Capitolo 54- Iniziamo la festa?

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Taehyung e Jungkook erano appena arrivati al luogo dove si teneva la festa di Jimin. Namjoon aveva prestato per l'occasione la sua casa di famiglia dato che i suoi genitori erano all'estero. 

Dall'abitazione, più ristretta rispetto a villa Kim ( o almeno si fa per dire), proveniva il rumore della musica e si intravedevano persone sparse per tutta la residenza. 

I due ragazzi si trovavano ancora all'interno della macchina quando Jungkook affacciandosi commentò - Come mai i genitori di Namjoon non ci sono?-.

Ora che ci pensava meglio non si erano presentati neanche al loro matrimonio.

-Si occupano delle filiali all'estero, precisamente in Europa, non ci sono quasi mai-.

-Oh...- fu sorpreso di sapere - e per Namjoon va bene?-.

-Bhé per un po' è stato con loro, poi però ha deciso di rimanere a studiare qui- informò il rosso mentre si decideva a scendere dalla macchina.

Jungkook lo seguì riuscendo a percepire non solo il volume alto della musica ma anche il pesante vociferare degli invitati. Si perse nel constatare quante persone stavano partecipando a quella festa, insomma il viale della villa era completamente pieno di macchine parcheggiate.

-Come sempre siamo in ritardo- si lasciò sfuggire sospirando.

-Ovvio Jungkook!- fu quasi onorato di quello Taehyung.

L'altro roteò gli occhi - Non capisco il perché tu voglia sempre arrivare dopo...-

-Ma è ovvio, le persone che si fanno attendere sono quelle più in voga-.

-Tu sei strano!-.

Taehyung non rispose a quella provocazione, ma neanche Jungkook continuò il discorso. Di fatto quest'ultimo si era perso ad osservare l'abitazione, non che gli piacesse il design, non gli importava più di tanto, si vedeva anche ad un occhio inesperto che era bellissima, degna di un Kim. Ma la cosa che lo aveva fatto bloccare era tutta quella massa di gente che immaginava riempire la dimora. Sì perché ai suoi occhi quelli erano possibili bersagli per il marito, possibili atti per cui costringere il marito a tradirlo, non dimenticandosi anche del fatto che gli stessi erano anche occhi scrutatori che avrebbero indagato sul loro comportamento, sul loro matrimonio. 

Si riscosse grazie alla mano di Taehyung che prese la sua - Sei rimasto imbambolato?-.

-Stavo pensando- rispose mentre intrecciava le sue dita con quelle dell'altro.

-A cosa?- continuò a domandare il rosso mentre iniziavano a dirigersi verso l'ingresso di quell'abitazione, che per l'occasione era stato lasciato aperto.

-Ricordati del compromesso- disse solo Jungkook.

Taehyung ghignò strattonando il marito verso di se agganciando con l'altra mano i suoi fianchi - Oh lo ricordo perfettamente, ma non so se tu...-.

-Lo farò- lo interruppe l'altro incatenandosi ai suoi occhi  - l'ho detto questa sera farò tutto quello che vuoi su quel lato, solo se...-.

-Solo se io rispetto i miei doveri, ne sono a conoscenza- continuò per lui il maggiore - Ma tu sei pronto davvero a fare tutto ciò che mi va? Anche in pubblico?- proseguì maliziosamente.

Jungkook non si abbatté, o forse cercò di non far trasparire l'imbarazzo, anzi per convincere l'altro che era davvero pronto, d'altronde il compromesso l'aveva creato lui, si portò in avanti eliminando la distanza che c'era tra le loro bocche. 

Fu un semplice scambio di risposte. Jungkook accettava davvero ciò che Taehyung voleva e Taheyung accettò il modo in cui doveva comportarsi.

L'attimo dopo che si furono staccati, Taehyung portò una mano a circondare la vita dell'altro- Pronto per andare?-.

Ananke: The FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora