Capitolo 23- Nuovo Jungkook?

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Jimin aveva invitato Jungkook in un piccolo bar al centro di Seoul. Quando aveva ricevuto la chiamata era rimasto sorpreso dalla voce rotta dell'altro e aveva accettato subito di vedersi, era molto preoccupato del resto. Jungkook si guardava intorno osservando quel piccolo locale ben curato.

-è bello qui- commentò di fatto.

-Sì ci vengo spesso quando finisco di lavorare- sorrise Jimin sventolando la mano verso la cameriera - cosa prendi? -.

-Acqua grazie- rispose titubante il minore.

-Non vuoi proprio niente? - gli chiese gentilmente l'altro.

-No, non ne ho voglia-

-Per me un succo d'arancia allora- sorrise allora comprensivo alla donna che si appunto le due ordinazioni. Quando questa si fu allontanata dal tavolo Jimin riprese a parlare.

-Cosa succede? -.

Jungkooka abbassò la testa - Mi dispiace averti fatto venire fin qui con così poco preavviso-.

-Ma che dici la giornata è ancora lunga, avevo davvero il pomeriggio libero, allora cosa devi dirmi? Riguarda Tae? -

Jungkook fu sorpreso dalla capacità predittive del biondo - Si e no-.

-Avanti puoi dirmi tutto- sorrise gentilmente il ragazzo. Jungkook aspettò che la giovane ragazza che stava portando i loro ordini se ne andasse.

-Ecco...- aveva preso a giocherellare con il freddo bicchiere che aveva davanti, che cosa stupida gli era venuta in mente, come poteva pretendere che il biondo potesse accettare una proposta del genere. Eppure Jimin riuscì ad infondergli coraggio con un semplice sorriso ed una carezza su una mano.

-voglio imparare- sputò alla fine trovandosi di fronte la faccia confusa del biondo.

-Che cosa? - chiese infatti questo.

-Voglio imparare a dare piacere a Taehyung- le sue guance si tinsero di rosso a quella parole. Dal canto suo Jimin, sorpreso, sputò il suo succo.

-Come? - disse mentre tossiva leggermente.

-Ti prego non farmelo ripetere- abbassò il capo il minore. Jimin rise, ma non per scherno, era davvero divertito.

-Scusami Jungkook non era per offenderti, ma posso chiederti il perché? -

-Ecco...- fu titubante l'altro - potrebbe essere colpa mia, il fatto che mi ha trad...-

-Ma che dici, non voglio sentire una cosa del genere- si intromise Jimin visibilmente alterato.

- Il tradimento è colpa di chi lo fa, se veramente lo ha fatto- aggiunse alla fine.

-Però davvero io vorrei imparare, non so niente di quel mondo mentre Taehyung...-disse poi.

-Ne è un esperto si lo so- concluse per lui.

-Tralasciando il fatto del tradimento - continuò Jungkook - abbiamo basato il nostro matrimonio sul sesso e io in questo non eccello- fu più deciso.

-perché proprio a me? - domandò allora Jimin

- Sei l'unico che sa la verità su di noi, del fatto del matrimonio forzato, di cui mi possa fidare...e poi...-

-E poi? - sorrise di rimando l'altro, sapeva già cosa voleva dirgli il minore.

-Non sono uno che dà retta alle voci, ma ...- Jungkook non sapeva come esprimere quel concetto.

-Ma sono anche l'unico che ha fatto qualcosa con Tae e con cui tu potresti parlare- concluse per lui Jimin. Il minore volle farsi piccolo di fronte allo sguardo comprensivo e dolce dell'altro, come poteva un ragazzo così buono essere amico con Taehyung?

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now