46.

1.6K 81 1
                                    

Mi portarono in un hotel vicino al porto... Stando a quello che ho capito, ormai era buio ed era pericoloso aggirarsi insieme a noi nel bel mezzo della città... Ciò significava che questa notte sarei dovuta scappare, altrimenti non avrei avuto speranze una volta rinchiusa in una cella... Ogni dominatore venne messo in una stanza con uno dei cacciatori più forti che c'erano sia nel gruppo salito sulla nave, che nel gruppo che ci aspettava a terra... Io venni assegnata a Marcel, il cacciatore che mi aveva aiutata a Porto... Si andava vantando di aver catturato la cagna-sputafuoco che era scappata a Los Angeles e che mi aveva tutta per se nella sua stanza... Era talmente ubriaco che si mise ad urlare questa parte del discorso, tanto che lo sentii chiaramente anche se era a qualche camera di distanza da me... Se è talmente ubriaco come penso, so già cosa fare.

Marcel rientrò nella stanza dopo la mezzanotte... Barcollava e faticava a reggersi in piedi... Proprio quello di cui avevo bisogno... Dovevo rendere Sebastian fiero di me. Marcel iniziò a vantarsi anche con me del fatto che mi aveva catturata, io però non potevo ribattere... Avevo la bocca imbavagliata. <<Ti ho catturata e adesso devo domarti, lurida cagnetta>> disse lui con voce biascicante, iniziando a toccarmi una gamba... Forse prima non ho precisato una cosa... Quando siamo arrivati in questa stanza, mi ha totalmente spogliata e appesa ad una specie di croce totalmente nuda... Può farmi  qualsiasi cosa e io non potrei difendermi. <<E ho intenzione di domarti già da adesso>> disse lui infilando un dito dentro di me e iniziando a muoverlo... Dovevo lottare con i conati di vomito, la repulsione verso quell'uomo era tale che, se avessi potuto, avrei vomitato anche l'anima... Ma questa violazione del mio corpo la pagherà cara... Può giurarci. <<Una volta domata, magari, mi permetteranno di usarti come meglio credo... E sai a cosa mi riferisco, puttanella>> disse lui, convinto che io sarei stata solo sua... Che sarei diventata la sua schiava. Dopo aver finito di dire questa frase, infilò un secondo dito... Forse fu il riflesso di non voler essere toccata da lui, o forse era lui violento in quel gesto... Ma iniziai a provare dolore. Il mio respiro si fece pesante a causa del dolore che provavo, ma lui deve averlo interpretato diversamente. <<Dimmi quanto stai godendo, troietta>> disse lui togliendomi il bavaglio dalla bocca e infilando un terzo dito... Dovetti trattenere le lacrime dal dolore e i conati dalla repulsione verso di lui... Ma se volevo scendere da questo affare, dovevo dargli ciò che voleva... <<Non abbastanza... Forse, scendendo da qui, potrebbe anche darmi più piacere>> risposi io con voce languida... O almeno spero sia risultata tale... Ho rischiato di vomitargli in faccia mentre rispondevo... <<Sfacciata ragazzina, mi darai tante soddisfazioni... Stanne certa>> rispose lui, togliendo le sue luride dita da me e iniziando a liberarmi i piedi, per poi passare alle mani... Non riesco a credere sia stato così facile... E' veramente tanto ubriaco? Dopo avermi fatta scendere da quella croce, mi tirò per i capelli costringendomi a mettermi in ginocchio davanti a lui... Era il momento di agire... Preparai la mano destra, chiudendola come se stessi impugnando il manico di un coltello e iniziai a creare un pugnale... Anzi no, è meglio una spada... Usai più potere che potei per essere il più veloce possibile nel creare una spada ghiacciata ben affilata... Lui si abbassò verso di me, non so cosa volesse dirmi e non mi interessa... So solo che, una volta posizionato davanti a me, lo colpii con la spada, trapassandolo da parte a parte e uccidendolo quasi subito... Gli tappai la bocca per evitare che urlasse e attirasse l'attenzione di qualcuno. Quando fui sicura che fosse morto, dissolsi la spada di ghiaccio e mi rivestii con i vestiti che avevo trovato sulla sedia... I vestiti di Marcel... Considerando che i miei sono chissà dove, mi toccherà indossarli finché non troverò qualcosa di più comodo... Rivestita, aprii la finestra e mi affacciai... Eravamo al secondo piano, potevo saltare ma temevo che mi sarei rotta qualcosa atterrando... Così creai, il più velocemente possibile, un cumulo di neve proprio sotto la finestra e saltai... La neve attutì la caduta e, dopo averla sciolta per non destare sospetti, iniziai la mia fuga nel cuore della notte.

La Dominatrice del GhiaccioWhere stories live. Discover now