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Le giornate passavano e io ancora non ero uscita dalla Germania... Diversi cacciatori salirono sul treno che presi per arrivare a Stoccarda e altrettanti in quello per arrivare a Monaco... Ero circondata, ma nessuno di loro era un originale... Nessuno mi scoprii, nessuno sospettò di me... Stavo li, seduta al mio posto, ad ascoltare musica con l'mp3 che avevo trovato nella stazione di Stoccarda... Nessuno mi disturbava e io non disturbavo nessuno... Ero invisibile su quel treno pieno di gente. Arrivai a Monaco solo dopo cinque giorni di treno, ma non potevo fermarmi li... Dovevo uscire dalla Germania il prima possibile, così comprai subito un biglietto per Vienna... Il problema si presentò una volta arrivata al binario in cui sarebbe dovuto arrivare il mio treno: avevano cancellato la corsa. Non essendo l'unica che doveva andare a Vienna, andammo tutti a lamentarci per il disagio e ci promisero che il nostro biglietto sarebbe stato convertito per il primo treno in partenza per la stessa città l'indomani mattina... Ma ciò significava dormire a Monaco, significava prendere una stanza da qualche parte, significava essere scoperta... A malincuore, optai per l'hotel meno costoso di Monaco... Ma comunque spesi troppi soldi per una sola notte... Avrei avuto i soldi necessari solo per due pasti preconfezionati e un altro biglietto... Spesi più di centocinquanta euro per una sola notte... Durante il viaggio per arrivare a Monaco, spesi circa cinquanta euro per il cibo e l'acqua... Ormai non mi restavano molti soldi. Anche quella notte a Monaco optai per un pasto preconfezionato, ma costò più del solito... A Monaco la vita è cara per una che sta fuggendo e che deve risparmiare... La mattina successiva evitai di fare colazione e andai subito alla stazione per prendere il treno che, con mia grande fortuna, sarebbe stato il primo a partire quel giorno. Così passai altre  giornate interminabili in treno per Vienna, mangiando ogni tanto quando la fame era davvero insopportabile... So che non dovrei comportarmi così con un bambino in arrivo... Ma cosa dovrei fare? Le mie finanze stanno terminano. Dopo altri cinque giorni di viaggio, arrivai a Vienna e, con mia grande sorpresa, mi permisi di comprare un altro biglietto e altri pasti che costavano decisamente meno di quelli presi a Monaco... Sarei andata a Cracovia, senza soldi e senza un posto dove dormire.

Sono a Cracovia da due giorni ormai a lavorare come cameriera in una taverna... La paga non è il massimo: mi dovrebbero dare trecento euro a settimana, ma me ne tolgono duecento perché mi offrono vitto e alloggio... Furbi i proprietari, ma così io perderò troppo tempo... Per raccogliere una somma accettabile per partire, dovrò lavorare settimane... Dodici settimane, per essere precisa... Tre maledetti mesi ferma qui senza possibilità di spostarmi... Non pensavo che avrei fermato così presto la mia corsa verso Fosser, ma eccomi qui, con una divisa marrone orribile e un grembiule nero sporco di non so cosa, a servire birre, piatti dalla provenienza discutibile e a pulire i tavoli alla chiusura. <<Cinque minuti alla chiusura>> mi disse Mara, la proprietaria del locale... La stanchezza si faceva sentire e anche la fame... In cucina avrei preso solo una bottiglia d'acqua, il cibo me lo facevano trovare in camera... Erano le tre passate e la mattina mi sarei dovuta svegliare presto... Avevo la prima ecografia... E forse l'ultima, dipende da quanto sarebbe costata... Perché non potevo permettermi di prenotarla, così andai a pagamento... La dottoressa sapeva che l'avrei pagata una volta avuti i soldi a fine settimana, ma mi permise di andare lo stesso. La chiusura fu più tormentata del normale... Ubriachi che vomitavano ovunque e non volevano uscire, alcuni cercarono pure di togliermi la maglietta o di infilare una mano dentro i pantaloni... Mara, per fortuna, venne in mio soccorso con un manico di scopa in mano, pronta a prendere a legnate chiunque osasse farmi del male. <<Va in camera, ci penso io>> mi disse alla fine, vedendo che facevo fatica a trattenere le mie nausee.

Una volta arrivata in camera, mi fiondai sul pollo con patate che mi avevano lasciato ore prima... Era freddo, ma era comunque cibo pressoché commestibile e mi avrebbe dato le forze necessarie per un'altra giornata. Mentre mangiavo, vidi spuntare Mara... Era seccata e ricoperta di vomito... Sentendo l'odore pungente che arrivava da lei, le mie nausee si fecero più forti e alla fine cedetti... Andai  a vomitare nel bagno che avevo a disposizione dentro la stanza... Quando uscii, Mara sembrava particolarmente seccata. <<Quando avevi intenzione di dirmi che eri incinta?>> mi chiese lei, con un tono che faceva paura... Mara faceva paura... Era bassa, robusta e con un grosso neo peloso sul naso... Avrebbe messo paura pure ai più temibili dittatori. <<Non sapevo se mi avresti assunta, sapendo la mia condizione>> risposi io... Magari agli altri poteva fare paura, ma io ho visto la morte in faccia più di una volta... Non mi avrebbe intimorita. <<Sapendo la tua condizione, ti avrei fatta lavorare nelle cucine invece di lasciarti alla mercè di quegli zotici>> rispose lei. <<La paga è diversa?>> chiesi io, attirata dalla proposta di cambiare zona di lavoro. <<Saresti una lavapiatti... Guadagneresti decisamente meno rispetto ad adesso e considera i soldi di vitto e alloggio>> disse lei, già pregustandosi il fatto che sarei rimasta li... Quello che non sapeva è che io ricevevo mance, ma non avevo intenzione di perderle così. <<Allora preferisco restare a servire i tavoli.. L'accordo era per tre mesi, passeranno velocemente>> risposi noncurante, riprendendo a mangiare ciò che restava del mio pollo. <<Sei furba, piccola dominatrice>> rispose lei con un sorriso sulle labbra... Io mi bloccai... La paura prese possesso di me... Come ha fatto in soli due giorni a scoprirmi. <<Prima che tu lo chieda, sappi che non lavoro per loro>> disse lei, alzandosi, però, la manica della maglietta... Cacciatrice del ghiaccio... Lascai cadere il pollo sul piatto e mi alzai, pronta a difendermi... Non potevo ucciderla, ma potevo fuggire. <<Rilassati... Nessuno sa che sono una cacciatrice, o che sarei dovuta esserlo... Nella mia famiglia non c'era posto per le donne tra le fila dei cacciatori... Per gli originali funziona così, tesoro>> aggiunse vedendomi sulla difensiva. <<Quindi i miei giorni da cameriera sono finiti, suppongo... Immagino che ci sia un camion pronto a trasportarmi in una cella... Quale miglior riscatto agli occhi della tua famiglia che portar loro una dominatrice>> risposi io. <<Ma tu non sai chi sono... Sono scappata più di una volta, ci riuscirò anche questa... Stanne certa>> aggiunsi, prima che potesse dire altro. <<Hai ragione, quale miglior riscatto... Se lo volessi>> disse lei sedendosi sul letto. <<Ringrazia che odio quei bastardi che mi hanno messa al mondo e odio ancora di più quei bastardi dei miei fratelli... Sei al sicuro qui>> disse lei seria. <<Non posso essere al sicuro in un posto dove una cacciatrice può uccidermi>> risposi io. <<Quale miglior garanzia della mia famiglia... All'ultimo piano abitano tutti i miei figli e mio marito... Considerala una garanzia... Io non farò niente a te perché tu sai dove abita la mia famiglia... Puoi restare qui quanto ti pare, basta che non ti cacci nei guai... Non voglio che la mia taverna ci rimetta a causa tua... Non ti denuncerò, questo è un porto sicuro per chi fugge... Posso sapere dove vai?>> chiese lei, quasi come una madre. <<Ti ringrazio per il tuo aiuto, ma non credo che te lo dovrei dire... Se mi scoprissero qui, potrebbero torturarti... Considerala una garanzia>> risposi io... Lei mi fece un sorriso complice ed uscì dalla stanza... Dopo essere stata minuti a fissare la porta, incredula di ciò che era appena successo, ricominciai a mangiare la mia cena, per poi andare subito a letto... Ma non avrei dormito tranquillamente sapendo che una cacciatrice era proprio sopra la mia testa.

La Dominatrice del GhiaccioWhere stories live. Discover now