Parte 51

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Il giorno seguente mi sveglio presto per poter seguire le lezioni.
Mi faccio una doccia rigenerante e preparo la colazione, cercando di iniziare la giornata con la carica giusta.
Le lezione di oggi riguarderà la strategia, soprattutto analizzando le varie definizioni di business, corporate e funzionale.
Durante il collegamento vedo Charles sbucare dal corridoio che separa la zona notte dal soggiorno: ha i segni del cuscino sul volto e i capelli arruffati, è bellissimo lo stesso.
"Buongiorno" lo saluto sorridendo
"Giorno" risponde prendendo la colazione e sedendosi vicino a me.
"Tu mi vizi troppo" dice riferendosi al fatto che gli avevo già lavato e tagliato della frutta per la colazione.
"Mi piace farlo" rispondo baciandolo.
Mi fa compagnia ancora per un po' e poi va nella sua stanzetta magica dove ha il simulatore: deve fare anche lui delle riunioni e organizzarsi con il team di Maranello.
La lezione termina in poche ore e sono finalmente libera; che poi libera si fa per dire perché sono chiusa dentro una casa, perlopiù non mia, ma grande il triplo.
Siccome Charles deve ancora finire con i suoi impegni, decido di accendere un po' la tv: avvio l'applicazione di Netflix e faccio partire l'ultima puntata di Suburra; questa serie mi ha letteralmente rapita e non vedo l'ora che esca la nuova stagione.
Sono a metà episodio quando sento Charles che entra in sala sbuffando, sedendosi sul divano di fianco a me.
"Non la smettavano di dire cose dio mio" dice
"È tutto ok?" Domando stoppando l'episodio
"Stanno tutti dando di matto, Mattia sta letteralmente impazzendo per la quarantena" spiega.
Gli cade un occhio sulla tv: "ti piace proprio questa serie eh?" Chiede
"Moltissimo" rispondo io
"Ma adesso passiamo alle cose serie" dico spegnendo la tv
"Che vuoi mangiare per pranzo?" Domando
"Mhh pasta?" Chiede cercando la mia approvazione.
Non riceverà mai una mia risposta negativa quando si tratta di pasta.
"Ti va la pasta col pesto?" Chiedo.
"Oddio si ti prego!" Risponde felice
"Affare fatto" dico dandogli una pacca sulla spalla per poi alzarmi e dirigermi in cucina
"Intanto apparecchio" dice seguendomi per poi afferrare la tovaglia e stenderla sul tavolo.
Intanto metto una pentola con dell'acqua sul fuoco e mentre aspetto che arrivi a bollore mi occupo del pesto.
"Non hai l'aglio?" Chiede aprendo il frigo
"No, non lo uso perché non mi piace molto" spiega
"A dir la verità non so neanche come sia possibile che ci siano i pinoli in casa mia, me li avrà presi Andrea" dice ridendo
"Beh allora grazie Andrea perché sennò il pesto non lo avremmo mangiato" rispondo ridendo, prendendo una manciata di pinoli per poi metterli nel mortaio, insieme al basilico. Aggiungo anche del sale e il parmigiano.
Schiaccio tutto per bene, un filo d'olio e il gioco è fatto!
Buttiamo giù la pasta e dopo qualche minuto è tutto pronto!
"Voilà" dico poggiando i piatti in tavola
"Merci ma chérie" risponde lui, sottolineando l'ultima parola.
Dio quando parla in francese mi fa impazzire!
"Chérie" ripeto sorridendo, mi piace cherie.
Ride, contento di esser riuscito nel suo intento provocatorio.
Da quando ci siamo conosciuti parliamo sempre in italiano e quasi mai in francese, per sua esplicita richiesta: vuole imparare a parlarlo perfettamente dato che sta in una scuderia italiana. Ammetto però, che gli appellativi che mi da in francese rendono molto di più rispetto all'italiano.
"Madonna è buonissima" dice mangiando la pasta
"Si modestamente sono una cuoca eccezionale" rispondo dandomi delle arie
"Modestamente" ripete alzando lo sopracciglia facendomi scoppiare a ridere.
Finiamo di mangiare e dopo aver sparecchiato e messo i piatti in lavastoviglie ci mettiamo un po' sul divano, fino a quando non decidiamo di suonare un po' il pianoforte.
"Guarda che ho imparato a fare" dico sedendomi davanti al piano, iniziando a suonare il motivo della formula 1, ovviamente riadattato per il piano. Mi giro verso di lui e vedo i suoi occhi brillare, incantato dalle mie dita che si muovono leggere sui tasti.
"Sono riuscita o no a unire le tue passioni?" Chiedo una volta finito
"Ci sei riuscita eccome, sei incredibile" risponde baciandomi
"Ora però me lo insegni" dice sorridendo.
Gli faccio spazio vicino a me e cerco online lo spartito.
"Sai leggere la musica vero?" Domando banalmente
"Non benissimo" risponde lui
"Malissimo Leclerc, è importante saper leggere la musica" dico scuotendo la testa
"Mettiamoci all'opera" aggiunge lui
"Insegnami" continua.
Così trascorriamo due ore circa a suonare e a ridere perché, puntualmente, sbagliava sempre le stesse note.

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora