Parte 5

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Sento il mio telefono sul tavolo vibrare. È Kate che mi dice di essere arrivata.
Prendo la borsa e il mio mini trolley ed esco di casa.
È sabato mattina e stiamo partendo per passare il weekend in Belgio e fare il tifo per Pierre e Charles. Non so neanche come definirli, amici? Ci siamo visti solo qualche ora. Conoscenti? Boh

"Eccomi Kate" dico uscendo dal palazzo
"Are you ready for the quali day?" Domanda felice la ragazza.
"Yes girl!" rispondo entusiasta mettendo il trolley nel portabagagli
"Andiamo va" mi dice entrando in macchina e partendo dopo poco.

"Siamo in partenza, tra poco meno di due ore atterreremo" ci informa il pilota. Abbiamo preso un jet per andare in Belgio. È la mia prima volta in un jet privato, è diversissimo dagli aerei di linea. I sedili sono molto larghi e reclinabili, fatti di morbida pelle beige. È tutto molto raffinato.
"A Spa" dice Kate alzando il calice che l'hostess ci ha appena portato
"A Spa" rispondo replicando il suo gesto e sorridendole
"Sai Kate non so veramente che aspettarmi, non sono mai stata a vedere la Formula 1. Mi sono informata un po' su internet, ma non so comunque come funzioni" le spiego ridendo
"La prima volta che sono andata a vedere una gara di Pierre ero agitatissima. Non ero mai andata prima neanche io e non sapevo nulla di quel mondo. Ma poi ti abitui e scopri un mondo veramente stupendo" mi spiega
"Sono contenta che Charles ti abbia invitata, ma ti avrei portata comunque con me" continua.
Kate è veramente una persona simile a me, per questo ci siamo trovate subito in sintonia. Sono stata veramente fortunata a incontrarla e a diventare subito amiche.
"Sono contenta anche io di esserci, ma non so veramente a chi dei due fare il tifo" spiego ridendo
"Beh si hai ragione effettivamente" risponde ridendo anche lei
"Se Charles ti ha invitata evidentemente spera in un tuo tifo, non credi?" Domanda alzando le sopracciglia
"Kate! Non iniziare a insinuare cose strane, non ci conosciamo nemmeno" affermo con tutta la sicurezza del mondo
"Non sto insinuando niente Char, ho solo detto una cosa ovvia. Se ti ha invitata è perché voleva che tu fossi presente" dice facendo spallucce.
Ma non ha tutti i torti, se mi ha invitata è perché voleva farlo.

"Kate non preoccuparti vai da Pierre, io aspetto Mia e poi ti raggiungo" le dico
La ragazza annuisce e si avvia verso i box Toro Rosso.
Poco dopo una voce femminile richiama la mia attenzione: "tu devi essere Charlotte, io sono Mia"
"Ciao, si sono io" le rispondo
È una ragazza bionda parecchio alta dall'aspetto gentile
"Vieni seguimi" dice la ragazza iniziando a camminare
"Questi sono i tuo pass" mi consegna prima un pass della Ferrari e poi un altro della F1
"Con quello della F1 hai l'accesso ad ogni zona del paddock. Puoi andare ovunque e a fine gara ti aspetta un posto sotto il podio. Con quello della Ferrari invece hai totale accesso ad ogni ambiente Ferrari, sia box che motorhome" mi spiega
"Per farla breve, puoi andare dove vuoi" mi guarda ridendo
"Perfetto grazie" le dico
"Prima volta?" Domanda intuendo la mia inesperienza
"Si, si nota tanto?" Le chiedo ridendo
La ragazza sorride
"Allora, eccoci arrivati al motorhome Ferrari" dice entrando in una specie di palazzo
"Guarda sali le scale che trovi lì dietro e bussa alla prima porta a sinistra, la stanza di Charles. Lo trovi lì" mi spiega
"Io ora devo scappare che ho un briefing. È stato un piacere conoscerti" mi saluta ed entra in una stanza.
Mi guardo un po' attorno e l'atmosfera che si respira è magica: l'enorme scritta #essereferrari sul muro appena entri ti fa capire quanta dedizione ci sia in ogni cosa che si faccia qua dentro. Non è un lavoro come gli altri, è una passione, che coinvolge non solo i piloti ma tutto il team stesso.
Salgo le scale e busso alla porta che mi ha indicato Mia.
"Si avanti" risponde la persona dall'altro lato
"Ciao Charles" dico aprendo la porta
"Ehi, Charlotte, come stai?" Mi chiede facendomi entrare e accomodare sul divanetto dove è seduto anche lui
"Tutto bene grazie, te? Sei agitato?" Chiedo.
Che domanda stupida Charlotte, ovvio che è agitato.
"Si un po' si" mi dice sorridendomi
"Ci sono tantissimi tifosi della rossa fuori, erano molto gasati. Questo ti metterà sicuramente carica"
"Si assolutamente, danno una carica assurda" mi risponde
"Hai già fatto il giro del paddock?" Mi domanda
Scuoto la testa
"Vieni allora, ti faccio vedere il mio lavoro" dice alzandosi e prendendomi per mano.
Mi mostra velocemente il motorhome e poi usciamo.
"Qui ci sono gli altri motorhome come vedi" dice guardandosi attorno.
Camminiamo e arriviamo ai box
"Lì c'è quello della McLaren di Lando, più avanti quello di Daniel" mi spiega indicando i box dei ragazzi che erano presenti alla cena a casa di Pierre.
"Ed ecco quello è di Pierre" dice continuando a camminare verso il box della Toro Rosso.
"Eccoti, ti avevo dato per dispersa" dice Kate appena mi vede
"Tranquilla, sto in buone mani" rispondo ridendo. Lei mi guarda e mi sorride maliziosamente
No, non doveva uscirmi così questa frase. Maledetta me!
"Ciao Charlotte, fatti abbracciare" mi saluta avvicinandosi Pierre
"La sto portando un po' in giro per il paddock, così conosce l'ambiente" dice Charles
"Fai bene, continuate pure il vostro giro allora" replica l'amico
"Ci vediamo dopo" mi dice Kate

"Ecco questo è il mio box e questa come puoi vedere è la mia auto" mi spiega
"Ragazzi lei è Charlotte, ci farà compagnia questo weekend" dice presentandomi al team
"Loro sono tutti i miei meccanici e ingegneri, il mio team insomma" mi spiega il pilota
Wow, è impressionante vedere quanto lavoro c'è dietro questo sport, quante persone ci sono dietro un solo pilota.
"Qui ci sono tutti i vari tipi di gomme" dice mostrandomi varie tipologie di gomme di vari colori.
"Lì invece c'è il muretto dove gestiscono le strategie, comunicano con me durante la corsa, vedono l'andamento della macchina.." mi spiega
"Charles, Mattia vuole parlare con te e Sebastian nel suo ufficio" lo informa un meccanico
"Scusami devo andare ora, ci vediamo al box poco prima dell'inizio ok?" Mi domanda mettendomi le mani sulle spalle
"Certo Charles, tranquillo. Ci vediamo dopo" gli sorrido e il pilota se ne ritorna verso il motorhome.
Quel contatto non mi ha lasciata del tutto indifferente, avevo i suoi occhi fissi nei miei, di un colore indecifrabile: tra l'azzurro e il verde.
Di qualsiasi colore siano, sono bellissimi.
Mi risveglio dai miei pensieri e torno al box di Pierre per stare con Kate.

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora