Capitolo 22- colpa mia?

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Taehyung si svegliò davvero nervoso, aveva dormito poco e male. Giustamente il divano non era fatto per quello scopo. Si alzò frustrato mentre lanciava quella dannata coperta via dal suo corpo. Portava ancora la felpa che aveva indossato il giorno prima, mentre i jeans erano stati abbandonati sopra lo stesso divano, troppo scomodi per poterci dormire. Era ancora incredulo di come quella situazione si era conclusa, Jungkook lo aveva davvero fatto dormire sul divano alla fine, eppure il ragazzo prima o poi doveva uscire da quella stanza e solo allora lui si sarebbe sfogato per bene. Salì le scale frettolosamente con tutta l'intenzione di mettere fine al sonno del minore. Ma non appena Taehyung alzò la mano per bussare, in modo brusco, la porta si aprì, lasciandolo con il braccio in aria.

-Su sbrigati a lavarti dobbiamo andare in università- ne uscì Jungkook perfettamente lavato e vestito mentre si dirigeva verso le scale.

-Dove credi di andare tu? - lo chiamò il rosso dopo un attimo di esitazione vedendo che aveva già raggiunto il piano di sotto.

-Ti aspetto in macchina, ricordati le chiavi- continuò il minore non degnando di uno sguardo l'altro.

-Cosa? Non credi che io necessiti delle scuse? - incrociò le braccia al petto il maggiore contemporaneamente ad un suo sopracciglio che si alzava, come per dire o mi chiedi scusa o ne pagherai le conseguenze.

-No- urlò dall'ingresso l'altro sbattendo dopo la porta causando l'irritazione del maggiore, che ne era sicuro, quel giorno lo avrebbe ucciso.

...

Alla fine il viaggio in macchina fu del tutto silenzioso ed una volta arrivati in università, dopo aver superato abilmente tutte le domande dei giornalisti, entrambi si diressero nelle rispettive aule sotto gli occhi dei loro amici alquanto confusi. Jungkook si era prefissato di seguire tutte le lezioni e ci era riuscito almeno fino all'ora di pranzo dove sentì delle ragazze spettegolare sul servizio, che lo riguardava, del giorno prima trasmesso al telegiornale. Inutile dire che quella scena gli fece salire di nuovo il nervosismo. I suoi amici provarono a chiedergli cosa avesse e Jungkook avrebbe tanto voluto aprirsi con loro, ma non poteva. Perché? Bhè da una settimana a quella parte si dà il caso che il ragazzo che non avrebbe voluto vedere, non che suo marito, sedeva al suo stesso tavolo e per tanto non avrebbe potuto dire niente senza fare scoppiare una lite nella sala mensa. Infatti i due ragazzi che sedevano un al fianco dell'altro non si erano rivolti la parola se non sbuffi o occhiatacce che non erano rimaste indifferenti agli amici. Alla fine fu Jungkook quello che abbandonò il tavolo per primo con la scusa di dover seguire le lezioni.

-Ma la lezione di Economia 2 inizia fra mezz'ora- lo informò Namjoon.

-Devo parlare con il prof.- mentì Jungkook lasciando la sala mensa sotto gli sguardi dei suoi amici leggermente preoccupati.

Quando il ragazzo raggiunse la famosa lezione di economia 2, l'aula era completamente vuota ad eccezione del professore. Jungkook salutò l'uomo con rispetto mentre occupava un banco nelle prime file. Così almeno non avrebbe corso il rischio di perdersi tra i suoi pensieri dovendosi sforzare nel rimanere attento.

-Jungkook- venne richiamato dall'uomo che nel frattempo si era avvicinato.

-Oh prof. Mi scusi ero sovrappensiero-

-L'ho ben visto- sorrise di rimando l'uomo. Jungkook adorava il prof. Kim era uno di quegli uomini che amava il suo mestiere e che trasmetteva la sua passione. - Ho corretto la tua relazione che mi hai consegnato ieri, lascia che ti dica che avresti potuto anche non farla e come sempre è impeccabile...-.

Infatti durante quei giorni di assenza il professore aveva dato come compito quello di fare una relazione e siccome Jungkook si trovava con molto tempo libero aveva finito per scriverla, consegnandola così all'uomo.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now