Capitolo 66- La cosa giusta

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Ed era arrivato il giorno tanto agognato da Jungkook, il giovedì. Si trovava in macchina con Taehyung che lo stava accompagnando all'hotel Home. Jungkook guardava fuori dal finestrino con aria assente, non gli interessava di fatto ciò che stava accadendo al di fuori di quell'abitacolo. 

Sì perché da quel martedì la sua mente era del tutto impregnata dalle parole della madre.

-Sono delusa Jungkook-.

Quelle parole lo avevano perseguitato per tutti il resto di quei due giorni. 

L'aveva delusa, ma perché? Non voleva la sua felicità? O meglio non voleva almeno che suo figlio non venisse picchiato e maltrattato da quello che era il padre? 

Non gli aveva detto che non sarebbe più andato, solo che quel mercoledì aveva l'apprendistato. Già il giorno prima con Jihoon era stato fantastico. L'uomo di fatto lo aveva fatto chiamare nel suo studio chiedendogli se gli andasse di modificare alcune foto con lui. Dio quanto era stato felice e grato per quell'opportunità!

Si era talmente divertito, oltre che impegnato, in quel compito che si era dimenticato delle parole della madre per tutto il tempo di lavoro. Salvo per poi tornare prepotenti quanto quella sera dovette prepararsi la cartella da portare alla madre.

-Sono delusa Jungkook-.

Il ragazzo provò un senso di vuoto all'altezza dello stomaco, come se quelle parole volessero farlo precipitare. Sì perché da quando le aveva lette non si era sentito più sicuro di nulla, neanche di avere un terreno sotto i piedi. 

Cosa aveva fatto di male? In cosa sbagliava?

Non aveva mai fatto qualcosa che potesse andare contro la madre, o lo stesso padre alla fine. Per non ricevere quelle botte o quelle punizioni, non si era mai permesso di rispondere o di negare le loro volontà. Era sempre stato attento a non deluderli.

Ed adesso la madre gli diceva che lo era? Perché?

Sapeva bene che il mercoledì aveva l'apprendistato, e come aveva promesso a Taehyung, non l'avrebbe lasciato per nulla al mondo. Infondo sua madre doveva essere contenta per lui, no? 

Poteva fare finalmente quello che più gli piaceva e il matrimonio, situazione in cui l'avevano messo in mezzo proprio loro, stava andando meglio del previsto. Eppure era delusa.

E questo Jungkook non riusciva a spiegarselo. Credeva di fare la cosa giusta, credeva che seguire i suoi sogni fosse la cosa giusta.

-Che hai?- parlò a quel punto Taehyung vedendo lo sguardo perso dell'altro.

-Niente- rispose meccanicamente.

-Non mentirmi Jungkook, sai che lo odio- continuò l'altro mentre si fermava ad un incrocio per dare la precedenza.

-Non lo sto facendo Taehyung...solo che non mi va di parlare, tutto qua- si costrinse a rivolgere il suo sguardo al marito intento a guidare verso la loro meta.

Nessuno osò parlare ancora anche se continuarono a lanciarsi sguardi di sfuggita, uno per cogliere cosa passasse per la testa all'altro, e l'altro per capire se avesse capito qualcosa del suo comportamento.

Taehyung parcheggiò, come la volta precedente, di fronte all'Hotel. Entrambi rimasero a guardare quella scalinata, questa volta però non l'associarono al giorno del loro matrimonio, ma al maltrattamento che Jungkook quel sabato aveva subito.

-Ti ricordi quello che ti ho detto?- chiese il rosso per conferma.

Jungkook annuì - Sì Taehyung, avvertirò qualcuno se ci sarà mio padre-.

Ananke: The FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora