Parte 74

631 42 1
                                    

Monaco 2021
La settimana del gran premio di Monaco nel principato è un po' come la settimana di Sanremo in Italia.
Montecarlo è in fermento, gli hotel sono strapieni e i tifosi arrivano da ogni parte del mondo per assistere alla gara. Nonostante siano molto probabilmente i giorni più frenetici dell'anno, il principato rimane comunque un luogo calmo, ormai abituato a questi ritmi ogni maggio.

Il gp di Monaco è senza ombra di dubbio il circuito a cui Charles è più legato; basti pensare che quando era piccolo percorreva queste strade con lo scuolabus.
Conosce meglio di ogni altro pilota in griglia questo tracciato, ogni centimetro d'asfalto.
Ma quest'anno a renderlo più magico ci ha pensato Charles stesso, regalandoci una pole position!
Joris ed io abbiamo visto le qualifiche in un posto inusuale per noi: non dal box n16, bensì dal balcone di casa di Riccardo e Marta, che affaccia proprio sul circuito.
C'erano tutti gli amici di Charles ed è stato bellissimo aiutarli ad appendere l'enorme striscione rosso con su scritto "LECLERC" insieme a svariate bandiere con incise il logo CL.
Abbiamo pranzato tutti insieme e poi abbiamo visto le qualifiche saettando lo sguardo dal televisore alla pista; quando abbiamo appurato che Charles sarebbe partito davanti a tutti l'indomani, abbiamo urlato e saltato così tanto che mi chiedo ancora come quel balcone non sia crollato.
La sera Charles ha organizzato una cena privata in riva al mare e mi ha fatto conoscere il principe Albert II: sono ancora incredula per ciò!
Il mio ragazzo parlava con il principe come se fossero amici d'infanzia, mentre io sono totalmente nuova a questo tipo di eventi eleganti, figuriamoci parlare con il principe.
Ma oggi persino il sovrano passa in secondo piano per lasciare spazio a "le petit Prince de Monaco": il mio Charles, che si è già posizionato in macchina dato che tra pochi minuti inizierà il giro di formazione.
Il tempo non è dalla nostra parte, dal momento che poco fa ha iniziato a piovere e non accenna a smettere.
Dire che la tensione si taglia col coltello non renderebbe abbastanza l'idea!
Il gp ha registrato il tutto esaurito e difatti le tribune sono piene.
A differenza degli altri piloti è l'unico monegasco, ragion per cui l'intero principato fa il tifo per lui!
Una volta rientrati al box, Joris ed io, ci posizioniamo nel nostro solito angolo: indossiamo le cuffie e aspettiamo l'inizio della gara.
La pioggia porta a un primo rinvio della partenza alle 15:09, poi alle 15:16. La direzione di gara prevede, inoltre, un giro di ricognizione dietro alla safety car. Al termine di due giri di formazione viene esposta la bandiera rossa, che rinvia la partenza.
Dopo un'ora circa la pioggia ha cessato di battere, ma la pista risulta ancora bagnata, così tutti i piloti optano per gomme full wet.
Chi parte in pole a Monaco nell'80% dei casi porta a casa la vittoria e tutti noi credevamo in una vittoria di Charles.
Durante il giro 22 richiamano Charles ai box per un doppio pit stop, ma subito dopo sento nelle cuffie "stay out" e capisco che ormai la vittoria è sfumata.
Joris si toglie le cuffie sbattendole sul ripiano davanti a noi, mentre nelle mio orecchie rimbomba la voce infuriata di Charles: "guys what the fuck are you doing?" Chiede urlando.
Non ho parole, non ho veramente parole per tutto ciò; mi porto le mani in volto capendo che ormai tutto è sfumato, facendo guadagnare ancora più punti a Max, che nella classifica piloti ha superato Charles lo scorso gran premio, a Miami.
La gara viene vinta da Perez, mentre Charles conclude quarto.
Uscendo dal box incrocio lo sguardo del team principal Mattia Binotto e non perdo l'occasione di lanciargli uno sguardo di fuoco scuotendo la testa.
Come si può dopo così tanti anni di esperienza fare un errore del genere? Non riesco veramente a spiegarmelo, non mi do pace.
Mentre ci dirigiamo verso il motorhome ci viene incontro Andrea, il quale ci riferisce che Charles preferirebbe che lo aspettassimo direttamente a casa di Riccardo e Marta.
"Sei sicuro?" Chiedo io
"Si Char, mi ha chiesto lui di dirvelo. Si chiuderà in ufficio con il team e finché non avrà chiarito i suoi dubbi non uscirà da lì" spiega Andrea.
Così, io e Joris, ci incamminiamo verso casa dei nostri amici, anche se l'idea di non stringerlo forte a me in questo momento mi rattrista.

Una volta arrivati il clima è infuocato, discutiamo per parecchi minuti sulla scelta del team ma alla fine la domanda che ci resta è una: perché?
Dopo parecchie ore arriva anche Charles, il quale saluta e ringrazia tutti i suoi amici e poi, con la scusa della stanchezza, ce ne andiamo.
La verità è che Charles è tutt'altro che stanco, riconosco in lui un'adrenalina tale che la metà basterebbe per correre una nuova gara.
Scendiamo le scale in completo silenzio e una volta arrivati davanti alla mia macchina gli lancio le chiavi; la sua macchina è nel suo garage, ci siamo mossi con la mia, che sicuramente passa inosservata.
"Ti va di andare in un posto?" Mi chiede mentre si allaccia la cintura
"Andiamo dove vuoi" gli rispondo io accarezzandogli una guancia.
È ormai tardi, le strade sono perlopiu deserte, così arriviamo in fretta a Le Rocher, dove parcheggia la macchina e, prendendomi per mano, mi inviata a seguirlo a piedi; avevo capito dall'inizio che volesse portarmi nel suo posto sicuro, proprio sotto il palazzo reale.
Ci sediamo su una panchina da cui riusciamo a vedere tutto il principato, ma a me francamente della vista poco importa.
Osservo lui piuttosto: sguardo assente , pugni serrati, volto teso. Non sta per niente bene.
"Ti prego sfogati con me, non ce la faccio a vederti così" inizio rompendo il silenzio.
Charles non dice niente: poggia i gomiti sulle ginocchia, portandosi le mani in volto per coprirsi; inizia a piangere, così inizio ad accarezzargli la schiena perché lo conosco, in questo momento è meglio lasciarlo sfogare.
"Mi sono stufato Char, mi sono chiesto per tutto il resto della gara il perché di quella decisione di merda senza trovare nessuna cazzo di risposta. Ho parlato con Mattia e ho ancora più dubbi di prima" spiega con la voce rotta dal pianto
"Di questo passo non vincerò un cazzo" continua infuriato.
Non posso far altro che comprenderlo, cercando di consolarlo, dicendogli di guardare avanti perché la stagione è ancora lunga e può succedere di tutto.
Ma in cuor mio so che, per la piega che ha preso questo campionato, Charles dovrà aspettare ancora un altro po per il famigerato titolo mondiale.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora