Capitolo 37- Tu sei mio

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Una volta raggiunta la porta del loro appartamento Taehyung si rivolse al marito con tono indifferente ma autoritario.

-Le chiavi Jungkook-.

Il minore si riscosse dal suo stato e si affrettò a prendere l'oggetto voluto, quando le estrasse fece per aprire ma Taehyung gliele strappò di mano aprendo lui al suo posto.

Jungkook rimase a fissarlo, sì che poteva essere arrabbiato per la scena che era successa poco prima, d'altronde neanche lui sapeva bene cosa fosse successo con Sooyong, ma era tutto un equivoco come successe anche quel mercoledì scorso.

Una volta entrati Taehyung si fiondò letteralmente verso la camera da letto lasciando le chiavi sopra il mobiletto posto in quell'atrio. A Jungkook non rimase che richiudere la porta sospirando, chissà perché quella sera si prospettava molto lunga.

Si diresse verso la cucina con l'intenzione di iniziare a cucinare quello che si era prefissato. Il giorno prima infatti il ragazzo durante un cambio dell'ora aveva avuto l'idea di preparare una bella cena per ringraziare il marito di avergli dato la possibilità di lavorare con i suoi genitori ed anche con Jihoon. Non sapeva il perché ma voleva farlo, dopotutto Taehyung avrebbe potuto anche rifiutare oppure comportarsi molto peggio nei suoi confronti. Invece da quando erano sposati il rosso gli stava offrendo un sacco di possibilità che prima non riusciva a fare perché troppo controllato dal padre. Aveva anche chiesto a Jin come cucinare quei piatti e addirittura aveva visto qualche video di cucina su internet credendo che così facendo avesse aumentato le sue abilità in quel campo. Eppure tutto ciò sembrò andare in fumo proprio in quel momento quando, messa la pentola sul fuoco contenente quel liquido che doveva diventare del buon brodo, si rese conto che avrebbe dovuto chiarire la situazione con il marito. Lasciò cuocere il brodo a fuoco basso e si diresse verso la camera da letto proprio mentre il sole si decise a scendere lentamente.

Quando entrò nella stanza Taehyung era di fatto uscito dal bagno con indosso un accappatoio e si stava dirigendo verso la cabina armadio.

-Taehyung...- provò a chiamarlo Jungkook non ottenendo risposta. Lo stava davvero ignorando? Cosa faceva, invece di affrontare i problemi ne scappava?

-Taehyung- lo richiamò a tono entrando nella cabina armadio e vedendo che il ragazzo in questione si stesse mettendo dei pantaloni di una possibile tuta. Ancora lì nessuna risposta, anzi il rosso sembrò anche evitare lo sguardo dell'altro.

-Taehyung non puoi fare così, dobbiamo parlare...-

-Di cosa vorresti parlare Jungkook?- si rivolse a quel punto il rosso con tono serio lanciandogli uno sguardo indifferente.

-D-di ciò che hai visto- fu titubante l'altro, quello sguardo gli aveva tolto tutta la precedente sicurezza.

-E cosa avrei visto?- continuò ancora il maggiore con lo stesso tono infilandosi una maglietta.

-Lo sai...-

-No, non lo so- gli si avvicinò a quel punto.

-Proprio per questo voglio spiegarti- si morse il labbro Jungkook.

-Tzh sentiamo...-incrociò le braccia al petto.

-Ecco...- abbassò la testa il minore.

-Se proprio devi spiegarmelo guardami negli occhi quando lo fai, altrimenti non dirmi niente- chiarì subito l'altro.

Jungkook si costrinse ad alzare lo sguardo per puntarlo in quelli del marito.

- Sono inciampato e Sooyong mi ha afferrato impedendomi di cadere...-

-Tzh! E poi ti ha accarezzato i fianchi perché avevi sbattuto dove?- chiese retoricamente Taehyung.

-è la verità...- si portò una mano a massaggiare il braccio -Non so nemmeno io cosa sia preso a Sooyong, ma non avrei permesso che fosse successo niente, né lui avrebbe fatto qualcosa...-

Ananke: The FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora