Capitolo 87- Ospedale

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Jungkook sospirò stancamente nel mentre richiudeva il libro di economia. La noia lo stava tartassando da giorni ormai. Tutta colpa della sua caviglia che lo costringeva a rimanere fermo. Da quando era ritornato in Corea non era uscito da quell'abitazione, non aveva messo piede neanche in università. Insomma come poteva se gli era stato vietato di camminare. Per questo aveva passato quei giorni a studiare.

All'inizio voleva davvero mettersi in pari con lo studio, solo perché era rimasto davvero indietro. Alla fine non solo aveva recuperato ma aveva fatto anche qualche capitolo in più. Sì, la noia era proprio devastante. Neanche Taehyung gli aveva fatto molta compagnia in quei giorni. Non che fosse successo chissà cosa. Essenzialmente il marito era rimasto indietro con il lavoro.

Namjoon aveva comunque continuato senza di lui, ma c'era comunque una sfilata da preparare. Per questo Jungkook non se la prendeva più di tanto, il rosso stava davvero facendo una corsa contro il tempo tra lavoro e università. Durante quei due giorni di fatto, oltre che svegliarsi molto presto, l'aveva visto districarsi tra lo studio e i documenti dell'azienda. Ed in più tornava davvero tardi tanto da farli mangiare a sera inoltrata.

Jungkook non poteva cucinare, o meglio non poteva mettersi in piedi per cucinare, la sua caviglia non glielo permetteva. Per questo Taehyung si fermava a prendere sempre qualcosa da mangiare. E così arrivava nell'appartamento più stanco di quanto si era svegliato. Un po' gli dispiaceva per non essere d'aiuto al marito, insomma se non si fosse fatto male almeno alla cena avrebbe provveduto lui stesso.

Si guardò in torno notando che ormai era giunta la sera. L'appartamento era buio segno che le luci erano state lasciate spente. Era troppo silenzioso per i suoi gusti, non lo sopportava. Gli sembrava essere ritornato ai quei tre famosi giorni di matrimonio in cui il marito l'aveva lasciato da solo per tutto il tempo. Sì quei giorni che lo avevano portato a pensare che Taehyung lo avesse tradito con Jihoon.

Jungkook lasciò andare una piccola risata. Solo il ricordo di quel particolare lo faceva sorridere. Sì, perché adesso sapeva perfettamente che il rosso non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, andava contro ciò che era altrimenti. Afferrò il telecomando accendendo la grande televisione, in modo da dare anche un po' di luce alla stanza.

A pensarci bene per quanto quelle situazioni potessero essere simili non lo erano. Adesso tutto era cambiato. Sì, si trovava di nuovo solo in quelle mura, eppure esse non lo spaventavano più. Non aveva il timore di ritrovarsi di fronte un Taehyung tornato da lavoro, non temeva un suo malumore né la sua possibile indifferenza o tanto meno il suo sguardo malizioso. All'epoca era davvero così, soprattutto durante i primi giorni di matrimonio. Adesso voleva che tornasse a casa. Lo aspettava trepidamente.

-Sono a casa!- la voce del marito raggiunse le sue orecchie prima dello sbattere della porta.

Sì, inevitabilmente non era più come prima. Taehyung non si era mai annunciato in quel modo, anzi non lo faceva proprio. Entrava come se non gli fosse dovuto presentarsi. Di fatto lo era, a conti fatti l'intruso era proprio Jungkook.

Eppure, a quest'ultimo, gli scappò un tenero sorriso. Casa. Si può dire che Jungkook aspettasse solo quel momento. Non era la prima volta che il marito lo diceva, già il giorno precedente l'aveva fatto. Ricordava di essere rimasto sorpreso, piacevolmente sorpreso, così tanto che il suo cuore non smetteva di palpitare. E fin da quando, quella mattina, il rosso aveva lasciato casa il minore stava sperando nel risentire quelle stesse parole.

-Ben tornato TaeTae- lo salutò cercando di allungare lo sguardo verso l'atrio in modo da vederlo.

Sì, casa. Per il momento quell'appartamento era divenuto una casa, la loro. Quelle mura avevano accolto Jungkook con premura, aspettando che si sistemasse con pazienza, che si sentisse a sicuro in esse raccogliendo ogni loro attimo. E poco importava al minore se non avesse abbastanza spazio per le sue cose, non era importante.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now