Capitolo 38- Punizione

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Jungkook inserì l'ultimo piatto dentro la lavastoviglie prima di accenderla e chiudere lo sportello. Una volta partito l'elettrodomestico il ragazzo si voltò verso quella figura che era rimasta ferma sulla sedia con i gomiti appoggiati stancamente sul tavolo, d'altronde quella per Kim Taehyung era stata una giornata dura. L'unico pensiero che gli impediva di cadere in un sonno profondo era il marito, o meglio quello che avrebbe dovuto fare al marito. 

Jungkook dal canto suo evitò lo sguardo malizioso del rosso, che sembrava scrutarlo da parte a parte, dai piedi fino ai capelli. Perciò desideroso di mettere fini a quella sensazione che quegli occhi lussuriosi gli provocavano, decise di dirigersi a quell'angolino che da quella settimana era divenuto una sorta di rifugio. Era l'angolo tra la cucina e la vetrata, da lì il ragazzo riusciva ad avere una bellissima visuale, in qualche modo si sentiva protetto. O solamente quel bellissimo paesaggio di quella parte di Seoul lo rapiva completamente facendolo estraniare dalla vita reale. Qualche volta infatti durante quel periodo si era ritrovato a rimanere lì davanti immobile per interi minuti. 

-Stai cercando di prendere tempo?- lo seguì poco dopo il rosso.

Jungkook scosse la testa - Volevo solo guardare il paesaggio-.

Dopo quelle parole nessuno dei due aggiunse altro, rimasero così per chissà quanto tempo, sinceramente non controllarono mai l'orologio, ma stettero in silenzio uno accanto all'altro osservando le varie luci di quella zona che piano piano o si accendevano o si spegnevano. Come i fari di quella macchina lì in fondo che una volta svoltato nel successivo vicolo scomparve del tutto e così anche la luce che diffondeva. Ogni singolo puntino luminoso di quella parte di terra sembrava essere in armonia con quelle del cielo, che si intravedeva leggermente. Era un atmosfera bellissima che però venne rovinata dai pesanti sospiri di Jungkook e dai suoi inevitabili pensieri.

Davvero avrebbe accettato quello che il rosso da lì a poco gli avrebbe fatto? Davvero non avrebbe opposto resistenza? Davvero non avrebbe lottato? 

Che poi non sapeva neanche cosa il marito gli avrebbe fatto. Gli aveva promesso che non gli avrebbe fatto male, poteva esserne sicuro al cento per cento da affidarsi completamente a lui? 

Ricordiamo che si sta sempre parlando di Kim Taehyung, il figlio di Satana, eppure per qualche assurdo motivo, ora Jungkook non riusciva proprio a vedere in lui quel lato. Lo stava osservando, sì! Osservava le sue ciglia sbattere leggiadramente mentre i suoi occhi scrutavano l'orizzonte della volta celeste, osservava i suoi capelli leggermente scompigliati ricadergli dolcemente sulla fronte, osservava le sue labbra essere inumidite dalla lingua ed infine osservò la grande mano avvolgere completamente la sua. 

Jungkook sobbalzò lievemente a quel tocco e subito incrociò gli occhi con quelli del rosso. 

- Andiamo in camera Jungkook- disse Taehyung mentre accarezzava con il pollice il dorso della mano.

Jungkook annuì semplicemente limitandosi a seguire il marito con ancora le loro mani intrecciate. Sapeva cosa stava facendo, d'altronde lo aveva fatto anche alla loro prima notte di nozze, alla sua prima volta. Taehyung, anche se arrabbiato, anche se voleva con parole sue "punirlo", anche se voleva fargli comprendere a chi appartenesse, non lo stava forzando. Lo stava mettendo a suo agio con quella nuova situazione. Fu lui stesso, Jungkook, a stendersi sul letto per poi essere spogliato dai suoi indumenti dalle calde mani di Taehyung. 

-Sarò onesto con te Jungkook- parlò a quel punto il maggiore mentre si accingeva a togliere i boxer al ragazzo - non ci andrò piano, domani potresti anche non camminare- buttò ai piedi del letto quell'indumento.

Il ragazzo in questione venne scosso da un leggero brivido al basso ventre, non riuscì però a comprendere se esso provenisse dall'aria fredda che venne a contatto con la sua intimità o per le parole del rosso. Tuttavia ciò generò un senso di compiacenza in quest'ultimo che si fiondò sul collo del marito succhiando avidamente.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now