Capitolo 15-Addio al celibato

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-E anche questo è sistemato- si spolverò i jeans Hoseok che aveva posato l'ennesimo vaso di fiori davanti all'ingresso dell'abitazione dei Jeon.

-Hobi, hai finito di posizionare i vasi? Ci sono da sistemare le ghirlande! Yoongi no quello non va lì- Jin stava dirigendo i lavori per gli addobbi del matrimonio.

-E dove lo devo mettere? -

-Quello va posto sulle scale-

Jin aveva appena raggiunto i suoi amici, dopo essere stato a controllare l'allestimento dell'Hotel Home dei Jeon dove si sarebbe svolta cerimonia e ricevimento. Era il giorno prima del matrimonio e ciò significava per il maggiore avere un controllo maniacale su ogni singolo oggetto, infondo anche se non era voluto, quell'occasione era una delle più seguite della corea del sud, due ragazzi delle famiglie più altolocate celebravano le loro nozze. Più di una volta Jin si era ritrovato a cacciare qualche curioso giornalista che voleva scoprire qualche dettaglio sull'allestimento, ma Jungkook era stato chiaro nessuno al di fuori degli invitati doveva mettere piede nella sala della cerimonia. Tuttavia quel matrimonio consisteva per il maggiore un vero e proprio trampolino di lancio per il mondo del lavoro soprattutto ora che si doveva laureare. Ma in quel momento a Jin non interessava, voleva che almeno il suo migliore amico avesse la cerimonia che desiderava.

Jungkook infatti osservava la scena da lontano, i suoi amici gli avevano vietato di aiutarli, d'altronde quel giorno lui doveva solo riposarsi e prepararsi mentalmente a quello che sarebbe accaduto da lì in poi. Chi l'avrebbe mai detto che a vent'anni si sarebbe sposato? Con un ragazzo per di più, bhé uno dei ragazzi più belli del suo paese certo, ma non dimentichiamoci che si tratta sempre di Kim Taehyung, il figlio del diavolo. Quante domande vorticavano nella sua testa, quante sensazioni contrastanti. Sì aveva voluto che almeno la sua cerimonia fosse come l'aveva sempre immaginata, eppure a poche ore dal suo matrimonio tutto quello gli sembrava frivolo. Mancava una cosa che Jungkook riteneva essenziale, l'amore. Non amava Taehyung, né lui lo amava. Non si conoscevano affatto, anche se quella settimana, ora giunta al termine, era stata lunga per lui, rimaneva il fatto che erano estranei che dovevano condividere tutto da lì in poi. Come sarebbe cambiata la sua vita? Avrebbe vissuto di nuovo sotto l'ombra di qualcuno? Taehyung si sarebbe comportato come il padre? Di questo dubitava, ma d'altronde non poteva esserne sicuro, lo aveva incontrato solo sette giorni prima. Si ritrovò di nuovo a pensare al patto e a quello che gli aveva promesso. Aveva fatto bene a basare quel matrimonio sul sesso a discapito dell'amore? Non lo sapeva e pregava Ananke affinché migliorasse la sua situazione.

-Ti vogliono molto bene i tuoi amici- si intromise la madre tra i suoi pensieri sedendoglisi accanto. Di fatto il ragazzo si godeva quella bella giornata calda di sole in giardino mentre sorrideva ai piccoli battibecchi che questi avevano. La donna gli porse un buon bicchiere di succo fresco.

-Grazie mamma- rispose Jungkook afferrando l'oggetto per poi bere un bel sorso –Sì gli devo molto, mi hanno supportato in questo momento-.

-Mi dispiace non essere venuta con te a scegliere l'abito, ma tuo padre...-

-Lo so mamma, non c'è bisogno che me lo dici-. Jungkook non la odiava, sapeva che come lui doveva subire le percosse del padre e lavorare per lui, anche la donna doveva tener conto del marito. Non era arrabbiato, solo un po' dispiaciuto. Voleva davvero scegliere il suo abito con lei.

-come ti senti? – chiese a quel punto la donna.

-Tutto sommato bene, domani mi sposo no? Dovrei essere felice...-

-Mi dispiace averti messo in questa situazione- si scusò la madre.

-è stato papà, non tu. A proposito dove sta? -

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now