Capitolo 75- Discussioni

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Quanti giorni erano passati da quando Jungkook non metteva piede in quello che era l'appartamento di Taehyung? 

La risposta era molto semplice, tre giorni. Tre giorni in cui era chiuso nella sua stanza nell'appartamento di Seokjin e degli altri. Aveva passato la domenica a piangere ed inveire contro il marito, il lunedì  a pensare e il martedì aveva completamente perso le forze, era rimasto disteso a letto per tutto il giorno. Se non ci fossero stati i suoi amici in quei giorni non avrebbe neanche mangiato. Ma con pazienza Seokjin, Yoongi ed Hoseok si erano presi cura di lui come avevano sempre fatto cercando di risanare le ferite che Taehyung gli aveva procurato. Ma esse non erano tagli o lividi, avrebbero messo più tempo a guarire soprattutto se alla fine era costretto a rimanere sposato con il rosso. Sì perché alla fine il contratto e il matrimonio erano tutt'ora validi, lui non poteva scegliere l'opzione del divorzio.

Neanche Taehyung in quei giorni si era fatto sentire, forse sapeva che quella volta l'aveva combinata grossa o forse si stava già divertendo con altri dopo essersi liberato di lui. Un opzione molto probabile!

Ma la cosa che più faceva arrabbiare e ferire allo stesso tempo Jungkook era il fatto di come in quel momento gli servisse il marito. Dio l'avrebbe picchiato!

All'inizio era rimasto solo lui e le sue ferite in quella camera. Cercava di rimarginarle passo dopo passo, ribadendo come all'altro ragazzo non gli fosse mai importato di lui. Liberava la sua mente restando in salotto con i suoi amici a giocare o scherzare, ma non aveva per niente voglia di divertirsi. Ma nonostante ciò i suoi amici non glielo avevano mai fatto pesare, stavano aspettando, come lui del resto, che quelle ferite si rimarginassero da sole. Ed era proprio questo il punto.

Jungkook quel lunedì, quando gli altri erano andati in università e lui non volle seguirli perché sicuramente avrebbe rivisto il marito, e dopo aver passato quei momenti da solo con se stesso aveva compreso la dura realtà. Quelle ferite non si sarebbero rimarginate da sole, aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse. E quel qualcuno si rese conto essere Taehyung. Il suo attacco di panico, la passata domenica in quella dannata vasca, il fatto di sentirsi sicuro solo con lui, erano tutte cose che ancora riteneva veritiere. Quando affondo si era spinto Taehyung su di lui per fargli pensare quelle assurdità? Quanto sadico doveva essere per legarlo così a lui dandogli in cambio tutto quel dolore.

 Per questo, alla fine, gli era rimasta solo la rabbia, scaturita da quegli stessi pensieri. Taehyung lo aveva da sempre manipolato, ma la cosa che più faceva male, che lo costringeva a restare inerme sul letto, era il fatto che nonostante tutto l'unico che riuscisse a rassicurarlo e che avrebbe potuto farlo stare meglio era anche l'artefice di tutto quel dolore.

Era stato  un illuso ed un ingenuo a cadere in quella trappola. Taehyung si era sempre mostrato per quello che era, ma era stato lui stesso a dargli la possibilità di continuare quel suo perverso gioco. La sua ingenuità l'aveva tradito.

In quei giorni era rimasto con lui Seokjin, non voleva lasciarlo da solo e per tanto aveva rinunciato ad andare all'università con Yoongi ed Hoseok. Non che avrebbe potuto fare chissà cosa, Jungkook era da sempre rimasto chiuso in quella stanza, ad eccezione delle poche volte che riuscivano a farlo uscire duranti i pasti o per rimanere la sera a guardare la televisione. Da quello che i due ragazzi gli avevano riferito, a mensa erano solamente loro due con Jimin e Namjoon, Taehyung anche se continuava a seguire i corsi non si era presentato al loro tavolo. Cosa che alla fine si era rivelata buona soprattutto per lui dato che avrebbe avuto contro Yoongi ed Hoseok. Tuttavia c'era da dire che anche l'atmosfera a quel solito tavolo era palesemente pesante, troppo densa. Tutti i ragazzi sentivano il peso di ciò che era successo quel sabato.

Jungkook sedeva vicino a Jin. I quattro amici stavano mangiando serenamente quella cena. O almeno si fa per dire. Di tanto in tanto Seokjin, Yoongi o Hoseok gli lanciavano delle occhiate per sapere come stesse, come se riuscissero a scorgere i pensieri del minore. Fu per questo motivo che Jungkook, stufo di quella situazione, ruppe il silenzio.

Ananke: The FateTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang