Capitolo 72- Al Sicuro

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Jungkook alzò le braccia per stiracchiarsi, non aveva mai dormito così bene. Effettivamente non aveva nulla per la testa. Non doveva andare a lavoro, né in università, né tanto meno pensare alle percosse del padre. Quel giorno non l'avrebbe visto e nemmeno, sperava, nei giorni seguenti. 

Era tranquillo finalmente poteva dedicare la sua vita a ciò che più gli piaceva fare, la fotografia. Oltre l'università nel pomeriggio sarebbe stato impegnato, solo per due giorni a settimana, all'apprendistato con Jihoon. In qualche modo era felice, si sentiva sorprendentemente bene. Non aveva paura. Nessuno l'avrebbe più picchiato, ora poteva dedicarsi solo alla sua vita.

Ancora non ci credeva, pensava che tutto quello fosse solo un sogno, il bellissimo sogno tanto agognato. Non sapeva come descriverlo ma dopo anni e anni di torture, umiliazioni ed insulti forse avrebbe potuto davvero vivere tutto ciò che desiderava.

Già, forse. Volto la sua testa verso il ragazzo dai rossi capelli ancora dormiente. 

Era stato lui la fonte di tutta quella felicità, infondo grazie a lui era riuscito a liberarsi dalla minaccia del padre. Tuttavia la presenza di quel matrimonio a contratto era sempre densa in lui, come un macigno che doveva portarsi sempre legato alla caviglia. Gli ricordava ogni volta che non c'era nulla di reale in quel loro fittizio legame. Eppure nonostante tutto Taehyung l'aveva salvato. Stava imparando a credere che alla fine dei conti non era così male averlo come marito, non era quello che voleva far credere.

Istintivamente gli scappo un piccolo sorriso nel mentre lo vedeva arricciare il naso nel sonno. Alcuni capelli gli ricadevano davanti gli occhi chiusi. Jungkook voleva toccarli, accarezzarli con dolcezza e calma, assaporare con il tatto la loro morbidezza. Eppure non l'avrebbe fatto, mai avrebbe interrotto il sacro sonno del sabato mattina del marito. Rise divertito a quella sua stessa constatazione. Ogni giorno imparava qualcosa in più sul ragazzo a cui era stato costretto a legarsi. E questa cosa gli faceva piacere ma al contempo anche paura.

Si decise ad alzarsi solo perché aveva voglia di sfogare tutti i suoi pensieri con un bel allenamento. Era da tanto che non scendeva in palestra, da quando Taehyung aveva creduto...Oh Sooyong non lo vedeva, e né lo sentiva, da quel fatidico giorno. Quando Taehyung volle mettere in atto la sua possessività. Doveva proprio chiedergli scusa per quello che era successo!

Abbandonò il caldo letto scendendo in pigiama e pantofole pronto a cucinare la colazione. Si, come detto sentendosi di buon'umore, aveva voglia di cucinare. Non prometteva di saper preparare una degna colazione, ma ci provò davvero. Iniziò ad armeggiare con pentole e padelle, cercando di fare il minimo rumore possibile per non svegliare il marito. Gli scappò ancora una risata. Certo che Taehyung era proprio un gran dormiglione, non che lui fosse meglio. Amava dormire così come amava il soffice e caldo letto d'inverno. Ma Taehyung lo batteva. Però poteva capirlo, il sabato era il so unico giorno libero. Aveva imparato, ormai, la routine del ragazzo a memoria. Dopo le lezione dei due corsi che frequentava, si dirigeva in azienda e ne usciva la sera tardi, e negli unici giorni liberi che aveva, il sabato e la domenica, passava le giornate a studiare. Un po' gli dispiaceva per tutto quel lavoro che doveva fare. 

Così Jungkook era deciso a lasciar riposare il ragazzo, glielo doveva infondo. Non l'avrebbe disturbato per quei due giorni permettendogli di studiare. Cose che, a quel punto, avrebbe dovuto fare anche lui. Era troppo indietro con lo studio.

Jungkook aveva appena finito di preparare la colazione anche per il rosso. Ovviamente non sapeva se l'altro si sarebbe svegliato in tempo, ma alla fine quelle pietanze sarebbero state buone anche riscaldate l'indomani.

-Che fai?- la voce del marito arrivò improvvisa e leggermente assonata. 

-Oh Buongiorno, già sveglio?- rise divertito.

Ananke: The FateWhere stories live. Discover now