Capitolo 25- Un giorno come quello

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Jungkook nel dormiveglia si era rigirato nel letto alla ricerca di una più comoda posizione, eppure anche quella che aveva trovato non gli consentì di riprendere sonno. Così lentamente aprì gli occhi ritrovandosi davanti il volto di un dormiente Taehyung. Lo osservò attentamente, dalle sue ciglia corte al piccolo neo che aveva sul naso, particolare che notava solo in quel momento, ai capelli rossi tutti scompigliati. Come si era trovato più volte ad affermare, Taehyung era davvero un bel ragazzo. Le gote di Jungkook si tinsero di rosso nel ripensare a ciò che era accaduto la sera precedente, o meglio al ripensare al suo stesso comportamento, era stato davvero così audace?

Non ebbe il tempo di immergersi ulteriormente in quei pensieri poiché vide il ragazzo di fronte a lui aprire lentamente gli occhi. Jungkook si aspettava una battutina sul fatto che lo stesse osservando o anche il suo solito ghigno, ma...

-Buongiorno...- disse al contrario Taehyung con voce impastata dal sonno.

-Buongiorno- rispose l'altro sorpreso.

-Che stavi facendo? -

-Niente mi sono appena svegliato- proseguì Jungkook mentre lo vedeva stiracchiarsi e portare la mano sinistra a strofinarsi gli occhi non potendo fare a meno di sorridere a quella buffa visione. Eppure un particolare colse la sua attenzione.

-Taehyung, la fede? -

-Che ha fatto? - chiese confuso l'altro mentre si guardava l'oggetto che aveva al dito.

-No dico, l'ha indossi-

-Certo che l'ha indosso- ripetette l'altro capendo solo l'attimo dopo ciò che il minore intendesse e perciò si ritrovò ad aggiungere - Quel giorno l'avevo davvero dimenticata, così ora mi ci addormento, almeno non rischio di lasciarla sul comodino-.

Jungkook rise di gusto a quella parole - Chi lo immaginava che Kim Taehyung fosse sbadato-

-Hey! - si lamentò l'altro mentre gli lanciava un'occhiataccia, che fece ridere maggiormente l'altro.

Uno squillo del telefono del rosso interruppe quel momento di tranquillità. Taehyung sospirando e senza prestare attenzione a chi fosse accettò la chiamata.

-MA SI PUO' SAPERE CHE FINE AVETE FATTO? -urlò Jimin dall'altro lato del telefono che venne sentito anche da Jungkook, il quale non poté non essere divertito.

-Buongiorno anche a te Jimin! - rispose esasperato il rosso buttandosi di nuovo sul cuscino mentre i suoi occhi, e la sua attenzione, si spostavano sulla perfetta schiena del marito, che di fatto si era seduto sul materasso rivelando quella candita pelle e non solo. Taehyung percorse tutta la colonna vertebrale del minore arrivando a quel bel lato B, riuscendo a perdersi tra i suoi pensieri nel constatare che ormai i segni del padre non erano più presenti sul suo corpo.

-MA MI STAI ASCOLTANDO- lo richiamò alla realtà Jimin nello stesso momento in cui Jungkook prendeva il suo cellulare.

-Si che ti sto ascoltando- mentì di fatto.

-DOVE CAVOLO SIETE? -

-Ma come, siamo a casa- fu confuso il rosso vedendo anche il minore sgranare gli occhi.

-Taehyung... - venne richiamato da Jungkook che gli mostrava lo schermo del telefono dove predominava l'orario.

-E IN UNIVERSITÀ QUANDO CI VENITE? - continuò il biondo.

I due ragazzi si alzarono di fretta, era tardi, decisamente troppo tardi.

-Si stiamo arrivando Jimin- disse Taehyung non aspettando una risposta dell'altro e riattaccandogli in faccia.

-Come è possibile che non è suonata la sveglia? - domandò il castano mentre si dirigeva in bagno.

-ed io che ne so, pensavo l'avessi messa tu- il rosso si fiondò nella cabina armadio.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now