Capitolo 43- Notizie

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Un forte lampo squarciò il pesante cielo ricoperto da quelle nuvole nere che nonostante lo scorrere della giornata non avevano lasciato intravedere nemmeno un raggio di sole. In effetti il brutto tempo che già dalla mattina si preannunciava era finalmente scoppiato. Fitte gocce d'acqua cadevano pesanti al suolo infrangendosi su ogni cosa che trovavano che fosse il grigio asfalto o la vetrata dello studio di Taehyung a cui questo dava le spalle.

 Taehyung si accorse, solo dopo il forte rimbombo che seguì il lampo di luce, della tempesta che stava colpendo la città. D'altronde la colpa non era del tutto la sua, era completamente immerso nel lavoro. I preparativi per l'imminente sfilata davano il loro bel da fare al giovane ragazzo. Sì forse tanto imminente non era dato che mancava ancora un mese alla data in questione, ma per il loro lavoro questo non era un bene, erano decisamente in ritardo. 

Suo padre aveva insistito nel non cambiare data nonostante l'evidente ritardo costringendo lui a riparare a quelli errori, solo perché gli voleva male, era ovvio. Nessuno sarebbe riuscito a riparare a così tanti errori in così poco tempo. Siamo più chiari questi così detti errori a cui lui doveva rimediare non gli aveva commessi lui, erano dovuti ai vari reparti dell'azienda che non avevano rispettato i tempi, trovandosi così incasinati. In una riunione di emergenza di fatto tutti si erano trovati d'accordo nel posticiparla, non di chissà quanto tempo, solo di una settimana. Eppure il Signor Kim, suo padre, aveva negato da subito questa opzione affidandogli a lui il compito di sistemare il fatto con la scusa che così facendo avrebbe imparato di più su come si lavora in quella azienda. 

Tutte scuse, fu convinto Taehyung. Era cresciuto in quell'edificio sapeva benissimo come comportarsi, come sapeva risolvere anche le crisi, certo quelle che dipendevano da un suo errore, non per quelle del padre. Perché lui ne era certo, gli aveva affidato quel compito solo perché la colpa poi sarebbe ricaduta su di lui qualora la sfilata sarebbe andata male. E c'era anche un altro fatto per cui il Signor Kim aveva voluto caricare così tanto di lavoro il figlio, più lavorava su fattori pratici ed economici meno dedicava tempo ai modelli che il figlio aveva proposto per quel suddetto evento.

Per tanto non c'è da stupirci se Taehyung non si curò minimamente di ciò che gli accadeva in torno, era completamente perso in quella sfilza di documenti. Però si può dire che il giovane ragazzo non doveva affrontare tutto ciò da solo.

Namjoon entrò proprio in quel momento portando tra le mani ancora altri fogli.

-I bozzetti 2,3,4 sono in rifinitura, c'è stato un problema con i modelli di punta sono state sbagliate le taglie e la sartoria è ancora alle prese con i capi della seconda parte- informò il ragazzo richiudendo la porta.

Taehyung sospirò – Come è possibile che i modelli sono stati sbagliati? Non sono stati prese le misure? -.

-Sì ma tra la confusione generale per velocizzare l'andatura sono stati scambiati i cartellini-.

Taehyung si portò una mano sopra le tempie compiendo dei movimenti circolari, cercando di calmare il crescente mal di testa.

-E la sartoria? Come è possibile che stanno così indietro? -.

Namjoon alzò le spalle – a quanto dicono c'è stato un problema con le macchine e hanno dovuto fare alcuni pezzi a mano e per ciò c'è voluto più tempo-.

Il ragazzo dai capelli rossi si tolse stancamente gli occhiali posizionandoli sulla sua scrivania, prese la cornetta del telefono per poi premere il numero della sartoria. Aspettò che squillasse per qualche secondo fin quando non sentì la voce del capo sartoria. Riuscì solo a presentarsi che subito venne bloccato dalle lamentele di questo.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now