancora dirmi »
« Ma non devo dirti niente.. »

La guardai ridere e gli mostrai il dito medio guardando poi la sua faccia cambiare.

« Non voltarti.. »
« Cosa? » mi voltai
« Come non detto. »

Oh Dio, eccolo. Questo non veniva mai in questo locale, perché ora era qui? Rodrigo.
Girai la testa verso Charlotte guardandola ridere e scossi la testa facendo per allontanarmi ma sentii la sua voce.

« Nicole Santos, perché scappi? »

Mi fermai deglutendo e girai appena la testa verso di lui, aveva i suoi soliti due amici dietro di lui. Rodrigo era davvero un bel ragazzo, troppo, ma non nei miei canoni, alto, e un sorriso spettacolare. centrocampista dell'Atlético Madrid, per questo si sentiva Dio sceso in terra.

« De Paul, devo lavorare. »
« Mi è sempre piaciuto il mio cognome pronunciato da te. »

Era abbastanza più grande di me, aveva 30 anni, ricordo ancora la festa che organizzo' ad agosto dopo il mio ritorno da Madrid.
Lo guardai per qualche istante e poi scossi la testa allontanandomi tornando a lavorare.

Forse davvero se non avevo aperto il mio cuore un anno fa a qualcuno di sicuro stavo combinando qualche guaio pur di farmi notare da Rodrigo, ma stavolta non m'importava.

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3:25

« Nicole, io vado! »
« Charlotte, ma non dovevi venire con me? »
« Ivan.. mi ha chiesto di andare con lui.. »

Sapeva che odiavo guidare di notte, sospirai appena annuendo e sistemai appena la camicietta che indossavo bianca e la salutai con un cenno di testa spostando lo sguardo verso l'uscita, afferrai la borsa e dopo aver preso la paga uscii dal locale prendendo le chiavi andando al garage del locale.

Mi avvicinai alla mia smart blu e aprendo con le chiavi feci per entrare ma sentii qualcuno prendermi con una mano sulla spalla e mi voltai di scatto spaventandomi poggiando la mano sul petto accompagnato da un sussulto notando chi era:

« Cazzo.. ma tu sei pazzo.. »
« In realtà ho aspettato che finissi di lavorare. »

Sospirai appena posando la borsa in auto e lo guardai facendo in modo che togliesse la mano dalla mia spalla.

« Cosa vuoi Rodrigo? »
« Parlare? »
« Okay, dimmi. »

Lo guardai sospirare appena e appoggiarsi affianco a me alla mia auto e contorcere le braccia al petto.

« Lo sai vero ier.. »
« Me l'ha detto Charlotte.. »
« A me l'ha detto Ivan.. »
« Quindi..? »
« Quindi.. magari possiamo provare ad uscire come delle persone civili..? »

Soffiai una leggera risata guardando i suoi occhi abbassarsi al mio décolleté e allungai subito la mano al suo visto spostandogli lo sguardo siccome era in piedi avanti a me con la mano poggiata all'auto dietro di me.

« Tu non sei una persona civile.. »
« Ma chi te l'ha detto..? Proviamoci, poi se non va bene ognuno per la nostra strada. »
« Io non sono per te Rodrigo.. »
« Perché? Perché hai 19 anni? »
« No..'perché siamo troppo diversi.. »

Sussurrai a bassa voce guardandolo e spostai leggermente lo sguardo mormorando subito dopo.

« Adesso lasciami andare a casa è tardi.. »
« Nico.. aspetta.. »

Sospirai appena facendo per entrare in auto ma la sua mano bloccò la portiera e l'altra sua mano fece in modo che il mio viso si voltasse verso di lui.. socchiusi le labbra per parlare ma l'unica realtà fu che lui si abbassò piano alla mia altezza e senza farmi male o cose simili mi baciò.

Non avevo mai baciato labbra che non erano sue, per un istante lo pensai, e anche troppo, ma se lui era felice potevo provarci anch'io.
Socchiusi le labbra ricambiando il bacio e allungai la mano sul suo petto corpo dalla camicia bianca che indossava, mi staccai pochi istanti dopo e lo guardai sorridere.

« Allora?.. persone civili?.. »

Restai a guardare il suo sorriso e poi alzai lo sguardo verso i suoi occhi annuendo appena.

« Vado a casa.. »
« Vuoi che ti accompagni? »
« Posso andare da sola.. »

Lo guardai annuire e lasciarmi un bacio sulla guancia e poi darmi le spalle e allontanarsi.
Rimasi a guardarlo e poi entrai in auto facendo un grosso sospiro chiudendo gli occhi, tornai alla realtà due minuti giusti dopo e strinsi le mani attorno al manubrio chiudendo gli occhi, li riaprì e iniziai a guidare guardando avanti.

Puoi amare una persona e scegliere di chiudere i rapporti, può mancarti ogni giorno e non cercarla , aprire quella chat, rileggere i messaggi.. per poi spegnere il telefono.
Nessun messaggio inviato, nonostante siano innumerevoli le parole che vorresti dire, ma alla fine capisci che è inutile dannarsi così tanto.
Devi solo aprire il tuo cuore a qualcuno che riesca davvero a capire ogni cosa, anche se nel profondo avresti voluto fosse qualcun'altro.
Puoi decidere di accontentarti,
Di sperare in un amore che non dimostra, concretamente è invisibile..
puoi accontentati ugualmente perché in entrambi i modi, perdi qualcuno o qualcosa.. ma in futuro, in una strada sarai felice.
Puoi odiare qualcuno o esser in grado di capire che hai soltanto imparato una lezione, per quanto lunga e dolorosa essa sia.

Solo un'estate. Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang