Capitolo 47- Piccoli passi

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 - Sono venuto perché un uccellino mi ha detto che dobbiamo parlare-.

Jungkook era rimasto immobile ad osservare l'amico dai biondi capelli non comprendendo esattamente quelle parole.

-Come Hyung?- .

-Ti spiegherò tutto, ma è meglio andare in un posto privato, non credi?-.

Il ragazzo ancora confuso annuì - Devo lavorare, potresti venire con in me in ufficio e nel mentre raccontarmi-.

-Va bene Kookie, fammi strada- sorrise Jin. 

Jungkook lo portò nella stanza dove la madre lo aveva fatto posizionare. Non si spiegava cosa ci facesse lì il maggiore né sapeva di cosa avrebbero dovuto parlare, o meglio c'erano delle cose che doveva dirgli, ma non pensava che qualcuno lo avesse avvertito.

-Cosa devi dirmi?- parlò quando, una volta arrivato, si sedette sulla sedia dietro la scrivania.

Jin invece occupò un'altra che si trovava di fronte a quel mobile.

-Dovresti dirmelo tu- incitò di fatto.

- Se sei qui per l'apprendistato potevi anche aspet...-.

-Non sono qui per questo- informò - ammetto che sono molto curioso di sapere come è andata, ma so' che c'è un altro motivo se mi ha chiamato, non l'avrebbe fatto altrimenti-.

-chi ti ha chiamato?- fu ancora più confuso il minore. 

Jin sapeva che sarebbe stato difficile tirar fuori le parole a Jungkook e per questo si trovò a pensare che l'unica via possibile era quello di rispondere prima alle sue domande.

-Namjoon-.

-Cosa ti ha detto?-.

Perché Namjoon avrebbe dovuto dire a Jin che lui aveva bisogno di parlare con qualcuno? Lasciando perdere che tale considerazione era vera, dopo la sfuriata che aveva avuto sulla madre si era reso conto che davvero gli serviva qualcuno con cui parlare e per magia ecco che appariva Seokjin...In che film era finito?

-In realtà non ho capito molto, ma quando mi ha detto che avevi bisogno di me, sono precipitato qui-.

-Ma non avevi le lezioni?- .

-Si recuperano Jungkook- sorrise cercando di rasserenarlo - ora mi dici che ti è successo?-.

-Cosa intendi dire?- lo guardò il minore perplesso.

-Ho sentito cosa vi siede detti tu e tua madre-.

-Cosa?-.

-Prima che ti arrabbi dico subito che ti stavo cercando e Jun mi ha detto che eri con tua madre e credendo che ci fosse anche tuo padre mi sono diretto velocemente lì, ma la porta era stata lasciata socchiusa e non ho fatto a meno di ascoltare...-.

Jungkook gli lanciò un occhiataccia, non gli piacevano per niente quelle cose.

-So che ho fatto male- si portò avanti l'amico - ma mettiti nei miei panni, ho ricevuto quella chiamata da Namjoon, che proprio non mi aspettavo, che mi diceva che avevi bisogno di aiuto. Ho avuto tanta paura, pensavo che tuo padre ti avesse...-.

Jin non finì la frase lasciando intendere le ultime parole. Jungkook sospirò pesantemente prima di lasciar ricadere tra le braccia la sua testa. 

-Non fa niente Hyung, solo la prossima volta non farlo o almeno avvertimi...-.

-Va bene Kookie- si avvicinò per accarezzagli i capelli. 

Jungkook chiuse istintivamente gli occhi beandosi di quel gesto. Le sue braccia gli coprivano il volto per questo l'altro non vide come si morse il labbro ricollegando quelle carezze a quelle della sera prima. Sorrise perché forse aveva capito il perché Namjoon avesse chiamato l'amico.

Ananke: The FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora