I fratelli Romeo.

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Da quello che avevamo capito era un amica del liceo delle nostre madri, una famiglia sfondata di soldi forse più della famiglia Guevara.
Il marito di Teresah era un imprenditore di una azienda importantissima in Francia, col quale avevano avuto due figli: Noah la ragazza col nome da maschio.. e Hero.. un ragazzo abbastanza strano ma si somigliavano.

Ero semplicemente riuscita a stringere la mano ad entrambi come avevano fatto Marcus e Gabriel e poi avevo cercato di rivolgere la parola a Noah ma non sembrava voler socializzare, infatti prima che uscissi in giardino dove c'era la cena apparecchiata sentii una voce quasi al mio orecchio da dietro e mi voltai subito:

« Non farci caso, Noah.. ha bisogno del suo tempo prima che possa aprirsi. »

Era il figlio maggiore, Hero. Lo guardai per qualche istante e poi annuì semplicemente sorridendogli appena sentendo poi lo sguardo di qualcuno su di noi, mi voltai appena guardandolo che quel qualcuno era proprio Gabriel e mi porse la mano, l'afferrai subito seguendolo fino al tavolo dove ci sedemmo accanto e io ero tra lui e Marcus mentre di fronte avevamo i due fratelli Romeo, e ai lati i loro genitori con le nostre madri.

« Comunque ragazzi volevamo dirvi che la famiglia Romeo rimarrà una settimana qui in Spagna, hanno preso casa proprio accanto quindi mi raccomando di farli sentire a loro agio. »

Bella merda.
Spostai lo sguardo a mia madre che aveva appena smesso di parlare sotto al sorriso di tutto tranne quello di Gabriel, avevo la sua mano sulla mia gamba scoperta dal vestitino e da quel momento in poi prendemmo a cenare.

Giusto 30 minuti dopo finimmo di mangiare l'antipasto e il primo, conoscete sia mia madre che Marlene e quanto fossero eccessive nell'apparenza. E nel frattempo che aspettammo il secondo, girai il viso a Gabriel.
Se c'era qualcosa che avevo notato era che la ragazza Noah.. aveva guardato per tutto il tempo Gabriel, anche se quest'ultimo non l'aveva guardata nemmeno una volta, almeno che io abbia visto.

« Vado in bagno.. scusatemi.. »

Sussurrai le prime tre parole a Gabri e poi la quarta ad alta voce allontanandomi dal tavolo e salii su notando che Marcus stava scendendo.

« Hey piccola Nicole, dove vai? »
« In bagno.. »
« Che c'è? Sei stata zitta tutto il tempo.. »
« Niente.. »

Gli mostrai un sorriso e lui si sporse a baciarmi la fronte e poi uscire in giardino, e io andai in bagno.. mi sciacquai velocemente i polsi e sospirai appena andando in camera prendendo il mio cellulare notando diversi messaggi tra cui una chiamata persa di Matilde, la chiamai subito e quando rispose mormorai:

« Mati.. »
« Hey, ma dove siete? »
« Abbiamo una cena di "famiglia", ci sono ospiti, un amica delle nostre madri.. »
« Pensavamo di andare alla casa in spiaggia stasera, che fate ci siete? »
« Per me va bene.. chiedo ai ragazzi e ti mando un messaggio? »
« Vabbene, a dopo babe. »

Sorrisi staccando la chiamata e feci per uscire dalla stanza ma sbattei contro qualcuno. Hero.

« Hey.. scusami.. solo che non trovo il bagno. »
« N..no tranquillo, infondo a sinistra. »
« Comunque è davvero bella questa casa.. »
« Si.. Marlene si è impegnata bene.. »
« Ma tu e.. il figlio.. Gabriel, state insieme? »
« Si, stiamo insieme. »
« Ah.. bene! »

Gli sorrisi appena annuendo e feci per scendere le scale guardandolo avvicinarsi la bagno, mi fermai appena e mormorai.

« Hero? »
« Si? »
« Ti va di venire con noi alla casa al mare stasera? Conosci i nostri amici.. »
« Non sapr.. okay, va bene. »

Gli sorrisi annuendo e restai a guardarlo per poi scendere le scale e tornare in giardino, Marcus era seduto e Gabriel non c'era, notai che anche mia madre, Marlene e Teresah non c'erano, soltanto Marcus e Antonio il marito dell'ultima.

« Dove sono gli altri? »
« le nostre mamme in cucina, Gabriel è andato a fumare e Noah non lo so.. »
« Marcus, stasera per te va bene dopo cena la casa al mare con Mati e Robert? »
« Ovvio! »
« Nicole, chiami gli altri? » mia mamma

Sorrisi annuendo appena accarezzando la spalla di Marcus e poi mi allontanai guardandomi attorno cercando con lo sguardo Gabriel. Mi avvicinai ad uno dei cespugli dove spesso lui si metteva sulla panchina stesso in giardino a fumare e infatti sentii delle voci.

« È bellissima questa casa.. ci sei nato qui? »
« No, sono arrivato qui all'età di 3 anni. »
« Aspetta tu hai origine..? »
« Si, mio papà Cubano e mia madre metà Spagnola e metà Francese.. »
« È fighissimo, anch'io sono come tua mamma. »
« Spero ti piaccia questo posto allora. »

Tossì appena guardandoli e guardai subito lo sguardo della ragazza cambiare, Gabriel si tirò su dalla panchina buttando la cicca della sigaretta.

« Amore.. »
« È pronto... »
« Si, arriviamo. »

Noah mi sorrise semplicemente e infatti fu la prima ad andare mentre io rimasi a guardare Gabriel sussurrando dopo poco.

« Mati vuole sapere se.. »
« Si ho già detto si, mi ha chiamato anche Robert.. e ho chiesto se poteva venire con noi Noah. »
« Perché? »
« Come perché..? Non conosce nessuno qui e dovrà restarci una settimana quindi.. »
« Verrà anche Hero. »
« Ci tieni così tanto? »
« Non conosce nessuno qui e dovrà restarci una settimana quindi.. »

Imitai il suo essere e feci una smorfia guardandolo male.. lui prima annuì serio e poi notai il suo sorriso all'ingiù.
Camminai prima di lui e sentii le sue braccia avvolgermi da dietro camminando piano sentendolo sussurrare:

« Non fare quella gelosa.. »
« Tanto ci perdi tu.. »
« Ma quanto siamo aggressive.. »

Feci una finta risata e le sue labbra baciarono la mia guancia prima di sedersi al mio fianco al tavolo mentre notai gli occhi di Teresah su di noi.

« Ah ma quindi voi state insieme? »
« Si, stanno insieme, strano ma vero. » mamma
« Beh almeno sapete che sono in mani sicure. »
« Ho sempre pensato che Nicole fosse per una dei miei figli, e anche che fin da bambina sia sempre stata innamorata di Gabriel. »

Ammise Marlene come aveva sempre detto a me.
Mi sentii leggermente in imbarazzo ma allo stesso tempo alzai la testa guardando il viso dei fratelli Romeo che non sembrano per niente interessati alla cosa pronti a mangiare.

Girai la testa a Gabriel sentendo la sua mano accarezzare la mia schiena che aveva poggiato sulla sedia dov'ero seduta e gli sorrisi.

Solo un'estate. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora