Parte 68

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Mentre siamo in volo rispondo un po' ai messaggi e metto like a dei post di fanpage che mi fanno gli auguri; vedo poi un post di Charles: una sequenza di alcune delle nostre foto in cui mi fa gli auguri di compleanno.

@charles_leclerc's IG post

charles_leclerc Mi hai stravolto la vita, buon compleanno amore mio ❤️

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charles_leclerc Mi hai stravolto la vita, buon compleanno amore mio ❤️

Scorro le foto sorridendo mentre Charles dorme beato con la testa appoggiata alla mia spalla.
Mi hai stravolto la vita mi fa venire gli occhi lucidi, è proprio quello che lui ha fatto a me.
Lo ringrazierò per bene quando atterreremo, ora mi limito a commentare con Je t'aime ❤️.

Dopo un'ora e mezza circa atterriamo all'aeroporto Charles De Gaulle e un taxi ci porta in hotel.
Rimango esterrefatta dal lusso di questo albergo e mi domando chissà quanto avrà speso Charles per stare qui.
"Buongiorno signor Leclerc e signorina Siné, ben arrivati al Four Season Hotel George V, vi stavamo aspettando" dice una donna vestita di tutto punto, mentre dei facchini si occupano dei nostri bagagli.
"Venite, facciamo il check-in e vi mostro la suite" ci informa per poi sedersi dietro la reception.
Prende i nostri dati e ci accompagna alla camera.
"Per qualsiasi evenienza non esitate a contattarmi, vi auguro una buona permanenza" conclude per poi uscire.
"Oh mio Dio questa suite è meravigliosa" dico guardandomi attorno
"Sono contento ti piaccia e non hai ancora visto la parte migliore!" Esclama afferrandomi per mano e trascinandomi sul terrazzo con vista mozzafiato sulla tour Eiffel.
"Vedrai stasera con il buio quanto sarà ancora più bello" dice stringendomi da dietro
"È tutto perfetto Charles...non so davvero come ringraziarti" rispondo voltandomi verso di lui
"Non devi, oggi è il tuo giorno" replica lui lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Andiamo a cambiarci che ho una sorpresa per te" mi dice
"Un'altra?" Chiedo ridendo entrando
"Assolutamente si" risponde lui.
Così ci cambiamo e in poco tempo siamo in giro per la città; Parigi è magica: l'atmosfera suggestiva, la tour Eiffel, le coppiette che camminano mano nella mano, l'odore dei croissant che esce dalle boulangerie.
"Mademoiselle il museo del Louvre la sta aspettando" dice Charles fermandosi davanti alla famosa piramide.
"Non vedo l'ora" rispondo euforica andandomi a mettere in fila
"Nono, vieni con me" dice afferrandomi la mano e facendo il giro della struttura, dove ad aspettarci c'è una guida turistica. Guardo il mio ragazzo non capendo e mi spiega che avremo il museo tutto per noi prima dell'apertura.
Ogni tanto dimentico i vantaggi dell'essere famoso, chissà quali conoscenze avrà sfruttato per entrare prima dell'orario canonico.
"Come hai fatto?" Chiedo una volta dentro
"So quanto ti piaccia l'arte e il direttore è un gran tifoso della formula uno, così gli ho promesso un pass per il prossimo gp in cambio di tutto questo" dice girando su stesso guardando le opere esposte.
"Tu...tu hai fatto tutto questo per me?" Chiedo
"Volevo che visitassi il museo in tutta tranquillità" risponde sorridendomi
"Questo quando c'è altra gente non lo puoi fare" dice iniziando a ballare, facendomi ridere
"Sei buffo" replico ridendo
"Sono un ballerino eccellente" dice lui continuando a muoversi
"Assolutamente" rispondo io
"Mi concede un ballo mademoiselle?" Chiede inchinandosi e porgendo un braccio
"Volentieri mio signore" rispondo ridendo
"Grazie Charles, significa tanto per me" confesso mentre balliamo abbracciati; i protagonisti ora siamo noi, le opere possono solo far da sfondo.
"E non solo per questo, ma per tutto. Dalla cena di ieri, al fatto che hai prenotato una piccola vacanza qua, al post che hai fatto su instagram. Non mi abituerò mai a te" aggiungo
"Non devi ringraziarmi, vederti contenta rende felice anche me. Nulla di tutto ciò è un peso, non vedevo l'ora di stare qualche giorno solo io e te" risponde posando la sua fronte sulla mia, provocandomi gli occhi lucidi
"Ti amo" sussurro sulle sue labbra
"Anche io, non immagini quanto" risponde lui lasciandomi un veloce bacio a stampo
"Più della Ferrari?" Chiedo ironica staccandomi da lui, sapendo che non potrò mai competere, il suo lavoro è un altro livello di amore.
"Ora non esageriamo" risponde ridendo
"Mi accontento" replico io afferrandolo per mano per portarlo nella sala successiva.

Montecarlo: city of dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora