47.

1.5K 90 1
                                    

Cibo e soldi, ecco di cosa avevo bisogno adesso... Cibo? Sarebbe stato difficile prenderlo adesso... Soldi? Niente di più semplice... Mi aggirai per le case cercando le camere da letto delle persone... Ma a quanto pare la maggior parte di loro preferisce avere le stanze nei piani superiori... Sono furbi, ma io lo sono di più. Presi un pezzo di ferro che avevo trovato vicino ad una casa, un pezzo di ferro particolarmente sottile, e lo infilai nella fessura tra i due vetri di una finestra... Conoscevo bene quel genere di finestra, ha un chiavistello all'interno che si incastra nel vetro opposto per bloccarlo... E' molto semplice da aprire dall'esterno... Lavorai un po' su quella finestra e riuscii ad aprirla, intrufolandomi in casa. Iniziai a girare per la stanza, era una cucina molto piccola e particolarmente rosa... Dava la nausea vedere ogni cosa rosa, ma sarei rimasta li solo per pochi minuti... Mi guardai intorno e vidi un piccolo albero di plastica, senza foglie, i rami erano rivolti tutti verso l'alto formando diverse curve per trattenere i dieci anelli e la collana che erano stati lasciati li... Mi avvicinai verso la mensola dove era posato quell'albero e presi tutto quello che era stato lasciato li... Presi ogni anello e la collana e me li misi in tasca. Mi girai per andarmene quando vidi, davanti la porta di ingresso, uno zaino... Era nero, semplice... Era in tessuto fuori e dentro di plastica... Uno zaino per la scuola insomma... Lo svuotai da tutto, stavo già rubando abbastanza in quella casa... Chiusi lo zaino e me lo misi in spalla, vuoto... Per come mi sentivo io in quel momento.

Una cosa ho sempre odiato fare... La fila per vendere ciò che avevo rubato. Il terrore che qualcuno potesse fermarmi era tanto e la mia tensione alle stelle... Non vedevo l'ora di liberarmi delle prove del furto di ieri sera. Aspettai una decina di minuti prima che arrivasse il mio turno. <<Ho portato questi gioielli... Vorrei venderli>> dissi alla commessa del banco dei pegni. <<Come mai? Sono di ottima fattura... E' un vero peccato darli via così>> rispose lei controllandoli uno ad uno. <<Sono di mia madre... E' morta da poco e voglio liberarmi di tutto ciò che era suo... Non avevamo un bel rapporto>> risposi secca io... Bugia su due fronti... Mia madre mi adorava, ero la sua principessa... Quei gioielli non mi appartengono, li ho rubati per arrivare il più vicino possibile a Fosser. <<E' un vero peccato... Ma i nostri guadagni ne gioveranno... Posso darti cinquecento euro>> disse lei guardandomi seria. <<Per tutto? Penso che valgano di più>> risposi io... Dovevo contrattare, dovevo arrivare a Fosser. <<Mi dispiace ma devo anche guadagnarci... Posso arrivare al massimo a seicento>> disse la commessa. <<Sei e cinquanta>> dissi io... Lei negò con la testa e mi arresi. <<Che seicento siano allora>> risposi con un falso sorriso concludendo la vendita.

Lasciai il negozio di pegni con le tasche piene... Ma puzzavo e avevo bisogno di vestiti nuovi... Non potrò girare per sempre con vestiti maschili che mi stanno particolarmente larghi. E poi se qualche amico di Marcel li dovesse riconoscere sarei fottuta. Mi aggirai tra i vicoli stretti, sapendo che li avevano dei piccoli stendini attaccati ai balconi o alle finestre... Vidi della biancheria intima stesa... La taglia sembrava quella giusta per le mutandine, ma non per il reggiseno che era troppo piccolo per me... Presi qualche mutandina e la misi nello zaino, dopo ripresi a camminare... Passai davanti un fruttivendolo e mi fermai a guardare cosa avesse... Delle mele attirarono la mia attenzione, ma potevo prenderne solo una... Non dovevo farmi scoprire... Aspettai il momento adatto e ne presi una velocemente allontanandomi subito. Per il momento avevo di cosa nutrirmi... Però, subito dopo averla nascosta nello zaino, mi tirarono per un braccio e mi tapparono la bocca, impedendomi di urlare... Venni sbattuta contro il muro e qualcuno mi parlò. <<Tranquilla ragazza... Non voglio farti del male, voglio solo capire>> disse una donna... Poteva avere una sessantina d'anni ma era ancora molto forte, aiutata dal fatto che io non posso difendermi con i miei poteri per proteggere il mio bambino. <<Perché hai rubato quella mela?>> chiese lei, liberandomi la bocca per parlare. <<Perché non ho soldi>> risposi io spingendola via con l'unica mano che ancora funzionava... Lei notò questa mossa e si fermò a guardarmi confusa. <<Ho perso l'uso di gran parte del braccio... Problemi?>> chiesi seccata di quella situazione... <<Nessun problema... Posso aiutarti>> disse lei sicura di se. <<E come?>> chiesi curiosa di come quella donna non fosse intimorita da me. <<Sono una strega... Posso guarirti, ma solo in parte... Dovrai cercare una strega più potente di me per finire il lavoro, ma almeno avrai entrambe le mani che funzionano>> disse avvicinandosi a me, con le mani che iniziavano a brillare leggermente. Io arretrai, per quanto possibile. <<Perché mi stai aiutando?>> chiesi dubbiosa. <<Ho sentito che stanno cercando una dominatrice con un braccio paralizzato... Loro dicono che sia paralizzato... Se riesco a curarti, potrai salvarti... Nessuno merita quella vita>> rispose lei sicura. <<Non è paralizzato... Ho tagliato i nervi>> risposi a denti stretti. Ricordare ciò che avevo fatto mi fece ricordare da chi stavo andando... Grayson, il padre di mio figlio... Mia sorella Kora e tutti i nostri amici... Mi mancano maledettamente, ma devo essere forte... Devo trovare il modo di raggiungerli entro nove mesi... Anzi, prima che nasca mio figlio... Grayson deve assistere alla nascita del nostro bambino... Il bambino... <<In più sono incinta... Non voglio che un qualsiasi incantesimo mi faccia perdere il bambino>> aggiunsi ricordandomi dei pericoli che correvo... <<Non lo perderai, fidati di me>> disse lei poggiando le mani sul mio braccio.

La Dominatrice del GhiaccioTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang