Noah era una scoperta.

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Dopo poco lasciammo tutti e tre la mia auto e sospirai leggermente coprendo il corpo di Nicole mezza addormentata ancora in costume con una mia giacca che avevo in auto e girai la testa verso Noah sussurrando a bassa voce:

« Tra mezz'ora in cortile okay? »

La guardai alzare un sopracciglio. In realtà volevo solo scusarmi.. per le cose che Nicole le aveva detto, lei annuì semplicemente e camminai fino dentro cercando di fare piano siccome dormivano le nostre mamme.

« Se tu mi lasci io cammino!! »
« Si Nicole.. non devi urlare se tua mamma e la mia ci scoprono, ci ammazzano.. »
« Hai paura di mamma e Marlene? »

La guardai ridere e scossi la testa sospirando leggermente aiutandola a salire le scale cercando di fargli fare più piano possibile ma era inutile, quanto cazzo aveva bevuto?!

Una volta arrivati vicino alla porta della sua camera sentii le sue dita sulla mia camicia e voltarsi verso di me.

« Che c'è.. Guevara, non entri? »

Lei fece per baciarmi e quando Poggio' le labbra sulle mie le lasciai un bacio a stampo accarezzandole il viso sussurrando a bassa voce.

« Credo sia meglio tu vada a dormire mh..? »
« Ma io voglio divertirmi.. con te.. »
« Ci divertiamo domani, promesso.. »

La sentii sbuffare e l'aiutai a mettersi sotto il lenzuolo ancora in costume, non potevo farci niente perché dal momento in cui il suo corpo toccò il letto si addormentò, ma prima che potessi uscire dalla stanza dopo averle baciato la fronte la sentii sussurrare:

« Gabriel.. »
« Piccola Nicole.. »
« Non ti piaccio più, vero? »
« Hey.. ma che dici.. »

Deglutì leggermente avvicinandomi di nuovo al letto e mi abbassai baciandole più volte il viso coprendola col lenzuolo sussurrando a bassa voce all'orecchio.

« Ti amo Nicole, come il primo giorno. »

La guardai annuire e allungai la mano a spegnere la luce ma la sentii alzarsi subito di scatto:

« Nono.. la luce no.. »

Scossi la testa in un no riaccendendola e la guardai poggiare la testa sul cuscino e addormentarsi davvero.
Chiusi la porta della sua stanza e appoggiai subito la schiena al muro chiudendo gli occhi poggiandoci la nuca.
Odiavo vederla ubriaca, quasi mi ricordava i tempi in cui l'unica cosa che facevo era ubriacarmi, fumare come un dannato di tutto, risse.. e mi ricordano le volte quando mamma si ubriacava per dimenticare le corne ricevute da mio padre, e tutti i giorni dopo la scuola io e Marcus dovevamo metterla a letto e li ci restava per più o meno tutta la giornata.

Leggevo da qualche parte che per perdonare il bambino che eri, devi immaginare di entrare nella tua stanza di anni fa, bussare alla porta e dirgli tutto questo che avrebbe voluto sentire e che non gli hanno detto.. io forse non ci sono mai riuscito.

Feci per entrare in camera mia ma mi ricordai del cortile.. Noah.

Sospirai appena scendendo velocemente le scalinate e sentii la voce di qualcuno attirare la mia attenzione, mi voltai spaventandomi e la guardai;

« Mamma.. »
« Gabriel che succede..? »
« Niente.. torna a letto.. »
« Dove stai andando? »
« Ho dimenticato il cellulare in auto.. »
« Perché Nicole urlava.. »
« Ha solo bevuto un po' e l'ho riportata a casa. »

La guardai annuire e poi abbassare lo sguardo tornandosene in camera sua.

Arrivai fuori casa e uscii dal cancello arrivando al cortile dove avevano le case una di fronte l'altra tra i Romeo e noi dove ci sarebbero rimasti una settimana.
Mi guardai attorno cercando con lo sguardo Noah che non c'era e feci per tornare indietro ma mi sentii chiamare e capii che era lei quando mi voltai:

« Gabri.. »
« Hey.. Noah.. »

La guardai sorridere e mi sedetti sul marciapiede con lei sospirando appena poggiando le braccia sulle mie ginocchia.

« Mi dispiace per Nicole, davvero.. »
« Stai tranquillo, anch'io avrei reagito così.. »
« È solo che... non sta passando un bel periodo, sua madre la lascia respirare da un paio di mesi, e poi.. davvero abbiamo sofferto abbastanza per essere ciò che siamo adesso. »
« Cioè? » mi chiese
« Storia lunga.. ti racconterò forse un giorno. »

La guardai annuire e sorridere appena girando la testa verso la strada e allungai la mano dietro la sua schiena nuda dal vestitino rosso che indossava.

« Stai bene Noah? »
« Cosa? Sisi.. »
« Sei sicura..? »
« Si, perché? »
« Non lo so, intuito.. »

La guardai annuire e poi girare la testa leggermente verso di me, feci la stessa cosa verso di lei e le sorrisi appena sentendola:

« Fa sempre così..? »
« Cosa? Ah.. intendi Nicole? »
« Intendo.. bere.. »
« No.. in realtà è qui da due settimane quasi ed e già la seconda volta che si ubriaca di brutto. »
« Guarda che da ubriachi ci si scorda tutto.. »
« Lo so ma.. lei ha me per dimenticare le cose.. »
« Gabriel non è così facile come credi.. »

Sospirai leggermente girando la testa guardandomi le mani e poi la sentii ancora:

« Vivi con la costante paura che qualcuno migliore di te possa prendersi l'unica cosa bella che hai.. e con questo intendo te.. »
« Ma lei non mi perderà Noah.. »
« Questo lo dici tu, ma lei non pensa così. »
« È solo che.. spesso starle dietro è così complicato.. che quasi mi dimentico di me.. »

Ammisi a bassa voce per la prima volta.
La guardai sorridere ed annuire appena:

« Era questo che volevo farti capire Gabri.. »

Restai a guardarla per qualche istante:

« Per salvare qualcuno non puoi dimenticarti di te stesso e non è egoismo ma amor proprio. »

Per un tempo infinitamente lungo mi sono chiesto quanto il problema, in realtà, fossi io.
Davvero, con tutta la sincerità del mondo e senza riserva alcuna, mi sono addossato pesi e colpe e silenzi che pensavo provocassi io; non so bene in che modo ma ovviamente dipendeva da me. Mi sono sentito in colpa, mi sono preoccupato, ho pensato oltremodo, ho trascorso notti in pensieri ingombranti che non mi facevano prendere sonno. E alla fine ho lasciato che il tempo passasse, che ogni cosa facesse il suo corso, fosse pure creare scompiglio. E il tempo, poi, mi ha dato ragione: non c'è cosa più giusta di una sensazione. Ci sono sensazioni che fracassano i timpani e i silenzi per urlarti di fare attenzione; vanno solo ascoltate.

« Vado a dormire.. »
« Buonanotte Gabriel.. »
« Notte Noah.. »

Mi alzai dal marciapiede facendo per entrare in fila ma la sentii ancora parlare:

« Gabri.. »
« Si? »
« Domani, in spiaggia.. ci sarà una giornata pub, ti va di venire..? Ovviamente anche gli altri.. »

La guardai e gli mostrai il sorriso mordendomi leggermente le labbra e annuì guardandola sorridere e tornarsene in casa sua.

Solo un'estate. Where stories live. Discover now