Capitolo 11- Vittoria

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Jungkook e Taehyung si trovavano ancora nella camera del primo, le loro labbra erano attaccate in quel nuovo bacio, non sapevano per quanto tempo erano rimasti lì ad assaporarsi. Jungkook si godette quella sensazione nuova, seguendo ogni movimento dettato da Taehyung. Per quei attimi la realtà fuori quella stanza sembrò non esistere, non c'era più un padre violento, né una cerimonia da preparare, erano solamente loro due immersi tra quei soavi scrocchi delle loro labbra. Eppure ben presto il minore dovette ritornare al mondo reale, aveva fatto una promessa e non sarebbe stato Kim Taehyung con i suoi perfetti baci a fermarlo.

-Dovremo andare - disse Jungkook una volta staccatosi dal bacio.

Taehyung mugugnò contrario proprio mentre riportava a se quelle dolci labbra, riprendendo da dove il minore lo aveva interrotto. Un movimento in più, e purtroppo anche sbagliato fece lamentare dal dolore il povero castano, che si portò una mano sul fianco.

-Mh... l'effetto degli antidolorifici sta finendo- informò Jungkook dato lo sguardo interrogativo dell'altro.

Taehyung sospirò decidendo definitivamente di interrompere quell'atmosfera che si era creata. -Sarà meglio scendere a questo punto- disse di fatto non staccando gli occhi dalla bocca del minore.

-Posso farti una domanda? - si morse il labbro Jungkook mentre le sue mani, che errano posizionate sopra le spalle del rosso, scesero verso il petto per allontanarlo quanto basta in modo da vedergli gli occhi.

-In cambio cosa avrò? - domandò maliziosamente l'altro.

-Sono serio è per sapere come comportarmi con... con tua madre-.

Non posso non riportare come Taehyung fu sorpreso, ma capì al volo quale era la domanda del castano - Lei non sa niente di questa forzatura, crede alla storia creata da mio padre e prima che tu possa chiedermelo non ti dirò il perché-.

-Non te l'avrei chiesto comunque- parlò con tono basso l'altro ragazzo. - Va bene allora fingerò anche davanti a lei-.

Taehyung si ritrovò ad annuire mentre il castano continuava a parlare - Senti ma a te interessa del nostro matrimonio? -

-In che senso? -

-Nel senso nell'allestirlo? Nonostante tutto è il nostro-

-Sai anche tu che tutto ciò che dice mio padre deve essere legge- fu stizzito l'altro nel dire quelle parole.

-E perché ho come l'impressione che tu sarai il primo a non rispettarle - fu intraprendente il minore.

Taehyung ghignò - Non rispetto mio padre, figuriamoci le sue leggi -

-Quindi vorresti... ecco vorresti...- il castano non sapeva come dire il concetto che aveva in mente.

-vorrei? - lo esortò a continuare l'altro.

-Vorresti decidere insieme a me il nostro matrimonio? -.

Taehyung si ritrovò a sorridere maleficamente - Oh Jungkook non c'è neanche bisogno di dirlo, è un piacere per me andare contro mio padre -.

Jungkook fu felice di aver trovato un alleato per quella missione che si era prefissato, certo anche se i due avevano scopi differenti l'obbiettivo finale era il medesimo.

-Ora dobbiamo veramente andare- si alzò Taehyung mettendo in piedi anche Jungkook, che era rimasto sopra le sue gambe per tutto quel tempo.

-Che intenzioni hai? -

-L'hai detto tu, no? Andiamo a decidere del nostro matrimonio- fu deciso il rosso mentre invitava l'altro a lasciare la stanza. Jungkook non perse tempo, sperando davvero che non fosse troppo tardi, eppure si sentì strattonare dal polso e una pressione sulle sue labbra. Taehyung lo stava di nuovo baciando, ma quella volta il castano non si fece cogliere impreparato e ricambiò subito.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now