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Nella foto Robin

Ero appena arrivata in un paesino vicino Amsterdam quando i cacciatori ricominciarono a darmi la caccia... Era come se lasciassi le briciole di pane ovunque andassi... Riuscivano sempre a trovarmi. Iniziai a correre tra la folla per allontanarmi il più possibile dalla piazza principale, loro erano ovunque e non sapevo come uscire da quella situazione. Cercai di avvicinarmi alle vie secondarie ma erano anche li... L' unica scelta che mi restava era un vicoletto che mi avrebbe portata al quartiere a luci rosse di quel posto... Nonostante fosse un paesino c'era un gran via vai di prostitute e avevo seriamente paura di essere scambiata per una di loro. Mi avvicinai riluttante a quel vicolo quando i cacciatori mi videro e iniziarono a seguirmi... Io cercai di correre per far perdere le mie tracce ma sembrava tutto inutile... Arrivata a metà del vicolo sentì cacciatori che davano ordini anche dal lato in cui sarei dovuta uscire io... Presa dal panico, iniziai a guardarmi intorno finché una mano non mi tirò dentro una casa tenendomi ferma, mentre una seconda mano mi tappò la bocca per impedirmi di urlare. La porta si chiuse silenziosamente davanti a me prima che i cacciatori mi vedessero... Avevo quindici anni ed ero appena stata bloccata da un uomo che mi aveva trascinato in casa sua... E non sapevo difendermi. Non volevo usare i miei poteri, non volevo ferirlo nonostante avessi il terrore che potesse abusare di me... Con mia grande sorpresa invece si limitò a cercare di rassicurarmi. <<Se fai silenzio non ti troveranno e ti potrò portare in un posto dove, se vorrai, potrai essere addestrata per come si deve a combattere senza i tuoi poteri>> disse sottovoce l'uomo... Lui sapeva che ero una dominatrice eppure cercava di aiutarmi... Io avevo un disperato bisogno di un posto da chiamare casa perciò, dopo che arrivò la notte, mi fece uscire di casa per portarmi non so dove... A ripensarci sono stata veramente stupida... Avrebbe potuto uccidermi. Per mia fortuna, se così la posso definire, si limitò a portarmi davanti ad un locale a luci rosse... <<Cerca Sebastian, il titolare del locale... Digli che ti manda il ragno>> detto ciò se ne andò lasciandomi da sola li davanti. Decisi di farmi coraggio ed entrare, ma non sapevo chi cercare... Tutti li dentro mi guardavano male... Era chiaro che avessero pensieri perversi verso di me e avevo paura di tutto ciò. I miei sospetti vennero confermati quando un uomo ubriaco mi prese per un polso iniziando a toccarmi tutto il corpo. Parlava una lingua che non conoscevo ma da come si muoveva capì subito che non mi avrebbe lasciata andare... Iniziai a piangere e a dimenarmi per cercare di sfuggirgli quando un uomo biondo, alto e snello gli disse qualcosa in quella strana lingua che non conoscevo e con un tono che non ammetteva repliche. Dopo aver sistemato quell'uomo, si rivolse verso di me. <<Cosa ci fa una bella ragazzina in un posto come questo?>> chiese l'uomo biondo. <<Stavo... Cercando Sebastian... Ecco... Mi manda il... Ragno>> dissi io terrorizzata da quella situazione. Sentendo la parola ragno, il biondo mi prese per il polso e mi trascinò dietro il bancone e mi fece entrare in una stanza molto piccola con solo una scala e degli armadietti... Mi fece salire la scala e mi portò dentro una stanza con dei divanetti e qualche mobile sparso per la stanza, dal lato opposto alla porta d'entrata c'era un arco che portava ad una stanza con un letto... Mi guardai intorno sempre più spaventata. <<Se il Ragno ti ha portata da me significa che sei una dominatrice... Come ti chiami piccola?>> chiese lui con tono cordiale. <<Alexandra... Ma perché mi hai portata qui?>>  chiesi io cercando di calmarmi. <<Parlare di dominatori nel locale non è una buona idea... Sai molti cacciatori cercano compagnia dalle mie ragazze... E poi se devo conquistare la tua fiducia è giusto che ti faccia vedere una cosa>> rispose lui tranquillamente... Subito dopo alzò la mano con il palmo rivolto verso il soffitto e fece uscire qualche fiocco di neve... D'istinto feci la stessa cosa riuscendo finalmente a rilassarmi... Lui era come me. <<Non voglio forzarti, ma se vorrai potrai restare qui per un po'... Il tempo di imparare qualcosa su come difenderti>> disse lui accarezzandomi la testa... Inutile dire che accettai, con lui mi sentivo al sicuro.

<<Quindi è così che sei riuscita a scappare quella volta... Ricordo che i miei superiori erano talmente incazzati da distruggere il laboratorio quando i cacciatori di Amsterdam dissero che eri scappata... Non capivano come fossi fuggita>> disse Grayson quando fermai il mio racconto. Era come incantato da ciò che stavo dicendo. <<Ammetto di essermi presa diversi spaventi quel giorno ma alla fine per qualche mese ho avuto una casa>> dissi io ridendo al solo pensiero. <<Raccontami qualcos'altro ti prego>> mi implorò lui e non potei fare a meno di sorridere... Gli interessava veramente della mia vita. Stavo per ricominciare a parlare quando venne annunciata la fermata del treno a New York... <<Facciamo così... Vado a prendere i biglietti della nave e quando torno cerchiamo qualche hotel o qualsiasi cosa abbia un letto e ti racconterò il resto della mia permanenza in quel posto>> dissi io prendendo il mio borsone dalla cappelliera del treno e avvicinandomi all'uscita.

La Dominatrice del GhiaccioМесто, где живут истории. Откройте их для себя