Juilliard School.

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« Oh, ma che cazzo fate voi due, siete impazzite? »

Urlò mio fratello Marcus cercando di farsi sentire a causa della musica mentre io cercai di tenere Nicole tra le braccia siccome aveva appena tirato un pugno al viso alla bionda.
La strinsi forte sentendo proprio Lei parlare;

« Sei sempre stata una merda, basta che le tue cose andavano bene, ti sei sempre dimenticata delle tue amiche. »
« Vaffanculo Jolanda, tu non sai un cazzo della mia vita. »
« Già! Basta sapere che tua madre ha rovinato una famiglia scoprendosi da 20'anni l'uomo della sua migliore amica. »

Si conoscevano.
Deglutì allargando leggermente le braccia senza accorgermene perdendo del tutto il controllo che avevo su Nicole che si scaraventò su quest'ultima iniziando a tirarle pugni sul viso mentre Marcus cercava di dividerle.. mi intromisi soltanto quando notai che la bionda stava sanguinando e afferrai di nuovo Nicole tenendola stretta.

« Basta Nico.. basta! »

Le sussurrai all'orecchio stringendola mentre sentivo il suo fiatone e le sue mani sulle mie braccia cercare di farsi lasciare, non l'avevo mai vista così.. arrabbiata, delusa forse.

« Glie l'hai detto al tuo bel fidanzato che presto dovrei dirgli di nuovo addio? »

Alzai subito la testa guardando la bionda:

« Scusami? » le chiesi
« Ma come.. Gabriel, cognatino.. dovresti saperlo che questo è l'ultimo anno che passi con la tua piccola Nicole.. »
« Ma di cosa stai parlando? » continuai
« Niente che gli riguardi, Gabriel.. » si intromise Nicole la bionda continuo'.

« La ballerina qui presente ha fatto domanda alla Juilliard School, L'accademia di danza a New York più famosa. »

Restai a guardare la bionda e poi girai leggermente lo sguardo a Nicole che abbassò subito lo sguardo. Perché non me l'aveva detto?
Scossi la testa e la lasciai indietreggiando appena camminando fino al tronco prendendo la mia camicia.

• POV NICOLE •

Non era così che doveva andare.
Girai subito la testa verso Jolanda e sussurrai guardandola negli occhi:

« Sei una grandissima merda. »

Alzai lo sguardo a Marcus che era rimasto impassibile ma forse sorpreso da tutto ciò. La guardai sorridere e la voglia di continuare a tirarle via le ciocche finte che si ritrovava era immensa.
Come poteva una persona a cui pensavo fosse mia amica farmi questo? Era così strano come qualcuno a cui volessi del bene in un secondo diventasse una delle tue peggior nemiche.

Mi girai subito seguendo Gabriel prendendo la mia borsa e iniziai a correre fino al garage dov'era diretto.

« Gabriel. Gabri aspetta!! Fammi spiegare. »

Non si fermò nemmeno un secondo, continuo' a camminare mentre con la testa cercava di capire evidentemente dov'era l'auto che avevamo posato qualche ora prima.

« Gabriel, per favore.. »

Riuscì ad arrivare a lui e gli afferrai subito il braccio che si fece lasciare come se qualcuno di estraneo lo stesse toccando.

« Cosa vuoi? »
« Spiegarti.. »
« Cosa devi spiegarmi? »
« Mi dispiace non avertelo detto prima.. »
« Tu fai sempre così, mi tieni sempre le cose nascoste e quando lo vengo a sapere mi dici che ti dispiace.. quante volte dovrà succedere ancora? Eh Nicole? »

Restai a guardarlo per qualche istante e poi strinsi la borsa tra le dita sussurrando;

« Non so nemmeno se mi prenderanno per questo non l'avevo detto.. e poi è una cretinata.. »
« Una cretinata?? Sei seria?? Hai fatto domanda ad una delle accademie più importanti di NY, se ti prenderanno potrai stare lontana anche 4 anni.. »
« Non mi prenderanno!! E poi anche tu hai avuto un contratto per Armani e non me l'hai detto! »
« Chi te l'ha detto? »
« Non e' importante.. »
« Te l'avrei detto e poi io sarei rimasto qui, al tuo fianco, non sarei andato via a mille km senza sapere quando sarebbe stato il mio ritorno. »

Alzò la voce mentre .. lo sentii sospirare quasi esausto e si avvicinò piano verso il mio corpo guardandomi in modo serio.

« Sai cosa mi dispiace..? Non che tu abbia fatto domanda, perché se ti accettano diventerai un allieva perfetta ed io sarò il tuo primo sostenitore.. »

Restai ad ascoltarlo guardando i suoi occhi rossi e leggermente lucidi.

« Mi dispiace che tu me l'abbia tenuto nascosto.. magari se fossi stato uno dei primi a saperlo anche appena ero venuto a Roma per te.. avrei cercato in tutti i modi per far sì che ti accettassero.. perchè le tue gioie sono le mie. »

Deglutì sentendomi così tanto in colpa.. guardai ancora i suoi occhi che ormai potevo decifrare benissimo come lui faceva con me.. eppure stavolta potevo leggere l'immensa delusione.
Sentii gli occhi lucidi e riempirsi di lacrime che riuscii a sussurrare soltanto:

« Mi dispiace.. »
« Anche a me.. »

Lo guardai indietreggiare e notare la sua auto dov'era, aprirla col telecomando e sussurrare:

« Tornatene con Robert. »
« Gabriel.. »

Lo guardai farmi un cenno di "no" con la testa e lo guardai andare via con la sua auto.

Ma forse davvero ero così egoista? Forse davvero non pensavo a nessun'altro che a me?

Mi appoggiai subito ad una delle auto sentendo un leggero mal di testa e tutte le cose che Jolanda mi aveva detto quasi rimbombare nella mia testa.

Quando desideri così tanto una cosa
Vedi solo quello che vuoi vedere.
Ma per farlo, rischi di non vedere cose importanti.. ed una di queste potrebbe essere la verità.

Solo un'estate. Where stories live. Discover now